Torniamo in corridoio, poi conduco Giovanni nella terza porta a sinistra.
La mia camera è esattamente come l'avevo lasciata l'ultima volta. Un letto a baldacchino dalle coperte blu notte troneggia al centro, in un angolo vicino alla grande finestra c'è una scrivania di ebano con appoggiati sopra un computer di ultima generazione, delle cuffie e oggetti vari.
"Woe...questa stanza è più grande di casa mia!"
"E fin troppo in ordine per i miei gusti, ma mi costringono a tenerla così"
Sbuffo.
"Ah si?"
Mi prende per il colletto attirandomi a sé.
"Perché non ci pensiamo noi, a disordinarla un po'?"
Sorrido appoggiando le mani sui suoi fianchi, poi mi stacco velocemente.
Mi è venuta in mente una cosa.
Mi siedo alla scrivania e accendo il computer.
"Ma-"
Mi giro verso Giovanni, che è rimasto impalato al centro della stanza, e ridacchio indicandogli le mie gambe.
"Cosa stai facendo?"
Chiede una volta seduto in braccio a me.
"Mi è venuto in mente che adesso mio padre mi chiuderà tutti i conti bancari, e se non voglio finire sul lastrico devo prelevare più soldi possibile"
Inserisco velocemente la password nel sito, sperando di ottenere l'accesso.
Tiro un sospiro di sollievo quando riesco a fare il login e comincio a trasferire i soldi sulla mia carta, che non possono chiudere perché è intestata a nome mio.
Dopo qualche minuto il collegamento si interrompe, ma ho già prelevato abbastanza.
"Quindi...quanto hai ora?"
"Contando anche i soldi che avevo già nella carta...circa quattro milioni e mezzo"
"Porca puttana, e più di quanto guadagnerò io in una vita intera!"
Lo giro verso di me.
"Sai che questi soldi non sono solo per ne, vero?"
"Cosa intendi?"
"Voglio portarti via da tutta quella merda, Giova. Voglio aiutarti"
Scuote la testa sorridendo.
"Non puoi, Andrea. Cosa farò dopo essere uscito da lì, mi farò mantenere da te per tutta la vita? Grazie, ma no grazie"
"Ti aiuterò a trovare un lavoro, un bel lavoro. Tutto quello che vuoi, ma lasciati aiutare"
Sorride e annuisce.
"Va bene"
Lo bacio stringendogli i fianchi e avvicinando il suo corpo al mio.
Non lo lascio neanche riprendere fiato, non scollo le mie labbra dalle sue."Fai l'amore con me...perfavore"
Lo prego. Annuisce aggrappandosi alle mie spalle, io mi alzo in piedi e mi dirigo verso il letto; lo faccio sdraiare tra le lenzuola blu notte e inizio a spogliarlo lentamente, mentre mi perdo in quegli occhi azzurro denso.Gli poggio un dito sulle labbra, seduto sul suo bacino, poi scendo sul collo e arrivo al petto; traccio una linea che arriva fino al basso ventre, poi devio il mio percorso poggiandogli le mani sui fianchi.
Mi chino su di lui e lo bacio, dolcemente stavolta.Voglio andarci piano, godermi ogni istante, come se fosse la prima volta.
Sento le sue mani che mi sollevano l'orlo della maglietta, e alzo le braccia per aiutarlo a sfilarmela.Lo guardo negli occhi mentre lentamente gli tolgo i boxer; mi alzo sui gomiti per osservarlo meglio, soffermandomi sul centro del mio desiderio.
"Voglio la tua bocca...lì"
Annuisco abbassandomi.Quando la mia mano entra a contatto con il suo membro, sento un brivido attraversargli il corpo.
"Mh...sei freddo"
Sussurra.
Io lo guardo mentre mi chino sulla sua cappella, passandogli sopra la lingua innumerevoli volte. Quando lo prendo in bocca Giovanni inarca la schiena spingendosi contro di me, ma io lo tengo per le anche. Comincio a fare su e giù lentamente, acquistando sempre più velocità.
Dopo un po' torno alle sue labbra.
Sento le sue mani tremare dall'eccitazione mentre cerca di slacciarmi i pantaloni, tanto che ci mette qualche minuto.
Poi passa alle mutande, che invece riesce a sfilarmi subito.
Mi massaggia il membro con la mano mentre mi bacia, io sto fremendo dall'impazienza.
Quando non resisto più gli sposto la mano e mi avvicino alla sua entrata.
Lo guardo per un attimo temendo che avesse cambiato idea, poi entro in lui.
La solita sensazione di estasi mi pervade, mentre passo le mani sul suo petto.
Aumento la velocità di colpo, mi chino e poggio le mie labbra sulle sue, soffocando i suoi gemiti e ansimi.
