In un solo piccolo morso,mi inghiotti.

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"Credo che ogni essere umano sia un libro pieno di storie da raccontare..."questo è ciò che il mio dolce nonnino mi ripeta molto spesso.

Diceva che ogni persona è un libro con e pagine bianche,e che i nostri sentimente e la nostra anima sono la penna e l'inchiostro per scriverci sopra.

Io ho avuto l'onore di leggere molte storie di questi lbri,ne conosco tante...le mie preferite sono le storie d'amore...

Come quella mia e di marco.

Molto spesso mi chiedo:"come mai quel bellissimo ragazzo dai capelli neri come la notte è diventato una parte di storia nel libro della mia vita?"non ho mai risposta a questa domanda...

mi viene difficile raccontare il tornado di emozioni,che la vita di marco portò nella mia.

lo conobbi per caso ad una festa.

Era il 25 settembbre,andavo in terza superiore,per me fu amore a prima vista.

Fui rapita dal suo modo di essere,dal suo fare indipendente,dal suo sorriso spavaldo e da quella foresta di capelli neri che indomabili posavano sulla sua testa.

Capii subito che era tutto ciò che avrei voluto avere,tutto ciò che credevo non avrei mai avuto l'onore di possedere.

Sulle prime credevo che per noi non ci sarebbe mai stata occasione di conoscerci,lo osservavo da lontano stando attenta a non farmi notare;cosa che mi veniva alquanto facile visto che esteticamente non salto subito all'occhio...ero magrissima,difficilmente si vedeva un po' di carne sulle mie ossa...inoltre ero bassa,mi veniva facile nascondermi.

quella notte la passai nascosta dietro le ombre degli invitati studiando con gli occhi(già all'ora malati d' amore) la solare figura,di quel ragazzo sconosciuto.

lo studiai attentamente,ogni suo piccolo difetto mi piacque da impazzire! Aveva gli occhi verdi come un prato in piena primavera,le guance rosee e le labbra sottili,qualche lentiggine sparsa oleggiava sul suo viso,la guancia sinistra veniva solcata da una piccola cicatrice bianca che stava incontrasto con quei capelli neri,liscissimi,ribelli quasi selvaggi...chissà se quel ragazzo era così anche nel suo cuore?...

Man mano che il locale si svuotava io rimanevo sempre più visibile,la mia barriera si stava sgretolando e temevo che il giovane futuro protagonista dei miei sogni potesse verdermi.

non so se fosse sfortuna o fortuna quanto sta che per me povera cenerentola,stava scattando la mezzanotte e dovevo tornare a casa. Abitavo abbastanza lontana dal locale e mia madre era così sconsiderata da farmi tornare a casa sola e a piedi nel cuore delle notte.

Lei c'èra abituata era una prostituta infondo,ma io no.

Avevo una paura pazzesca mentre camminavo sul marciapiede,temevo di essere catturata per essere poi venduta al mercato nero, oppure temevo che qualcuno potesse violentarmi!ok,lo so!sono una fottuta paranoica!Ma io sono fatta così che volete farci?Destino volle che i miei pensieri si avverarono,cioè non in modo così drammatico!

Un uomo in stato di notevole ubriachezza affiancò la macchina a me e disse:

"ehy dolcezza!ti andrebbe di fare un giro fuori con me?"

"no."

"E dai piccola vieni qui!Una bimba come te non dovrebbe stare sola di notte!."

"no..."

iniziai a correre a perdi fiato,ma l'uomo non mollava e continuava a pedinarmi con la macchina,il cuore lo sentivo battere fortissimo,e la paura pervase ogni cosa di me.

in quell'istante una moto rossa sterzò a pochi centimetri dal mio naso e una voce calda e suadente mi pervase le orecchie:

"Presto sali!seminiamo quel tipo!!"

Lo riconobbi subito,era quel ragazzo che fino a poco fa mangiavo con gli occhi!Come un cagnolino obbediente salii sulla sua moto e correndo nel freddo della notte scappammo.

"comunque io mi chiamo Marco!"disse di colpo

"Io Marina..."

"Bel nome,si chiama così anche mia sorella sai?Ti ho vista oggi alla festa,stavi ferma in un angolo e fissavi Giovi."

"Chi è giovi?"

"Il mio migliore amico,era seduto accanto a me,comunque dove abiti?ti accompagno a casa."

"Ma no grazie continuo a piedi!"

"Scherzi?Visto prima?forza andiamo."

"Grazie...Sto in via correnti."

"okky."

sul momento credevo che quel ragazzo mi avesse mandato a puttane il cervello!Non potevo far altro che fissare la sua schiena,ero come incantata dalla sua voce,che alle mio orecchie appariva come una dolce melodia...si era mangiato tutto di me senza potermi gustare,in un solo piccolo morso mi aveva inghiottita...

dopo avermi riportata a casa,mi diede il suo numero di telefono e scomparve nella notte.

Quando mi misi a letto,sotto le coperte sognando quel giovanotto che premurosamente,anche se per poco,si prese cura di me...

Quando cadono le stelle...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora