Capitolo 1

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Il suono di una campanella derivante dai corridoi fece svegliare tutti quelli risiedenti nel monastero, compreso Namjoon, un ragazzo di 17 anni che era sveglio e si era preparato ancor prima degli altri. Tutto fiero e rigorosamente in silenzio uscì dalla stanza e andò ad osservare fuori dalla finestra, come al solito alberi, vegetazione, campi,niente di nuovo, ma anche se ci fosse stato qualcosa non avrebbe visto niente essendo state le 2 di notte.

Namjoon era stato scaricato qui all'età di 14 anni, i suoi gli avevano promesso che appena potevano sarebbero ritornati qui in America a prenderlo nel mentre ritornavano a Seul, gli avevano mentito, neanche per sbaglio si erano fatti sentire e lui ha dovuto vivere qui completamente estraneo al mondo esterno, gli sarebbe piaciuto passeggiare per New York invece di pregare un Dio in cui nemmeno credeva.

Sospirò e andò a meditare insieme agli altri che si erano sistemati silenziosamente in fila indiana, li seguì, tanto che aveva da fare?

***

Da un'altra parte invece c'era un ragazzo poco più grande di lui steso sul letto di casa sua a fissare il soffitto, pensando al litigio avvenuto qualche ora prima con i suoi genitori:

Il ragazzo sbuffò con lo sguardo annoiato."Ohhh andiamo mi sono solo colorato i capelli di rosa." Cercò di giustificarsi, inutilmente dato gli sguardi minacciosi dei suoi.

"SEOKJIN, TI SEMBRA NORMALE COLORARTI I CAPELLI DA SOLO E ROVINARTELI COSÌ!?" Disse quella che doveva essere sua madre, esaurita dal comportamento del figlio.

Seokjin rise."Perché che avete contro il rosa?" Suo padre sbuffò.
"Non è solo questo, tu fai troppo quello che vuoi, spendi soldi su soldi, ti comporti male a scuola-"
"Dio, parlavo un po' durante le lezioni con i miei amici e qualche volta ho preso dei brutti voti, dio siamo in America non in Corea, la scuola è diversa,e poi ho superato l'anno qual'è il problema!? e poi non mi comporto male!?"

"Seokjin ci rispondi male..."
"Certo!mi accusate ingiustamente! vi arrabbiate per tutto! se ero stanco del biondo e me li sono fatti rosa che problema c'è? se fra due ore mi stanco me li ricoloro, sono i miei capelli-"
"Però che colori con i nostri soldi."

Seokjin si zittí e spense la tv, odiava discutere con i suoi ma d'altronde quale adolescente non discute con i suoi? sembravano tutti contro di lui e questa situazione cominciava ad essere stretta, anche troppo. Si erano trasferiti in America e ora che cominciava a fare più cose del dovuto non andava bene, lui voleva semplicemente divertirsi e fare quello che riteneva giusto.

"Soldi? si tratta di soldi? è per questo che stiamo discutendo! per dei soldi che non ci mancano mai con cui a momenti ci potrei riempire una piscina!!?" La sua voce era irritata, quasi infastidita e questo fece irritare i suoi a sua volta.
"SEOKJIN SEI VIZIATO IN TUTTO E NON TI ACCONTENTI, DOVRESTI IMPARARE AD ESSERE PIÙ RESPONSABILE PERCHÉ NON SEMPRE POTRAI CONTARE SU DI NOI A LIVELLO ECONOMICO, E DOVRESTI ANCHE IMPARARE A TENERE LA LINGUA A FRENO E SMETTERLA DI FARE DI TESTA TUA, SAI COSA? QUEST'ESTATE NON PARTIRAI A PARIGI CON I TUOI AMICI, TI MANDEREMO NOI IN UN BEL POSTO CHE TI FARÀ CAMBIARE IDEA."

Seokjin si alzò di scatto dal divano con gli occhi sbarrati."NON POTETE!? Ormai i biglietti sono già stati fatti!?"
"Come dici tu i soldi non ci mancano quindi non sarà un problema no?"
Seokjin strinse i pugni e suo padre non staccò gli occhi da lui nemmeno per un secondo.

"Ti manderemo in un monastero, li si che non avrai più comodità." Seokjin rise sarcasticamente. "Esistono ancora? o andiamo non lo farete."
"Invece si."
"Ma perché non in un collegio o qualcosa di meno strano?"
"Così imparerai la lezione."

Seokjin sospirò, se i suoi erano seri era in grossi guai.

***

Finalmente dopo 4 ore di meditazione Namjoon andò a farsi una passeggiata per il giardino, sempre in silenzio, ormai lo detestava, passò vicino al portone da cui generalmente si usciva e vide parcheggiarsi una lussuosa macchina rossa da cui scese abbastanza scocciato un ragazzo dai capelli rosa accompagnato da quelli che sembravano essere i suoi genitori.

"Ma davvero mi avete portato!?" I due adulti ignorarono il figlio e aspettarono di farsi aprire il cancello da cui poi abbandonarono il figlio al suo destino, Seokjin si girò guardando la macchina andarsene e finalmente dopo varie proteste entrò.

Namjoon che aveva visto tutta la scena non sapeva che dire, si ritrovò davanti a quel ragazzo che da scocciato gli rivolse un tenero sorriso di saluto.

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