C'era solo una persona che Lauren avrebbe voluto vedere, osservare con i propri occhi e incastrare a dovere.
Stephen.
O Simon, così come l'aveva chiamato decine di volte la maledetta Beth.
Così giovane, così tanto bastardo.
Non potè non chiedersi come avesse fatto a fidarsi di lui.
Nella propria visione dei ricordi, Simon doveva essere poco più di un ragazzino.
La zia si era seriamente fatta un toyboy? Solo al pensiero, le venne da ridere. Non di meno, la voce dei due, era pressoché uguale. Lauren fu certa delle proprie ipotesi. Le venne da vomitare, pensando di aver condiviso un uomo con sua zia. Si inorridì ancora di più, vista la maschera che Stephen era stato in grado di indossare per mesi, con la quale era riuscito a farla innamorare e prendersi gioco di lei.Si infilò il calzino in tasca, alzò il bavero del cappotto, con l'intenzione di uscire di nuovo. Mandò un messaggio al padre per rassicurarlo del fatto che stesse bene e che Stephen le avesse fatto davvero una bella sorpresa.
Proprio una bella sorpresa.Nell'atrio del palazzo, Lauren salutò il portiere di notte. Diresse i propri occhi su di lui, si congedò con la mano. L'uomo rimase ad osservarla, incredulo. Solo mezz'ora prima l'aveva incontrata, ma in modo decisamente diverso.
Solo mezz'ora prima Lauren era ancora una non vedente.
Il portiere la seguì dirigersi con sicurezza verso la porta, afferrare al primo colpo la maniglia e uscire in strada, stando attenta alle auto in corsa.
La vide sparire nel traffico notturno di Dublino, carico di curiosità. Quesiti a cui non avrebbe mai dato risposte.Lauren ringraziò il cielo per il fatto che il servizio taxi fosse tanto organizzato anche di notte.
Dopo un paio di tentativi andati a vuoto difatti, fu in grado di prenotare un'auto con la mano. Salì senza attendere che il mezzo fosse completamente fermo.《Tutto bene, signorina?》chiese l'uomo alla guida, sorpreso per via dell'irruenza dell'ultima cliente salita a bordo.
《Sì, mi porti solo a questo indirizzo. Faccia in fretta, non ho molto tempo.》
Il tassista afferrò un biglietto e inserì le coordinate sul navigatore.
《Sicura di non aver bisogno di aiuto? Mi sembra in difficoltà. 》
Lauren si accorse di essere osservata attraverso lo specchietto retrovisore. In effetti, non doveva avere per nulla una bella cera. Stava sudando, sebbene non ci fosse per niente caldo. Si aprì poco il cappotto per aiutarsi a respirare con regolarità, ma, suo malgrado, si accorse di non aver migliorato di molto la situazione.
《Sto bene, non si preoccupi. Mi porti solo all'indirizzo che le ho dato. Si tratta davvero di una questione urgente. 》
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Il tassista arrestò la corsa dell'auto proprio davanti all'indirizzo che gli era stato indicato poco prima da Lauren.
《Siamo arrivati. 》
《Lo vedo.》gli disse, tagliente.
Lauren si stupì di sé stessa. Sebbene non fosse stata per nulla carina con l'uomo, si accorse di aver detto la verità. Lei poteva vedere la casa dei Colton, esattamente come l'uomo alla guida. Le sembrò ancora più imponente della prima volta in cui vi era stata, quando l'aveva solo immaginata senza possibilità di vederla.
《Mi paga in contanti? Sarebbero dodici euro. 》
L'uomo ricevette una banconota da venti, ma non ebbe il tempo per rendere il resto. Lauren si affacciò oltre il vetro e lo invitò a tenere tutto, vista la gentilezza dimostrata nei suoi confronti. Il taxi sparì nel buio, oltre il vialetto della villetta di Colton.
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Cold Winds [COMPLETA IN REVISIONE]
Romance"Lo sentiva tra la folla, il suo odore, e ogni sferzata di vento era un brivido di paura. Era il fetore della persona che più detestava al mondo quello che Lauren percepiva così distintamente. Ne era certa: l'avrebbe riconosciuto anche in mezzo a ce...