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«Ragazzi ho portato la cena!» Yuta urlò entrando nella camera di Johnny. «Scusate non volevo rovinare il vostro momento.» ridacchiò e uscì dalla camera.

In effetti ero steso sul letto di Johnny e avevo la testa sulle sue gambe...mi ero addormentato e non me ne ero neanche reso conto. Mi misi subito in piedi, sentivo il viso caldo.

«Potevi svegliarmi!»

«Mi ero addormentato anche io e quando mi sono svegliato tu stavi sulle mie gambe. Poi hai avuto una giornata pesante, non mi sembrava il caso di svegliarti.»

«La prossima volta svegliami, grazie!» Me ne andai in cucina dove trovai Yuta intento a tagliare le pizze.

«Pensavo vi odiaste! Che cos'è successo?»

«Niente! Ci siamo solo addormentati mentre studiavamo...e comunque ancora non andiamo d'accordo.»

«Avete studiato insieme?»

«Si... perché?»

«Niente, niente!» Yuta guardò alle mie spalle, mi voltai e vidi Johnny. Sì era cambiato, adesso aveva una felpa viola e dei bermuda neri.

«Sei già in pigiama?» chiese Yuta.

«Si...se non vi dispiace vado a finire di studiare in camera. Qual è la mia pizza?»

«No mi dispiace ma non puoi andare! Dobbiamo festeggiare!» Yuta era più raggiante del solito.

«Dobbiamo festeggiare il tuo fidanzamento?» rispose Johnny ironico.

«Si!» rispose Yuta felice. Non smetteva di sorridere e un po' quel sorriso e quella felicità mi contagiavano.

«Cosa? Davvero ti sei fidanzato?» Johnny raggiunse l'amico.

«Si! Non puoi capire come sono felice! Sono al settimo cielo!»

«Perchè non festeggiate insieme?» Chiesi sedendomi a tavola.

«Domani ha un esame quindi doveva studiare tutta la notte.» Prese delle birre dal frigo e le mise al tavolo. «Casomai vado a trovarlo più tardi. Anche perché il suo coinquilino non sempre c'è quindi gli vado a fare compagnia.»

«Si puntualmente ti addormenti mentre quel poverino studia.» Intervenne Johnny. Si misero seduti entrambi al tavolo, Johnny versò la birra in dei bicchieri di vetro.

«Ah okay quindi è un ragazzo!?» Solo dopo mi resi conto di averlo detto ad alta voce. «Scusate...non avevo capito fosse un ragazzo...»

«Non ti preoccupare, non possiamo capire a primo impatto quale sia l' orientamento sessuale di una persona.»

«Dai ora brindiamo!» Johnny alzò il bicchiere e Yuta ed io lo seguimmo a ruota. Facemmo gli auguri a Yuta.

«Grazie! Vorrei ringraziare anche te Taeil. Ci conosciamo da circa una settimana ma credo di volerti già bene.»

«Oh...ehm grazie. Non me lo aspettavo!» risi nervoso.

«E poi tu e Johnny non litigate tanto come mi aspettavo e come mi aveva detto lui...»

«Yuta!» Johnny lo guardò male con una fetta di pizza tra le mani.

«Non mi aspetto neanche io di andare così d'accordo sinceramente. Forse è un bene che ci siamo ritrovati, sarà la volta buona che facciamo realmente amicizia.» Risposi e mangiai la mia fetta di pizza.

La serata trascorse tranquilla, Yuta mi raccontò come lui e Sicheng si sono conosciuti e i vari tentativi di Yuta per farlo innamorare di lui.
Non so se la storia in sé faceva ridere o come la raccontava Yuta, in tal caso non smettevo di ridere.

Ad un certo punto Johnny si alzò e posò nel lavandino le cose che aveva usato e butto il cartone della pizza nella spazzatura.

«Io vado in camera a studiare. Se vuoi venire anche tu dopo mi farebbe piacere. Magari stavolta non ci addormentiamo.» mi fece l'occhiolino e se ne andò.

«Okay! Io vado a disturbare Sicheng. Starò lì tutta la notte quindi non vi preoccupate, la stanza non mi serve stasera.» Yuta si alzò, tolse anche lui le sue cose e se ne uscì. Rimasi da solo in cucina a pensare a Johnny che mi faceva l'occhiolino...non mi aveva mai fatto l'occhiolino, neanche per scherzare.

Mi alzai e tolsi tutte le mie cose e andai nella camera di Johnny e Yuta.

«Studiamo?» Era seduto sul letto, nella stessa posizione del pomeriggio. Con una mano batté sullo spazio vuoto del letto.
Mi misi seduto e ripresi il mio PC.

«Sto giusto un paio d'ore che altrimenti si fa tardi.» Gli dissi prendendo il libro che aveva su una gamba.

«Puoi stare tutto il tempo che vuoi! Stesso Yuta non ci sarà stasera e io non ho sonno. Preferisco finire qui così me lo tolgo davanti.»

«Va bene. Ti faccio compagnia. Se mi addormento però svegliami che me ne vado di là.»

«Non ti preoccupare. Non ti lascio dormire nel mio letto.»

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