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La giornata sembrava volata via e la sera subito arrivò.

Yuta passò per casa solo per prendere il cambio e poi andò da Sicheng.

«Yuta non starà mai più di 10 minuti qui.» Disse Johnny quando il ragazzo in questione se ne andò.

«Dai almeno qualche notte resta.»

«Ancora per poco. E poi verrà il giorno che Sicheng dormirà qui e da lì non se ne andranno mai di qui.»

«Speriamo di no.» Mi alzai e mi avviai in camera.

«Posso andare prima io al bagno? Devo fare anche lo shampoo.» Mi chiese Johnny e mi fermai voltandomi.

«Okay! Nel frattempo farò un altro po' la tesi. Dopo la puoi controllare?»

«Certo che si! Allora vado, faccio in fretta.» Andò in bagno e io in camera mia.

Misi la musica e inizia a studiare. Ero talmente tanto concentrato che non mi resi conto che Johnny mi chiamava da sotto la porta.

«Taeil!» Mi richiamò e mi voltai.

Okay...non dovevo voltarmi.

«J-Johnny...?» Era nudo con un asciugamano in vita, i capelli neri bagnati gli ricadevano sul viso, ogni tanto scendeva una gocciolina di acqua sul viso e poi sul corpo, ancora bagnato.

«Il bagno è libero.»

«Ho notato!» Sussurrai. Mi alzai e presi i vestiti sul letto.
Johnny era ancora lì che mi guardava.

«Che c'è?»

«Niente...sei carino oggi.» sorrise e se ne andò. «Non metterci tanto che dopo devo rientrare.» Mi urlò dalla camera.

"Sei carino oggi." Senti io sono sempre carino! Pensai ma non ebbi il coraggio di replicare. Andai in bagno e subito mi infilai sotto la doccia.

Dopo pochi minuti uscì dalla doccia e con calma mi inizia ad asciugare. Feci anche lo shampoo quindi asciugai prima i capelli.

«Taeil! Apri è urgente!» Johnny bussò alla porta insistentemente, con il telo ancora in vita aprii la porta e lo feci entrare.

Si mise subito vicino al lavandino, aveva una tavoletta di ghiaccio sul naso.

«Che hai combinato?»

«Ho sbattuto contro la mensola in camera mia e mi sono cadute qui pochi oggetti che avevo in faccia. Credo di avere anche un occhio nero.»

«Fai vedere!» gli presi il viso tra le mani e controllai il volto di Johnny accuratamente.

«Hai quasi tutta la parte destra rossa. Sei un macello!» "Hai rovinato il tuo bellissimo viso...Taeil? No!"

«Lo so! Spero passerà per stasera, altrimenti penseranno che ci siamo presi a cazzotti.»

«Facciamoglielo credere. Stesso quello messo male sei solo tu, io non ho neanche un graffio!» scrollai le spalle ed uscì dal bagno e andai in camera a prendere una crema per i rossori. Ne avevo una per quando dovevo fare quel po' di barba che avevo e per l'inverno, che con la mia pelle delicata e fredda subito si fanno lividi e rossori se sbatto da qualche parte.

Sentì Johnny sedersi sul letto e aspettare. Mi voltai e solo in quel momento notai che era in mutande.

«Perchè sei in mutande? Hai avuto un sacco di tempo per vestirti!»

«Stavo scegliendo cosa mettere quando mi sono fatto male. Il vero stile ha bisogno di tempo.»

«Fatti mettere la crema, almeno passerà un po' il rossore e il gonfiore.» mi misi seduto accanto a lui sul letto e gli misi un po' di crema sul viso. Cercavo di fare il più delicatamente possibile poiché faceva una smorfia di dolore ogni volta che lo sfioravo. Ad un certo punto si morse il labbro inferiore per trattenere le lacrime, credo. Si era fatto davvero male ma non lo voleva ammettere, questa crema nel suo caso non serviva proprio a niente però uno ci provava.

«Non stai messo bene. Perché non andiamo in infermeria?»

«No no, passerà.» mi prese una mano e se la rimise sulla guancia. «Hai la mano fredda, mi dà un po' di sollievo.» rispose al mio sguardo interrogativo, dopodiché chiuse gli occhi e sembrava un po' sollevato.

«Non sembra il caso di andarti a vestire? Che in tutto ciò stai ancora in mutande.»

«Si hai ragione. Hai qualche antidolorifico? Così lo prendo e per stasera sto un pochino meglio.»

«Devo controllare. Qualsiasi cosa dopo ci fermiamo in farmacia.»

«Mi piaci quando parli al plurale.» Johnny fece un mezzo sorriso, perché più di quello non poteva, e andò via.

"Perché se ne esce con queste frasi e poi scappa sempre? Non lo capirò mai!"

Il cellulare squilló ed era Yuta.

«Hey Bro! Fra quanto arrivate?» chiese dall'altra parte.

«Abbiamo avuto un contrattempo, stiamo scendendo ora di casa!» mentii, io non ero pronto al 100% e Johnny era in mutande fino a due istanti prima.

«Okay. Stesso qui c'è ancora da aspettare un po'. Era per stare insieme.»

«Si hai ragione. Abbiamo appena chiuso casa, il tempo di arrivare.» Ci salutammo e posai.

«Johnny a che stai?» Urlai dalla mia stanza, mentre mi cambiai la maglia.

«Sono pronto. Ho messo un po' di trucco, va bene?» Era sotto l'arco della porta che mi aspettava.

«Fai vedere? Si va bene. Ma come mai hai del trucco?»

«L'ultima volta che mia mamma è venuta a trovarmi aveva dimenticato qui il suo borsello con i trucchi, le dico sempre che glielo restituirò ma non lo faccio mai.» si passò una mano tra i capelli imbarazzato.

«Menomale che non lo hai restituito.» Presi il giubbino e me lo misi. «Andiamo?» Johnny annuì e andò a prendere il giubbino. Dopodiché uscimmo.

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