Labbra da favola

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«E dimmi Jungkook, ti va di prenotare una stanza solo per noi due?» mi chiede leccandomi un'orecchio.
Fremo al suo tocco e quasi sono impossibilitato dal rispondergli.
«Non devi vergognarti, guarda che sono qui a posta per questo, per farti passare la migliore serata della tua vita» mi rassicura lui mettendomi una mano fra i capelli e accarezzandoli.
«Chi ti ha detto che mi vergogno?» chiedo io cercando di utilizzare un tono sicuro e lievemente scontroso.
«Allora accetti? Lo vuoi uno spettacolino tutto per te?» il suo tono accattivante riesce nel suo intento.
«Come rifiutare?» cedo.

Nemmeno penso più a Namjoon e Yoongi, il più grande sarà ancora in giro e l'altro starà già sbavando addosso al ballerino di prima.
Lui mi sorride e si alza prendendomi per mano.
Inizia a camminare, con me alla sue spalle, verso non capisco dove, il suo fondoschiena che si muove a ogni passo che compie; arriviamo davanti a una porta tenuta sotto controllo da un buttafuori, il biondo gli dice qualcosa, che grazie alla musica alta non riesco a sentire, e questo la apre facendoci accedere a un lungo corridoio.
Questo corridoio è percorso ai lati da delle tende che molto probabilmente nascondono delle stanze, saranno otto circa in tutto; Jimin apre una tenda e dopo essersi girato verso di me e avermi fatto l'occhiolino, mi trascina dentro la stanza.
Questa, com'è l'intero locale dopotutto, è illuminata da varie luci colorate che si confondono tra di loro, c'è della musica e al centro c'è un divano con affianco un tavolino.

«Siediti pure Jungkook» mi dice il biondo e io eseguo.
«Allora, vuoi qualcosa da bere?» mi chiede prendendo una bottiglia, di vodka mi sembra, che è sopra il tavolino.
«Ho già bevuto abbastanza, ma se me lo chiedi tu non riesco a dirti di no» gli dico, allora lui mi rivolge un caloroso sorriso a trentadue denti, sembra un bambino e tutto ciò mi fa eccitare ancora di più.
Versa allora il contenuto della bottiglia in uno dei tanti bicchierini accanto ad essa e me ne porge poi uno, lo prendo e tutto d'un sorso lo bevo, lui lo prende e lo rimette sul tavolo.
«E tu? Non bevi niente?» gli domando.
«Figurati se bevo, sia mai che mi ubriachi e tu mi freghi, non sono così stupido».
«E come dovrei fregarti scusa?» dico ridacchiando.
«Potresti benissimo avere il tuo spettacolo, se non qualcosa di più, e poi andartene senza lasciarmi nemmeno un soldo e senza che io me ne accorga, perché troppo ubriaco» mi spiega sistemandosi una scarpa, io annuisco.
«Capisco».
«Ma ora non pensarci, pensa solo a questa serata, tra me e te».
Si avvicina a me e si appoggia con le mani allo schienale del divano, proprio affianco alle mie spalle, mi guarda negli occhi e si lecca le labbra, mi sento esplodere.

«Allora Jungkook, che fai nella vita?» si mette a cavalcioni su di me.
«Ehm...faccio la quinta superiore» metto le mie mani a circondare la sua vita.
«Oh, ma abbiamo un bambino qua» comincia a muoversi su di me.
«Jimin li vuoi i tuoi soldi? Non mi chiamare così.» gli impongo io, non voglio essere trattato da bambino anche da uno come lui.
«Scusami Daddy, giuro non lo faccio più!» si scusa mettendo il viso nell'incavo del mio collo e continuando a muoversi su di me, i pantaloni che si fanno sempre più stretti, mi sento tutto più accaldato e il mio cuore batte forte.
«Sì bravo, così va meglio» gli sussurro ad un orecchio, è così bello vederlo, sentirlo, su di me a chiedermi perdono per le sue parole, e chiamarmi con quel soprannome che solo al sentirlo me lo fa venire duro.
Continua con i suoi movimenti, e porca troia maledico sto posto che vieta di farti fare dei servizietti come si deve, perché in questo momento ne gradirei tanto uno da parte di Jimin.

Lui ad un certo punto si alza da sopra di me e si mette in piedi davanti al divano, sotto il mio sguardo, mi lecco le labbra.
Comincia a muoversi sinuosamente mettendo in mostra tutto il suo meraviglioso corpo, rivestito solo da un costume nero e che sembra essere stato scolpito nel marmo, così delicato, elegante e provocante allo stesso tempo.
Si muove a ritmo della musica, ma lentamente e facendosi passare le mani su tutto il corpo, toccandosi il petto, tirandosi indietro e scompigliandosi capelli, tutte cose che vorrei essere io a fare, ma delle quali mi devo solo godere la vista.
Ringrazio mentalmente i miei due hyung per avermi portato in questo posto, per avermi dato la possibilità di vedere tanta bellezza ballare per me, mentre aggancia il suo sguardo con il mio.

Tiro fuori da una tasca il portafogli, lo apro, 26000 won.
Il ragazzo davanti a me sorride, si morde il labbro inferiore e si mette un dito in bocca succhiandolo.
Labbra da favola.
Altri 26000 won.
Lo spettacolo continua, Jimin dopo un po' mi ritorna in braccio iniziando a muovere a ritmo di musica il suo fondoschiena sulla mia parte bassa.
In tutto altri 79000 won in meno dal mio portafogli, poco male, non ci faccio nemmeno caso tra un po'.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 11, 2019 ⏰

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Il ragazzo di Wall Street || JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora