Capitolo 27: Bugie e Verità

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Il silenzio nella stanza del dottor Colton regnò sovrano per intensi minuti, quasi ad appiattire la concezione del tempo.

Lauren aveva spinto il tasto play del cellulare, per far sì che il medico udisse le ultime scottanti rivelazioni dello stalker. Aveva oltremodo richiesto un appuntamento extra, a pochi giorni dal precedente. Colton glielo aveva concesso, perché resosi conto che la situazione aveva preso davvero una brutta piega.

《Perché non ne hai parlato con i tuoi zii?》le chiese, al termine dell'ultima clip audio.

《Non ho potuto farlo, Victor. Sono stanca di agenti per casa, polizia sulla porta per vigilare la situazione. Soprattutto, sono stanca di domande. 》

Lauren non mentiva. Si sentiva esausta, esaurita. Agire da sola, tra le altre cose, le era sembrata davvero la soluzione migliore.

《Hai fatto bene a sfogarti con me, ma credo dovresti avvertire la tua famiglia. Loro dovrebbero sapere. 》la rimproverò, in modo sottile, ma lo fece.

《Victor, no. Ti prego, non insistere. Mi affido a te e al tuo segreto professionale. Vorrei che la cosa restasse quì dentro. Ti supplico. 》

Colton si vide obbligato ad accettare le richieste di Lauren. Lei aveva toccato un tasto dolente, quello del segreto professionale. Lui non sarebbe mai andato contro i suoi stessi credo. Gli sarebbe comunque costato caro, mantenere il segreto su una cosa così grave.

《D'accordo, ma tu promettimi che se dovesse scriverti ancora, me lo riferirai.  Non tenerti tutto dentro, ma soprattutto non dargli corda. Se fai il suo gioco, lo renderai ancora più entusiasta nel torturarti. È una persona malata, Lauren. Vorrei che questo ti fosse chiaro. 》

《Vorrei capire come siamo giunti a questo visto che, l'ultimo ricordo che ho di lui, è tornato nella mia mente in modo tanto positivo e romantico. 》alluse a Franklin. Era sempre su di lui che andava cadendo il pensiero.

《Visto che sei quì, potremmo sfruttare l'ora a tua disposizione per una seduta. Credi di sentirti pronta?》chiese Victor. Lauren ci pensò un secondo prima di acconsentire con il capo. Si sentì agitata, ma allo stesso modo volenterosa.

I due seguirono le medesime regole, Lauren si stese e Colton prese a parlarle, a indirizzarla verso l'oblio della mente.
Le chiese cosa fosse successo dopo la loro romantica prima volta insieme, se ci fosse stato un episodio doloroso o traumatico a porre fine all'idillo d'amore. Un altro oggetto apparve nella mente di Lauren, così come aveva fatto la sciarpa rossa. Un cellulare, uno smartphone blu notte, con una buffa aerografia sul dorso, proprio nel centro della cover. Quel telefono non era mai stato suo, ma di Franklin.

I primi giorni, dopo il compleanno di Lauren, passano spensierati e ricolmi di passione. I due trascorrono molto tempo insieme, sia nella mansarda, sia al di fuori, in compagnia degli amici.
Lauren si vanta di avere Franklin al proprio fianco, racconta alle amiche le belle emozioni che prova stando con lui. Quando frequentano la compagnia, Franklin è romantico, come a casa. Pieno d'attenzioni per lei, sorridente, un vero galantuomo.

È tempo per l'ennesimo atto di passione tra i due quando, però, qualcosa va a mutare nel loro rapporto. Lauren siede sulle ginocchia di Franklin, completamente nuda. Si lascia accarezzare da lui, baciare in ogni dove, ogni centimetro di pelle a disposizione delle labbra di lui.
Ridono, perché entrambi soffrono il solletico e sanno come procurarsi fastidio reciprocamente.
Il cellulare di Franklin, silenzioso da ore, prende a vibrare sul comodino. Lauren lo invita a leggere il messaggio, a rispondere alla chiamata, ma lui dice che ogni cosa può aspettare. Non ha tempo per il telefono, ha ben altro da fare. Eppure, le chiamate, i messaggi, si fanno sempre più insistenti. Frank decide allora di spegnere il cellulare e, questa azione, a Lauren puzza. Non era mai successo prima.

Cold Winds [COMPLETA IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora