Capitolo #4

29 4 3
                                    

Siate gentili con lui e fatelo ambientare! Prego presentati- passò la parola al corvino che iniziò a parlare con timidezza e tentennando -C-ciao ragazzi io mi chiamo Ares Ulreich vengo da Chicago anche se sono nato in Germania piacere di conoscervi- iniziava a sentirsi più sicuro ad ogni parola che pronunciava.

La brunetta guardava il ragazzo mentre con una mano impugnava una matita e con l'altra un piccolo libretto su cui spesso disegnava. Iniziò a far scorrere la grafite della matita con tranquillità sul foglio bianco e disegnando con delicatezza un piccolo ritratto del teenager che stava in piedi davanti alla classe mentre il rossore del ragazzo sulle sue guance diventava sempre più evidente "è timido" pensò mentre continuava a evidenziare le parti più importanti del disegno "ed è anche tedesco di origini" aggiunse mentre aggiungeva le varie ombre. "Vorrei tanto parlargli ma non saprei nemmeno dove iniziare e con molta probabilità la professoressa lo farà sedere vicino a me essendo che ho l'unico banco vuoto della classe. Mi evitano tutti come la peste per la mia cattiva fama" ridacchiò mentre questo pensiero le echeggiava per la testa. In realtà anche lei lo sapeva benissimo che non era così cattiva ma erano un mucchio di bugie che giravano su di lei. Ares mentre parlava studiava a primo impatto i suoi nuovi compagni di classe "uff non mi piacciono molto i volti dei miei compagni sembrano montati cattivi in un certo senso anche le ragazze non m'ispirano tutta questa gran sicurezza ... però quella ragazza coi capelli neri... ha un volto gentile... sembra davvero una brava ragazza" pensava mentre la osservava senza dare nell'occhio. La professoressa a quel punto, quando il corvino smise di parlare e calò il silenzio nella classe, disse con calma al ragazzo -bene! Ares benvenuto in classe, prego, siediti vicino a Dark-. -si professoressa...- mormorò con tono sommesso mentre con passo lento si avvicinava al banco vuoto di fianco a quello di Dark, dopo di che  si sedette -uhm...Ciao io mi... chiamo Ares- si presentò porgendole la mano aspettando che lei la stringesse. Dark decise di non stringerle la mano e con tono pacato e calmo rispose con un sussurro al suo saluto -Ciao io sono Dark, la tua nuova compagna di banco a quanto ha detto la professoressa- rispose mentre con lo sguardo studiava il ragazzo da capo a piedi non facendo caso al fatto che lui stava facendo lo stesso. Non le importava affatto, anzi sperava di riuscire finalmente, dopo anni, a trovare un pochino di compagnia o almeno qualcuno che parlava un pochino con lei. Strinse il notebook tra le mani nel caso qualcuno avesse avuto il malsano pensiero di rubarglielo- allora... ehm, che ci fai in questo postaccio?- disse per poi guardarlo negli occhi cercando in lui la sua attenzione oltre che l'occasione per perdersi nei suoi occhi neri come la pece.

Song Of DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora