Mentre Marta attraversava la strada diretta verso l'istituto di ragioneria, con le sue cuffiette e il volume della musica al massimo, aveva la testa tra le nuvole.Finalmente era giunto l'ultimo anno in quella scuola dove aveva riso, pianto, ed era cresciuta.
Si domandava quali potessero essere le novità che la aspettavano, ma allo stesso tempo voleva tornare a dormire per poi svegliarsi a mezzogiorno come nella quotidianità delle sue giornate estive.Ormai a metà dell'attraversamento pedonale una moto le tagliò la strada e cadde, dato che non se lo aspettava, guardò la moto correre per parcheggiare solo pochi metri più avanti e inveì contro quel maiale che non sapeva nemmeno guidare.
Ignorò il ragazzo-maiale in questione per non rovinarsi la giornata fin da subito, ed entrò in classe.
Marta salutò i compagni e prima della lezione parlarono un po' della loro estate, fino al suono della campanella che preannunciava l'inizio della lezione.Per essere settembre il clima era ancora abbastanza caldo e non era facile distaccarsi dall'atmosfera estiva, le ore sembravano interminabili e ogni professore aveva iniziato a stressare gli studendi con l'esame che sarebbe avvenuto da lì a 9 mesi.
Quando finalmente la terza campanella segnò l'inizio dell'intervallo, prese un panino al bar e tornando indietro riconobbe una giacca di pelle con una toppa rappresentante un leopardo, era il porco che le aveva tagliato la strada.
In un attimo la rabbia che aveva cercato di sopprimere riaffiorò e decise di lanciargli una frecciatina. A passo deciso si diresse verso di lui, lo guardò dritto in faccia e gli disse: "Magari domani impara a guidare". Per un secondo il ragazzo rimase interdetto poi scoppio a ridere con i suoi amici. Marta lo guardò per un secondo, non aveva notato i suoi occhi dal colore penetrante e il suo sorriso. Quel maledetto sorriso.
Si sentì in dovere di aggiungere: "Guarda, non con cattiveria, ma tanto così e mi mettevi sotto, quindi magari presta più attenzione".
Lui rispose:"Mi dispiace, ma dovevi stare attenta pure tu. Comunque cercherò di stare più attento. In ogni caso Dominic, piacere", "Marta" disse lei.
La campanella suonò e tornò in classe, pensando a quel ragazzo. Un po' ruffiano, ma da togliere il fiato.Dominic, dunque.
Marta non sapeva che quel nome le avrebbe attraversato la mente copiose volte.
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let me be your snaredrum || dominic howard
FanfictionMartina incontra Dominic nei corridoi del suo liceo, e nonostante lui sia un bad boy, il suo cuore inizia a battere come le bacchette sulla batteria di lui. || (ironic but not that ironic)