Sono cambiata. Alcune volte mi guardo allo specchio e nemmeno mi riconosco. Eppure sono sempre io. Da quando ho cominciato l'università è come se esistessero due me: una completamente libera, allegra, interessata al mondo, anche più coraggiosa se vogliamo. L'altra ferma, inchiodata in una realtà che ormai le sta troppo stretta, chiusa in un cerchio che appartiene al passato e non al presente. Ma quest'ultima, la me di sempre, o almeno di sempre fino ad un anno fa, non c'è più. O meglio, c'è ma un po' meno di prima. E credo che sia giusto così, che sia normale che gli amici che conosco da una vita magari non condividano più i miei punti di vista, che ciò che prima era normalità ora non mi basti più, che mi sia stufata di vedere sempre gli stessi posti e fare le stesse cose. E quando sono quella che sono adesso io sto bene, sono viva. Perché nonostante non voglia in alcun modo rinnegare il luogo che mi ha vista crescere, non mi sento affatto in colpa a pensare che quando sono lontana non sento la necessità di tornare indietro ma ho solo voglia di andare avanti.