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Ciao Davide,
Questa è la terza lettera che ti scrivo. Una per ogni volta che sono venuta ad un concerto. E probabilmente saranno finite come carta straccia, ma non mi importa.
Ti odio Davide.
Ti odio perché sposti ogni mia certezza, ti odio perché quando si tratta di te non capisco più niente.
Ti odio perché il video dell'abbraccio l'ho consumato a forza di guardarlo, così come lo screen della notifica che tu hai visualizzato le mie storie.
Ti odio perché ogni volta che ti sono vicino per quei pochi secondi che mi sono concessi inizio a tremare come una foglia e a dire cose stupide.
Ti odio perché ogni volta che compari in un video devo riguardarlo almeno due volte perché sono troppo presa dalle tue espressioni per stare attenta a ciò che accade.
Ti odio perché quando sono incazzata col mondo le mie amiche mi mandano foto tue per calmarmi.
Ti odio perché l'altra notte ti ho sognato e quel bacio sembrava talmente intenso e reale che me lo sono portato dentro tutto il giorno.
Ti odio perché ogni volta che sorridi io vado in tilt.
Ti odio perché i video come costruire un lavello a mani nude, il q&a con nels e il tutorial su come spedire un pacco sono i miei preferiti.
Ti odio perché ho vergogna a chiederti un abbraccio, ho paura di disturbare, anche se poi mi rispondi con un sorriso.
Ma sai in fondo qual è la verità?
Che non ti odio. Che tutte queste cose io in realtà le adoro.
Cosi come adoro i tuoi capelli, il tuo sorriso, la tua insicurezza, la tua simpatia e il tuo cuore d'oro sotto quell'aria da duro.
Così come adoro te.
Ti voglio bene Davide. Tanto.

Ho le lacrime agli occhi quando finisco la lettera. Siamo ancora nel backstage, gli altri sono pronti per andare, ma il mio istinto mi diceva di aprirla e leggere. Come se fosse una cosa importante.
Non pensavo di riuscire a trasmettere tutto questo attraverso uno schermo ad una persona.

Esco con gli altri e la vedo lì, che chiacchiera con un gruppo di sue amiche. Mi fermo e la osservo, lei non si è accorta di me. Sono affascinato da come è emozionata mentre sta raccontando l'incontro con me e gli altri ragazzi dei rovere dopo il concerto. Di quanto Luca l'abbia fatta ridere quando l'ha riconosciuta e hanno battibeccato ridendo per le innumerevoli storie in cui lei lo ha taggato. E ora sta parlando di me. Vedo dal suo profilo una lacrima sulla sua guancia e vedo che prende la mano della sua amica per farle sentire quanto batte il suo cuore.
Si gira improvvisamente. Mi vede e si blocca.
Le sorrido e le vado incontro, mentre lei incerta fa lo stesso.
Siamo a pochi centimetri di distanza.
Appoggio il mio basso alla parete mentre ci sorridiamo ancora senza staccare gli occhi uno dall'altra.
E poi ci abbracciamo.
Dicono che se un abbraccio dura più di venti secondi ha un effetto terapeutico sul nostro corpo.
Ma io tra le sue braccia ci sarei rimasto tutta la vita.
Non ci diciamo nulla, prendo il mio basso sulla spalla e la sua mano nella mia. Così, mano nella mano, ancora senza parlare, ci incamminiamo per le vie di Bologna, senza meta, solo noi, le nostre emozioni e ciò che sta succedendo al nostro cuore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 08, 2019 ⏰

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21 DICEMBRE || Davide Franceschelli || Space Valley || rovereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora