Amicizie?

171 8 3
                                    

Yoongi's Pov  

3:36 pm

Aprii la porta di casa mia dopo essere tornato da lavoro. Avevo mandato via Jimin per i danni che aveva causato e speravo che non se la fosse presa troppo. Non lo vidi nel salotto perciò aprii bene le orecchie per capire dove fosse. Un distinto rumore proveniva dal ripostiglio e mi avvicinai cautamente. Si era già accorto di me, infatti quando spalancai la vecchia porta di legno lo vidi sorridere "Hey, sei tornato!" parlava come se non lo sapesse, forse per farmi sentire il colpa che lo avevo lasciato da solo tutto quel tempo.

"Cosa stai facendo?" Gli chiesi sedendomi sul pavimento vicino a lui e osservando cosa tenesse in mano. Era una foto di famiglia che avevo tunuto lì per non vederla ogni giorno a ricordami i fantasmi del mio passato.
"È tuo fratello giusto?"
Puntò proprio sull'uomo citato e io feci un cenno con la testa per confermare la sua ipotesi. Prima che potessi aggiungere qualcosa parlò al posto mio, come se avesse previsto le mie parole.

"Tuo fratello non ti parla da due anni vero? È per quello che è successo quel giorni vero? "

Sapeva bene a cosa si stesse riferendo e per mia sfortuna lo capii anche io. Due anni prima me ne andai di casa per mia spontanea volontà, avevo buone ragioni per farlo. I miei mi ritenevano un poco di buono e se avessero saputo che non ero completamente etero e che non avevo intenzione di diventare un avvocato mi avrebbero considerato come la vergogna della famiglia, e così fu: quando gli dissi tutto ero già pronto ad andarmene e loro non si opposero anzi, mi incoraggiarono a non tornare mai più in quella casa.
Mi morsi il labbro sentendo la frustrazione salire ma Jimin appoggiò la sua mano sulla mia spalla in senso di conforto. Ormai credevo pienamente nella sua assurda versione, nessuno sapeva così tanto della mia vita e c'erano molti altri fattori che non si potevano spiegare.
Gli feci un mezzo sorriso prima di alzarmi dal suolo e gettarmi sul divano per farmi una bella dormita di qualche ora. Povero me, la scaletta delle mie ore di sonno era più bassa di Jimin stesso.

Ero già sveglio quando, ore dopo, avevo sentito dei rumori provenire dal pianerottolo ma non mi importava abbastanza da andare a controllare.

Il biondino invece era molto curioso, e si affacciò dall'uscio aprendo lentamente la porta per sbirciare. Mi fece cenno di avvicinarmi e io, di malavoglia, mi accostai a lui cercando di vedere qualcosa. Qualcuno si stava trasferendo nell'appartamento vicino al mio, niente di così strano in fondo, ma per Jimin sembrava una cosa meravigliosa e stupefacente. La sua espressione mi fece ridacchiare e presi il mio tempo per osservare meglio quelle tre figure che stavano spostando gli scatoloni all'interno dell'abitazione. Dedussi che non tutti sarebbero stati i miei nuovi vicini, sia per la dimensione della casa, sia per gli scatoloni che non sembravano così tanti da bastare per 3 individui, al massimo per due, o uno e mezzo.
Non volendo fare la figura del guardone mi allontanai dalla porta ma Jimin rimase lì ancora per un po', non correva rischio, tanto non potevano vederlo, ma non riuscivo a capire cosa ci trovasse di così peculiare in quei personaggi. Sembravano tutti pieni di vivacità, il che avrebbe risultato in parecchie lamentele, anche da me medesimo, per il fracasso che avrebbero fatto.. Ma mai giudicare un libro dalla copertina, bisogna leggere anche l'indice.

"Sembrano persone simpatiche, perché non ti presenti e gli porti un regalo di accoglienza?"

A quella domanda lo guardai in modo storto e portai l'attenzione sul mio cellulare, ignorando la sua proposta. Mi sarei solo messo in ridicolo, non essendo bravo a relazionarmi con nuove persone, e poi non mi importava un fico secco se qualcuno si era trasferito. Probabilmente il biondino non sapeva che non tutti si comportavano allo stesso modo fra vicini, come per esempio io che li salutavo solo per educazione.

My Angel // Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora