Capitolo Cinque

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Manchester, 23 Maggio 1864

Louis rimase lì, a fissare le stelle per un bel po'.

Pensò a quanto fosse cambiata la sua vita negli ultimi tre anni in cui aveva conosciuto, meglio, Harry.

In realtà si conoscevano da piccoli, Harry era andato a vivere da Johannah a causa degli affari 'loschi' di suo padre, morì proprio per quello e ci andò a finire di mezzo anche sua madre.

Entrambi capirono di amarsi tre anni prima, quando, dopo la morte dei genitori di Harry, i due si sono avvicinanti più del previsto, provando sensazioni sconosciute ad entrambi.

"Louis?" qualcuno pronunciò il nome di Louis e lui si alzò di scatto, voltandosi.

"Danielle, cosa ci fate qui?" chiese lui guardandola per un secondo negli occhi per poi tornare a sdraiarsi sul suolo, nella stessa posizione di poco prima.

"Vi ho già detto di darmi del tu, caro Louis. Comunque, dobbiamo passare la notte insieme, ricordate?" Louis sgranò gli occhi all'udire quelle parole, non lo ricordava affatto. Annuì comunque e subito dopo si ritrovò Danielle seduta a terra, accanto a lui.

Lui si girò verso di lei per un secondo e tornò a guardare subito il cielo stellato di quella notte.

"Sapete, Louis, adoro guardare le stelle. Adoro vedere che non siamo l'unica cosa che ci sia in questo universo, sapere che in un certo senso non siamo soli. Adoro esprimere dei desideri quando passa una stella cadente. Adoro contare le stelle per poi perdere il conto e iniziare da capo. Adoro guardare le costellazioni che sono situate in cielo. Voi no?" Louis annuì e si mise a sedere accanto alla ragazza, appoggiando il suo peso sui gomiti per alzarsi, non guardando più sopra di lui ma spostando lo sguardo sulle sue dita che presero a giocherellare tra loro.

"Danielle mi dispiace, non possiamo passare la notte insieme. Ve l'ho già detto, mi interessa altro." sorrise Louis mentre pronunciava quelle parole dalle sue labbra sottili, che Danielle stava fissando da quando era accanto a lui.

"Lo so, Louis. Non intendevo passare la notte insieme in quel senso, cioè si ma avevo un piano. Ve l'avevo accennato questo particolare, giusto?" il ragazzo annuì e riportò lo sguardo negli occhi della ragazza che era accanto a lui. Lei afferrò il suo polso, alzandosi, portando anche Louis con sé.

Quando furono entrambi in piedi, si scossero i vestiti facendo cadere lo sporco e Danielle riafferrò il polso di Louis, trascinandolo nella sua tenda.

Louis seguì Danielle all'interno e le mani di lei erano ormai su di lui, toccandolo ovunque.

"Danielle fermatevi, ve lo ripeto ancora, non mi interessate." Danielle non disse una parola e continuò a spostare le sue mani sul corpo di Louis.

Danielle aveva un piano e stava cercando di metterlo in atto, quindi Louis doveva cercare di stare al suo gioco.

Lei sapeva che il padre di lui era accampato in qualche tenda un po' più in là e li stava sicuramente spiando da qualche fessura e ascoltando.

Così Danielle approfittò della luce che si trovava sulla scrivania di Louis, facendo vedere le loro ombre.

"State al mio gioco, Louis." disse solamente la ragazza e si piegò sulla scrivania mentre Louis la guardò incuriosito.

Lei gli fece cenno di avvicinarsi ed iniziare a muoversi, simulando un rapporto intimo tra loro.

Danielle iniziò a gemere rumorosamente e Louis, avendo ormai capito le intenzioni della ragazza, la seguì.

Dopo poco smisero di recitare e si sdraiarono su dei sacchi a pelo ridendo come dei matti per quello che avevano appena fatto.

"Danielle, devo ammettere che è stato strano. Secondo voi mio padre ci sarà cascato?" continuò Louis ridacchiando seguito dalla ragazza.

Danielle annuì continuando a ridere e si mise le mani sulla pancia, che le faceva male per le troppe risate.

Louis si coricò nel sacco a pelo e iniziò subito a sudare, visto la temperatura quasi estiva.

Danielle si era alzata in piedi ed iniziò a togliersi i vestiti, spogliandosi completamente, rimanendo in intimo e si rannicchiò anche lei nel sacco a pelo.

