Scrittore

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Un sussulto. Poi silenzio. Sospiro. La lama nella mano di Valery cade. Alzo il volto e ciò che vedo è rassicurante ma frustrante allo stesso tempo. <Sarah! Cosa ci fai qui?!> urlo. Come se avesse appena visto un fantasma, Sarah sbarra gli occhi, in un connubio tra stupore e paura. In qualche modo è riuscita a colpire Valery alle spalle. La ragazza si tocca il petto per analizzare la ferita: è stata colpita e trapassata da schiena a petto da una lama. Il sangue, che cola dalla sua ferita, percorre tutta la superficie dell'arma, finché arrivato sulla punta, si accumula e cade. Valery ha la bocca spalancata per il dolore, o per la sorpresa, o entrambi. Tocca nuovamente la lama, per poi iniziare lentamente a ridere. <Non è buffo il destino?> inizia a dire <Fin da subito ho pensato che il mio più grande problema dopo Morfeo saresti stato tu. Nel sogno del tuo collega avevo notato qualcosa nel tuo sguardo e sapevo che non ti saresti piegato facilmente al mio volere... eppure ormai disponevo di ogni arma e mezzo per fermarti... Peccato che il mio progetto non comprendesse anche questa stupida ragazza. L'avevo studiata ed ero sicura che, benché voi aveste un forte legame, non si sarebbe mai spinta in un sogno. Mi sbagliavo...  Ammetto di averti sottovalutata...> si ferma per emettere colpi di tosse. <Io...> Sarah prova a dire qualcosa ma è ancora sotto shock. Valery continua: <Il fato si è beffato di me... o magari proprio Morfeo. L'ilarità di questa situazione è che sto morendo proprio come lui, sola e odiata da tutti. Pensavo che il potere avrebbe potuto riempire questi buchi nel mio animo, ma evidentemente mi sbagliavo. Mi chiedo cosa sarebbe successo se non avessi dato retta a Morfeo già dal primo momento... Almeno di una cosa sono felice, non sarò l'unica a soffrire... vero John?> mi chiede con tono di sfida. Sto per risponderle ma Valery chiude gli occhi e si accascia a terra. <Sarah che cosa hai fatto?> chiedo.  <Io... volevo solo aiutarti, non potevo lasciarti morire... io> mi risponde balbettando. È finita. Questa è l'unica cosa a cui riesco a pensare. Sarah è entrata in un sogno e così facendo ha firmato la sua condanna. Ora rimarrà per sempre bloccata in questo mondo, mentre in quello vero con me rimarrà solamente il suo "involucro" di carne. Entrambi ci mettiamo a piangere. Con la morte di Valery anche una parte di noi è scomparsa per sempre. In questo caso avrei preferito che Morfeo fosse ancora in vita. Non so se avrebbe potuto fare qualcosa, ma almeno c'era una possibilità. Non so per quanto tempo siamo rimasti seduti a piangere, divisi solamente dal corpo freddo di Valery... adesso è arrivato il momento di muoversi. Sarah non riesce neanche ad alzare il capo e continua a tremare. La prendo per un braccio e provo a trascinarla via, ma ho quasi l'impressione di star trasportando un manichino. Entrambi  siamo molto scossi, ma Sarah sembra aver gettato del tutto la spugna... Arrivo alla porta ed esco, ma senza troppa sorpresa, scopro che per la mia coinquilina non è cosi. È veramente intrappolata in quel sogno... possibile che non possa fare nulla per aiutarla? Rientro per controllare come sta Sarah. Il suo sguardo è vuoto e fisso verso la parete. Non sembra chiedere aiuto e di sicuro non cerca una spalla su cui appoggiarsi... Non piange piú. È immobile, come se fosse morta nel momento in cui è entrata nel sogno, ma solo ora se ne rendesse conto. Tutto ciò per cosa poi? Per salvare me? Decido di lasciare definitivamente quella stanza, stare li immobile non avrebbe aiutato ne me ne Sarah. Morfeo era morto. Valery era morta. Dylan era morto. Quanta gente ancora doveva morire? Per un attimo mi sentii sporco, come se i miei poteri fossero la fonte di queste pessime vicissitudini. Se non lo avessi mai avuti? Certo non avrei conosciuto Dylan, ma almeno ora sarebbe vivo... e Sarah non sarebbe intrappolata in un sogno... Non è però il momento di arrendersi. Ora sono solo e tocca a me prendere le redini di questa situazione. Mi dirigo verso il centro della Velvet Room ed urlo al cielo: <Morfeo non c'è più, ora sono il il sovrano di questo regno, donami i suoi poteri>. Non so cosa mi aspetto che succeda, ma forse urlare è stato solo un modo per sfogare la mia rabbia. Improvvisamente però, un tuono mi colpisce. Il rumore rimbomba per tutta la stanza ed il mio corpo non sembra però subbire alcuna mutazione. Non provo dolore, solo smarrimento. <Ebbene, finalmente quel vecchiaccio se ne è andato...> dice una voce dall'alto. <...Sai John, questa è solo una delle varie linee temporali, sei uno dei tanti John tra molti universi e molti finali differenti. In quasi tutti tu muori, rifiuti i tuoi poteri oppure impazzisci, ma questa volta no... Mi chiedo se non sia stato per l'intervento di Sarah... Era da tanto che mi chiedevo se prima o poi saresti riuscito a prendere il posto di Morfeo, benchè da tempo avessi perso le speranze...> continuò. <Chi sei?> urlo al cielo. <Questo non è rilevante. Se proprio vuoi darmi un nome puoi chiamarmi "Scrittore". Ora passiamo a te; se non sbaglio hai chiesto di ottenere i poteri di Morfeo giusto? Bhe sappi che non è un passaggio così semplice. All'interno della mia "storia" hai avuto degli sviluppi, sia grazie alle persone che hai incontrato sia per ciò che hai vissuto, questo è innegabile. Oggi però dovrai affrontare una prova ben più ardua. Dovrai fare i conti con te stesso, entrando in un tuo sogno... o meglio nel tuo subconscio. Sono proprio curioso di sapere come andrà a fine la storia in questa linea temporale... Direi di iniziare subito, prima che inizi a "bombardarmi" di domande. Preparati, non è detto che ne uscirai vivo...> conclude. Senza avere neanche il tempo di rispondere, vengo colpito da un altro fulmine, che questa volta però mi fa svenire.

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