Giovanni mi graffia la schiena, le spalle, le braccia. Le sue unghia nella mia pelle non fanno altro che aumentare l'adrenalina che ho in corpo.
Gli torturo il collo con la bocca, lasciandogli segni violacei e morsi, mentre lui continua a stringermi.
"Oddio Andrea...oh mio dio"
Vengo dentro di lui con un'ultima, profonda spinta, provocandogli un urlo di piacere.
Appoggio la fronte sulla sua spalla cercando di riprendere fiato, la sua mano mi accarezza i capelli.
"Porca puttana Andrea"
Dice col fiatone.
"Cosa?"
"Niente, solo...porca puttana"
Ridacchio.
Poi sento la sua erezione che ancora preme sulla mia gamba, e mi balena in mente un'idea.
Non ne sono molto sicuro, ma voglio farlo.
Mi alzo e mi siedo sul suo bacino, facendolo entrare lentamente in me.
"Andrea, che stai facendo?"
"Fai...fai piano, okay? È la mia prima volta così"
Nota che mi tremano le mani.
"Ne sei sicuro?"
Annuisco e sorrido.
"Solo, fai piano"
Annuisce anche lui e ricambia il sorriso, prendendomi delicatamente per i fianchi.
Sento un dolore atroce nel momento in cui Giovanni mi penetra, strizzo gli occhi e stringo la presa sulle sue braccia.
"Ah...ahi"
"Shh, ora passa"
Mormora dolcemente.
Comincia a muoversi il più delicatamente possibile, lasciandomi abituare.
"Tu-tutto okay?"
A malapena riesce a parlare.
Andare così piano gli sta costando tutto l'autocontrollo che ha, non è difficile accorgersene.
"Si...tu?"
"Una meraviglia"
Mi sorride.
Aumenta la velocità di quelle che ora sono vere e proprie spinte, che nonostante il dolore lancinante non mi dispiacciono.
Le sue mani mi accarezzano la schiena, le spalle, il petto; chiudo gli occhi cercando di pensare a tutto fuorché al dolore.
All'improvviso sento una scossa elettrica attraversarmi la schiena, e nello stesso momento Giovanni aumenta le spinte.
"Gio-Giova..."
"Vuoi che rallenti?"
"N-no, è passato, continua..."
Comincio ad assecondare i suoi movimenti, non badando nemmeno ai gemiti che lasciano continuamente le mie labbra.
Man mano che i suoi movimenti si fanno più veloci, mi sento sempre più...pieno. Mi sento soffocare, ma in senso buono.
Boccheggio in cerca di aria.
Un'onda di estasi mi travolge ad ogni sua spinta, e ogni volta che cerco di tornare a galla per non affogare incontro i suoi occhi azzurri, che mi mandano più a fondo di prima.
"T-ti senti sempre co-così quando lo fai?"
"Solo quando lo faccio con te"
Aumenta ulteriormente le spinte, e io mi lascio sommergere dalle sensazioni che solo lui può provocarmi.
Un tempo pensavo che il sesso fosse la mia droga.
Ora so che la mia droga è Giovanni.
Mi sento trasportare in un'altra dimensione, fatta solo di soddisfazione e piacere.
Ritorno sulla terra gridando il nome di Giovanni quando lui viene dentro di me.
Gli ficco le unghia nelle spalle ottenendo da lui un gemito soffocato, poi mi abbandono sul suo petto.
Inspiro a pieni polmoni per riprendermi mentre cerco la mano di Giovanni tra le lenzuola.
Quando la trovo, intreccio le mie dita con le sue e chiudo gli occhi.
"Tutto okay? Stai tremando"
Annuisco stringendomi a lui."Cosa mi hai fatto?"
"Cosa?"
"Cosa mi hai fatto, Giovanni? Perché mi fai stare così bene?"Mi accarezza i capelli senza rispondere, ma penso che stia sorridendo.
"Non ti sei mai innamorato di nessun altro prima? È così che ci si sente"
"Allora dovrei innamorarmi più spesso"
"Non sei innamorato adesso?"
"Oh, certo che si"
"Chi è il fortunato?"
Chiede ironico.
Mi alzo sui gomiti per guardarlo in faccia e gli sorrido.
"Baciami, idiota"
Si sporge per lasciarmi un bacio leggero sulle labbra.
Quando si stacca ci guardiamo per un po', finché non crolliamo distrutti l'uno sul petto dell'altro.
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Ecstasy / Camperkiller
FanfictionAndrea è figlio di uno dei più importanti politici italiani, ha una vita sociale molto attiva e si mostra sempre pronto a partecipare a conferenze, red carpet e interviste. Insomma, un figlio modello. Pochi sanno però che il ragazzo ha un segreto, c...