Cerchiamo sempre di distorcere la realtà, di crearci una dimensione perfetta in cui il male si sente solo al telegiornale, non ci tocca da vicino. Viviamo in un'epoca di bugie, nulla è mai quello che sembra. Tutto ciò che sembra bello in realtà nasconde tanto marcio. Succede ogni giorno davanti ai nostri occhi e noi non ce ne accorgiamo, o peggio, fingiamo di non accorgercene. Ignoriamo. Non vediamo, non ci fa comodo vedere. Ma io non ce la faccio. Non sono così. Non sono cieca. Ma devo stare zitta. Devo adeguarmi al sistema. Devo conformarmi a una società fatta di violenza, manipolazione ed egoismo. Loro vogliono così. Passo i guai se parlo, ma non posso non parlare. Se non parlassi poi mi pentirei di non aver parlato. Sarei cattiva. Starei al loro gioco. Io non voglio stare al loro gioco. Io voglio parlare. Voglio urlare a tutti di svegliarsi e di vedere la realtà. Ma la gente neanche è disposta ad ascoltare. Sono piccola. Sono impotente. Non ho voce. La gente non crede in me, neanche crede a quello che dico. Mi sento sola, mi sento fragile. Non posso sfogarmi, devo tenermi dentro questo marcio che lentamente mi logora. Non mi resta che camminare, non mi resta che far finta che non sia mai successo nulla. Devo dormire. Ma non ho sonno. Nessuno sa che io so. Io so.
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Senza titolo
Non-FictionL'uomo ha lo straordinario dono di poter parlare. Ma l'uomo non è disposto ad ascoltare. Perciò ho provato a scrivere, anche se non servirà a nulla