1 La Messe

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«Iris, sbrigati, sta iniziando il notiziario» urla mia sorella dal soggiorno.

«Arrivo!» le rispondo mentre afferro la scodella con dentro la macedonia che ho preparato questo pomeriggio.

Abbasso il capo e ispiro, chiudendo gli occhi. Il profumo della spremuta d'arancia mi invade le narici e allenta un po' la tensione che da stamattina percepisco in ogni centimetro del mio corpo.

«Sei nervosa?» mi chiede mia madre.

Apro le palpebre e la trovo al mio fianco, intenta a sorreggere il nostro set di calici più bello in un vassoio.

«Perché dovrei?»

Lei alza le sopracciglia scure, tuttavia lascia la cucina senza commentare. Prendo un profondo respiro e mi dirigo dal resto della mia famiglia che trovo concentrata a guardare lo schermo del televisore. Mio padre siede sulla poltrona di pelle marrone e fuma un sigaro alla vaniglia che sorregge con il pollice e l'indice della mano destra. Quando entro nella stanza si volta verso di me e mi rivolge uno dei suoi sorrisi dolci, nascosto un po' dai baffi che incorniciano le sue labbra.

«Gradisci della frutta?» gli chiedo, anche se so che non ama mangiarla vicino ai pasti.

«No, tesoro, grazie.»

Scruta il mio volto con attenzione e io rilasso il più possibile i miei lineamenti. Usualmente sono brava a nascondere agli altri ciò che provo, ma con l'avvicinarsi di questa serata il mio carattere irascibile è emerso più del solito, facendo insospettire i miei familiari.

Adoro la mia famiglia e vorrei che niente ci separasse.

Chino il viso verso il parquet di abete per evitare i suoi occhi e mi incammino con passo lento ma deciso verso il divano, dove mi accomodo tra mia sorella e mia madre.

«Elimina quell'espressione imbronciata, stai facendo preoccupare i nostri genitori. Hai paura della Messe? Tranquilla, non sei intelligente abbastanza» mi punzecchia Dalia alla mia destra.

Mi guarda con le sue limpide iridi azzurre e con un ghigno malefico sulle labbra carnose.

Le mostro un sorrisetto sinistro. «Fortuna che ci sei tu a non temerla.»

Ci osserviamo negli occhi, scambiandoci un messaggio silenzioso di incoraggiamento; è bello avere accanto qualcuno che ti sostiene.

Mi accosto più vicina a lei prima di sussurrarle nell'orecchio: «Grazie.»

«A questo servono le sorelle minori.»

Prendo uno dei cucchiai dentro la ciotola e porto alla bocca un pezzo di fragola di colore rosso intenso, attenta a non farla cadere sul rivestimento in pelle del divano. I bicchieri di vetro sul tavolino in centro riflettono la luce affusolata delle lampade poste agli angoli della stanza, e la bottiglia di spumante ancora sigillata giace dentro un cestello con il ghiaccio per non alterarne la temperatura. Brinderemo tutti insieme stasera se tutto andrà bene.

«Abitanti di Flora, benvenuti al notiziario speciale di stasera» enuncia il presentatore dall'altro lato dello schermo.

Sfoggia un completo dorato con i brillantini che trovo di poco gusto, ma il mio parere è molto soggettivo visto che considero elegante un pantalone di pelle lucido e un corsetto nero coordinato.

«Oggi vi verranno comunicati i nomi dei cinque principi che si sono distinti in questi anni e hanno l'onore di partecipare alla successione al trono.» Guarda fisso nella telecamera ed effettua una pausa per creare maggior suspense.

Si volta poi verso una porta a battente in legno intagliata con ghirigori floreali, sicuramente realizzata dalle maestranze più illustri del paese. Del palazzo reale in cui si sta svolgendo la diretta si vedono solo degli scorci della sala delle danze.

Iris - Il regno di FloraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora