A chiunque lo osservasse, provocava emozioni diverse: paura, angoscia, curiosità. Tutti però concordavano che ci fosse qualcosa di più, di unico, che la facciata in rovina della casa rossa nascondesse, ma in pochi avevano il privilegio di conoscere la verità. Molte leggende circolavano nel piccolo paesino montano, e chiunque le ascoltasse, per amore della tradizione, scopriva con un certo timore reverenziale che il castello del contado era infestato. Chiunque le ascoltasse ora, non sapeva la verità dietro quelle leggende. Certo avevamo avuto qualche problema nel corso degli anni ma l' associazione si era ottimizzata nel corso del tempo. Ora siamo la migliore associazione in tutta la nazione. Era un grande onore. Pensavo a questo mentre a testa alta mi dirigevo verso quel luogo apparentemente incustodito. Quel giorno faceva molto freddo, e il vento mi pungeva il naso che non ero riuscita a nascondere nella sciarpa. Adoravo quella sciarpa, non che fosse granché: una vecchia sciarpa di lana verde scuro infeltrita e che avevo dovuto lavare diverse volte per far andare via quel terribile odoraccio. Ma aveva degli splendidi ricordi legati a se e ci tenevo. Davvero tanto. Arrivai in quel momento davanti al castello. Una volta il suo aspetto era maestoso. Ogni parete esterna e interna era ricoperta di affreschi del XII secolo, e le vetrate colorate decoravano gli interni di una luce meravigliosa. Mi dispiaceva molto non averlo visto ai suoi tempi d'oro. Ora la facciata era ricoperta di edera e glicine, che cadevano sulle finestre dalle vetrate rotte come lacrime su occhi sofferenti e gli affreschi erano rovinati, come se non ci fossero mai stati insieme alla felicità che una volta muoveva quel luogo ormai abbandonato dal cielo. Ma eravamo felici, noi, chi più chi meno. E facevamo l'impossibile per tutti, per quanto possibile. Cercavamo di vivere la nostra vita finché ancora ne avevamo il controllo. Entrai dall'ingresso principale, e mi feci strada attraverso i vetri rotti, le travi cadute dal soffitto e i calcinacci che si erano staccati dalle pareti, tutti quegli affreschi che non ero riuscita a salvare... un rumore mi ridestò dai miei pensieri, così mi avviai verso la piccola porta di legno che mi avrebbe condotta nei sotterranei.
YOU ARE READING
Affinchè resti qualcosa - Huma
FantasySarebbe bello se smettessi di amare quelle emozioni di carta.