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«Johnny Seo? Ah sì, ha chiesto il nullaosta. È tornato in America!» Mi dissero in segreteria.

Ci rimasi male. Non salutò, vero anche che ci dicevamo più parole di odio che altro, però un saluto ci stava tipo "Hey, idiota, me ne sto tornando in America!" Mi stava bene.

Non avevo Taeyong e neanche più quel rompipalle di Johnny.
La mia vita era diventata davvero noiosa.

L'unica cosa che mi aiutava era il lavoro nella caffetteria, non perché mi servissero soldi ma per passare il tempo e tenermi impegnato. Per fare qualcosa oltre a studiare. E mi stava aiutando, avevo conosciuto altre persone simpatiche, ma non le potevo definire amicizie. Vero li vedevo anche al di fuori del lavoro ma niente di più.

1 Anno dopo

«Taeyong!»

«Taeil, aspetta che esco dall'aula....okay, dimmi tutto»

«Ho vinto un anno in America!»

«Sei serio? Oddio finalmente! Sono così felice! Vorrei essere lì con te per festeggiare!»

«Parto fra un mese! Oddio non posso crederci, finalmente ci sono riuscito!»

«In quale Stato andrai?»

«Andrò nello Stato dell'Illinois, andrò a Chicago!»

«Dai ora con un aereo di due ore, o poco più, potremmo vederci! Verrai a trovarmi a New York vero?»

«Assolutamente! Non vedo l'ora di rivederti!»

«Anche io. Ah devo rientrare che devo presentare il progetto. Ci sentiamo dopo?»

«Certo! Buona fortuna per il progetto!»

Chiamami la caffetteria e dissi che non sarei andato per un paio di giorni poiché dovevo preparare i bagagli e svuotare la stanza.
Finalmente i miei sacrifici era serviti a qualcosa: sarei andato in America per studiare. Mi sembrava un sogno.

Come ogni sera feci una videochiamata con i miei genitori, di solito duravano poco, ma oggi era diverso. Anche se distanti ma hanno festeggiato, anzi abbiamo festeggiato. Papà prese del soju e brindarono per me. Io feci lo stesso. La mamma iniziò a piangere, era felice ma anche preoccupata. Sarei stato in un altro continente e quindi non potevo vederli così spesso. Per questo stavo male anche io, ma era importante per il mio futuro andare lì e sia io che la mia famiglia abbiamo fatto tanti sacrifici.

Dopo quella videochiamata finì quelle poche bottiglie di soju che avevo e giocai al PC per il resto della serata.

Il mattino dopo, in realtà era quasi ora di pranzo, avevo un forte mal di testa e avevo tante cose da preparare.
Dovevo consegnare dei documenti in segreteria, dovevo trovare degli scatoloni per portare quelle poche cose che avevo, prenotare il volo e fare il passaporto.

Posso farcela, posso fare tutto questo da solo. Ho fatto tanto altro, posso fare anche questo...Ma mi spaventa, andare lì, in America, un posto che non conosco. Pensai, la cosa che più mi terrorizzava era andare lì da solo, non ebbi la fortuna di Taeyong: di partire con la persona che amo. Anche perché non ne avevo una.

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