Il ciliegio

Capitolo 1

Elisabetta quel giorno era triste, più malinconica di quanto non lo fosse tutti gli altri giorni, molto più di quanto si possa anche solo immaginare. Provava un dolore che le partiva da dentro e si divincolava per tutto il suo piccolo e minuto corpo.

Lorenzo l'aveva chiamata. E fin qui, considerando che lui era da sempre stato il suo migliore amico, sin dalla scuola media, non c'era nulla che potesse renderla triste. Ma quel giorno, invece che parlarle delle esperienze svolte durante la settimana scolastica e magari invitarla ad uscire come ogni fine settimana, Lorenzo dovette darle una terribile notizia, pur sapendo che così avrebbe ridotto in frantumi il cuore già assai martoriato della sua migliore amica.

Con la voce rotta dal pianto, Lorenzo si fece coraggio e disse nella cornetta:

- Eli, sai bene che mio padre viaggia spesso per lavoro...

Dall'altra parte nessuna risposta.

- E anche quest'anno il suo capo ha deciso di trasferirlo.

Elisabetta cominciava ad avere timore di cosa potesse dirgli Lorenzo.

- Purtroppo mia madre ha deciso che dovrà trasferirsi tutta la famiglia.

Scoppiarono entrambi in lacrime.

- Quando tornerai? - Elisabetta, già distrutta, scandì queste parole con la maggiore delicatezza possibile, come se si aspettasse che la risposta dell'amico sarebbe potuta diventare meno dolorosa una volta pronunciata.

- Presto, te lo prometto. - disse pronto Lorenzo.

- Voglio una data! Non mi importa nulla di 'presto' o 'tardi'. - tuonò Elisabetta.

- L'anno prossimo.

La ragazza riattaccò di scatto il telefono.

Non sapeva cosa le stesse accadendo. Sapeva semplicemente che, di qualsiasi cosa si trattasse, non era affatto da lei. Sperava che Lorenzo non le avesse mai telefonato e che, se lo avesse realmente fatto, fosse stato tutto uno stupido scherzo.