"Non vi interessa, no?" disse Danielle facendo ridacchiare Louis che successivamente annuì e si girò, dando le spalle alla ragazza, cercando di prendere sonno.

Nel bel mezzo della notte Louis si svegliò e sentì la ragazza al suo fianco russare abbastanza rumorosamente.

La guardò ed ammise che in fin dei conti non era una brutta ragazza, anzi. Aveva i tratti del viso molto delicati e gli zigomi pronunciati, soprattutto quando sorrideva. Aveva gli occhi verdi, chiusi in quel momento, erano belli si, ma quelli che aveva Harry erano imbattibili. La bocca piccola ma piena. Non era altissima, era semplicemente nella media.

Louis si alzò dal suo sacco a pelo e versò dell'acqua in un bicchiere, bevendone il contenuto.

Vide il vestito di Danielle tutto sgualcito a terra, così lo prese e lo ripiegò ordinatamente sulla sedia che si trovava dietro la sua scrivania.

Infilò i suoi anfibi ai piedi ed indossò il cappello della sua divisa.

Uscì dalla tenda piano, cercando di non fare rumore non per svegliare nessuno e non ritrovarsi brutte sorprese. Era strano come in quell'ora della notte non ci fosse nessun rumore di uno sparo o di una bomba. Era un'alleanza che durava pochissime ore.

Louis non portava un orologio, non poteva farlo, però riusciva a conoscere che ore fossero grazie al suo fallibile istinto. Secondo lui non era ancora mezzanotte, il cielo era scuro si ma non abbastanza da far capire che fosse passata la mezzanotte.

Era una cosa che gli aveva insegnato sua madre. Johannah era la migliore madre del mondo, aveva accudito sei figli da sola e li aveva fatti crescere in modo esemplare. Nessuno di loro si era mai permesso a risponderle male, oppure a disubbidirle.

Lei era una donna forte, che era riuscita ad affrontare l'abbandono di suo marito a causa dei suoi impegni politici. Il padre di Louis era un uomo molto influente di quell'epoca, aveva conosciuto le persone più importanti e influenti dell'800, riuscendo ad ottenere tutto quello che voleva. Era grazie all'influenza e al potere del padre se Louis si trovava lì, nel ruolo di Generale, a ventisette anni.

"Cosa ci fai qui, figliolo? Pensavo fossi stanco dopo una serata del genere." ammiccò il padre di Louis mentre quest'ultimo lo guardò schifato. Gli dava fastidio solo pensare a qualcuno in quel modo. Louis non amava fare quei pensieri, pensava che l'amore fosse tutt'altro che pensare a fare sesso.

"Padre..." sussurrò Louis esasperato mentre l'uomo ridacchiò ed alzò le mani al cielo in segno di resa, Louis lo guardò malamente.

"Padre perché siete qui? Perché mi avete portato Danielle? E perché volevate che consumassi con lei?" chiese il ragazzo mentre l'uomo guardò davanti a sé il paesaggio che gli si presentava davanti. I monti erano lontani e su di essi non c'era la presenza della neve, vista l'imminente stagione calda, cosa che chiunque adorava. La Luna splendeva nel cielo, brillando di luce propria, non essendo coperta da nemmeno una sola nuvola.

"Volevo che qualcuno ti facesse compagnia, Louis. Chissà da quanto tempo non andavi a letto con una ragazza, giusto?" sorrise maliziosamente l'uomo e Louis lo guardò disgustato. Fu talmente tanto il suo disgusto che lasciò suo padre lì impalato e tornò nella sua tenda, trovando Danielle nella stessa posizione di prima.

"Louis, devi tornare a casa." aggiunse l'uomo, seguendo Louis nella sua tenda.

"No, padre." disse Louis guardando l'uomo negli occhi, non voleva tornare a casa. Era leggermente assonnato quindi non diede molto peso alle parole del padre, sperava che fosse una cosa temporanea.

"Ne discuteremo più in là." rispose il padre mentre se ne andava dalla tenda, lasciando lì Louis, che si avvicinò a Danielle.

"Buonanotte." sussurrò Louis prima di sfilarsi gli scarponi e togliere il cappello, infilandosi nel suo sacco a pelo e riuscendo ad addormentarsi in fretta.

Spazio autrice
Chiedo immensamente scusa per questi schifosissimi capitoli, probabilmente la storia vi starà annoiando tantissimo, mi dispiace. See ya soon <3

1864 | l.s. | Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora