Make you feel my love

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-Non ci posso credere, non è possibile. Davvero Noah è tanto stupido da essere tornato con quella?- dico ad Alison al telefono mentre cerco di aprire una bottiglia di vino
-Tesoro che non era normale lo avevamo già capito quando ti ha trattata di merda- non aveva tutti i torti.
-Lo so ma sono passati 7 anni, al tempo non eravamo degli adulti. Cioè lei lo ha tradito e lui la perdona, davvero?- dico bevendo direttamente dalla bottiglia.
-Proprio perché sono passati tutti questi anni forse Noah ha deciso di darle una seconda possibilità.- per la seconda volta Alison aveva ragione.
- Forse hai ragione. Vorrei che tu fossi qui a bere con me.- dico ridendo.
-Tesoro, hai presente dove sono? Io qui bevo tutti i santi giorni!- risponde ridendo
-scusa mi ero scordata che l'Irlanda è la patria dell'alcol. Scusa ma come siamo passate a parlare del mio ex ragazzo ai nostri problemi di alcolismo?- scherzo.
-Hahha non lo so tesoro! Vabbè ora devo andare, ci sentiamo presto- e attacca.
La casa era silenziosa e questa domenica sembrava eterna, non erano neanche le due di pomeriggio. Decisi di uscire a prendere un po' d'aria.
Camminavo per la 5th Avenue e mi fermai davanti un pub da cui proveniva musica ad alto volume.
Entro incuriosita dalla voce a me non sconosciuta. Infatti non mi sbagliavo. Il pub era completamente vuoto, molto probabilmente era in orario di chiusura e su un palco infondo al locale c'era Noah che cantava concentrato sul suonare i tasti giusti del suo piano. Stava interpretando una canzone a me più che nota, forse una delle mie preferite:
" Make You Feel My Love" di Adele. Era così importante per me quella canzone e lui lo sapeva. Quando stavamo insieme lui spesso me la iniziava a cantare ma si interrompeva sempre perché insoddisfatto di come la cantava e suonava. Ora però devo dire che la stava davvero facendo bene, mi stavo emozionando seriamente. Finisce la canzone e solo in quel momento si rende conto della mia presenza.
- Oh ehm Ciao Rita, mi hai preso alla sprovvista.- mi guarda da lontano imbarazzato
- Ciao scusa non sapevo fosse chiuso. Stavo passando di qua e ho notato l'insegna, non sapevo fosse il tuo pub. Scusa non volevo disturbare.- dico avvicinandomi verso l'uscita
- Ma figurati, non disturbi. Stavo mettendo a posto e non so come mai mi è venuta in mente la canzone e ho deciso di riprovare a suonarla.- dice scendendo dal palco.
-Beh l'hai suonata davvero bene-
-Grazie, negli ultimi anni l'ho ascoltata molto.- dice penetrandomi con lo sguardo
-oh beh Jenny deve essere lusingata che tu gliela abbia dedicata- dico ovvia
-in realtà non ho mai avuto intenzione di dedicargliela, non mi sarebbe sembrato rispettoso.- dice grattandosi la nuca
-oh-
-Beh comunque io stavo uscendo per andare a fare un giro, ti va di farmi compagnia?- domanda
- ehm si certo, io stavo andando a Central Park-
-allora Central Park sia- dice aprendomi la porta
————
-allora so cosa vorresti chiedermi, te lo leggo negli occhi. Io e Jennifer ci siamo rimessi insieme un anno fa. Le ho dato una seconda possibilità perché... sinceramente non lo so neanche io. Però mi sembra cambiata.- dice dal nulla mentre camminiamo per i viali del parco.
-ah beh se sei felice tu, felice tutti.- dico
-e cosa mi dici tu, come va con gli uomini?-
-oh ehm, non saprei, all'università avevo conosciuto un ragazzo negli ultimi due anni è stato molto importante, beh in effetti è stato l'unico dopo te.- dico pensierosa pensando a Dylan.
- e lui dov'è adesso?- stiamo parlando come se fossimo sempre stati solamente buoni amici, che non ci fosse stata una relazione fra noi, mi sembra di essere tornata indietro a prima di quel fatidico concerto dopo il quale si è dichiarato.
-ehm in Africa, suo padre ha aperto una società benefica e lui è andato a dare una mano a costruire una scuola.- dico e lui mi guarda stupito
-Beh tra voi è finita quindi?-
-No no o almeno credo, dovrebbe venirmi a trovare a Natale. O almeno ci eravamo messi d'accordo così, prima che lui ecco...-
-che ha fatto?-
- ma niente spero. Alcuni l'hanno visto intento nel farmi le corna a una festa, ma non so se fidarmi di queste voci- dico rimuginandoci sopra.
Eravamo arrivati nel grande spiazzo dove solitamente d'inverno costruivano la pista di pattinaggio. Ed infatti proprio come pensavo, la grande pista era già in piedi e milioni di bambini stavano già piroettando su di essa. Vidi una coppia, non so se di amici o innamorati anzi forse entrambi, che pattinavano. La ragazza era abile e si destreggiava bene sulle lame di ferro invece il ragazzo ,poverino ,non ce la poteva fare. Ridevano e si sorreggevano l'un l'altro. Mi vennero in mente le risate e le cadute storiche sotto i fiocchi di neve fatte con Noah la notte di capodanno di ormai 8 anni fa. La notte in cui mi scattò qualcosa per quel ragazzo riccio che ora mi camminava affianco come un semplice amico.
-oddio che ricordi su questa pista. Ti ricordi quel capodanno? Sembra sia passata una vita e al tempo stesso solo un giorno. È strano come io mi ricordi quel giorno in ogni minimo particolare- dice guardando fisso la pista sorridendo
-non sei l'unico.-
-ho un'idea!- dice sorridendo - io proporrei una pattinata in nome dei bei vecchi tempi- dice trascinandomi dal noleggio pattini.
Paga i pattini non ascoltando le mie proteste
-Noah non saremo un po' grandi per pattinare?- dico scettica con i pattini in mano
-eddai ti ricordi quanto ci siamo divertiti quella volta?-
-aspetta quella volta in cui la tua ragazza ti ha tradito e ti ha lasciato?- dico sarcastica
-sì proprio quella, quando una mia cara amica mi ha consolato con le caldarroste a Rockefeller Center, che mi ha visto spiaccicato sul ghiaccio, che mi ha fatto ballare per i vagoni della metropolitana e mi ha fatto passare il capodanno più bello della mia vita solo per tirarmi su di morale.- dice trascinandomi sul ghiaccio.
-e va bene.- dico ascoltandolo.
Iniziamo a pattinare e a differenza di 8 anni fa, Noah si destreggia bene sul ghiaccio.
-Hai visto? Ora sono quasi più bravo di te- dice scherzando.
-aspetta e spera caro!- dico facendo una piroetta su me stessa. Mi guarda e sorride
-che c'è?-
-Ehm niente.- dice svegliandosi dai suoi pensieri.
Per un attimo mi era sembrato che non fosse cambiato nulla, che Noah fosse stato appena lasciato da Jennifer e che quando sarei tornata a casa a fine serata lo avrei baciato. Ma non era così, ora eravamo solo due vecchi amici che avevano condiviso amore e dolore per qualche tempo, eravamo adulti che sarebbero andati avanti indipendentemente dall'altra persona.

My stupid neighbour || Noah Centineo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora