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Torniamo nella stanza e ci rivestiamo velocemente.
Lui finisce prima di me, mi da un bacio a stampo e mi saluta uscendo dalla stanza.
Sospiro infilandomi i calzini e le scarpe.
Anche io voglio farlo con Andrea, fuori di qui.
Ma lui ha paura.
Anche se ha espresso liberamente il suo desiderio, io percepisco che ha paura.
L'avevo già capito quando al nostro ultimo incontro stava per baciarmi, ma poi ha esitato: vuole che io stia con lui di mia volontà, ma ha troppa paura che io lo rifiuti.
Come potrei mai?
Esco dalla stanza e vado dal capo.
"La paga"
"Uhm, si"
Mi porge una busta, io sbircio all'interno.
"Non mi merito un piccolo extra? Sono stato lì dentro tutta la notte"
Mi sento un po' in colpa a parlare così del tempo che passo per Andrea, ma ho bisogno di quei soldi.
Il capo sbuffa.
"Stai diventando troppo esigente, Giovanni..."
Usa un tono che non mi piace affatto, ma decido di non badarci; prendo le banconote che mi sta porgendo e le intasco velocemente, poi esco.
All'uscita sul retro trovo Andrea appoggiato al muro.
"Che fai?"
"Ti aspettavo"
Sorrido avvicinandomi.
"Dimmi"
"Per domani..."
"Ah, si. Direi che va bene la stessa ora allo stesso bar"
"No, meglio di no"
Inarco un sopracciglio.
"Perché mai?"
"Ehm, io ecco... sono...oh, è possibile che tu non l'abbia capito prima?"
Lo guardo strano
"Non è che sei etero?"
"Ma sei scemo?"
Rido.
"Ma che ne so!"
"Ma dio Giova, è da quasi un mese che scopiamo praticamente tutte le sere e tu mi chiedi se sono etero"
"Era per dire"
Scoppia a ridere.
"No Giovanni, sono un cazzo di frocio se non te n'eri accorto"
Ridiamo come due disabili.
"Io volevo dire che..."
"Si Andrea, so che sei il famoso principino figlio di quel grandissimo pezzo di stronzo"
"Deduco che non sei d'accordo con le dinamiche politiche di mio padre"
"Essere contro la comunità Lgbt ed avere un figlio frocio è proprio il colmo"
Ridacchia.
"Già, sarà che ho sempre amato fare quello che i miei mi vietavano di fare. Comunque, meglio se non ci vediamo lì. L'altra volta ci hanno visti"
"Chi?"
Tira fuori il telefono e mi mostra uno screen, è la prima pagina del giornale: "Figlio del Leghista Grassi con un ragazzo: cosa dirà il padre?"
Sotto c'è una nostra foto al bar, con Andrea che tiene la mano sul mio fianco mentre mi posa un bacio all'angolo della bocca. In basso l'articolo continua, ci sono altre foto più piccole, con me e Andrea che ci sorridiamo e ci teniamo la mano sul tavolino del bar. Mi copro una mano con la bocca e alzo lo sguardo verso di lui.
"Dio Andrea, scusami, mi dispiace tanto; è colpa mia"
"Nah, non ce l'ho con te; è successo, succede. Non fa nulla. Ma meglio non farsi vedere in giro insieme, spero che non ti dispiaccia"
"Figurati"
Mi sorride.
Si avvicina ulteriormente a me, si guarda intorno furtivo e poi mi bacia; sta per staccarsi ma lo tiro nuovamente a me.
"Il nostro primo bacio fuori da lì"
Sorride sulle mie labbra approfondendo il bacio, mantenendo però un tocco dolce e delicato.
"Domani alle 17:00 a casa mia. Ciao Giova"
Mi stampa un ultimo bacio e mi sorride, poi si tuffa nella notte che va sfumando sempre di più verso l'alba.

Ecstasy / CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora