Traccia:Val alla pagina "La parola del giorno" sulsito di Zanichelli, scrivi una storia basata sulla parolavisualizzata. La parola di oggi, 28/11/2019 è SORSO
Genere:Angst, malinconico, drammatico
Fandom:Mitologia greca
Lunghezza:OneShot 1149
Medeafissò la boccetta che teneva con delicatezza fra le dita marmoree,facendone oscillare il contenuto lentamente per poterne ammirare ilcolore ceruleo che sembrava brillare grazie alla luce del sole.
Ilcielo aveva le tinte del fuoco, la giornata stava per giungere altermine, e Medea avrebbe tanto desiderato che il tempo si fermasse o,meglio ancora, che si riavvolgesse di soli sei mesi.
Seimesi soltanto per evitare la catastrofe.
MaMedea, per quanto avesse pregato gli Dei, sapeva che non le avrebberoconcesso quell'unica cosa che lei aveva tanto desiderato, ma le erastata offerta una soluzione. Una soluzione che teneva fra le mani.
Lesarebbe bastato un solo sorso e tutto sarebbe finito.
Unsolo sorso e tutte le sue sofferenze sarebbero cessate.
Unsolo sorso e sarebbe stata finalmente salva, raggiungendo l'Adepotendosi così ricongiungere con l'amato perduto.
Ilbanchetto era distante, ma anche lì, sulla spiaggia, con le onde chele accarezzavano i piedi, Medea riusciva a sentire il vociare ditutti gli invitati presenti a quell'evento.
Unmatrimonio dovrebbe essere motivo di felicità, e Medea aveva sempresognato il giorno delle proprie nozze, fin da bambina aveva sempreamato teneramente il suo Deucalione, ed era con lui che avrebbevoluto poter coronare quel sogno così a lungo accarezzato.
MaDeucalione non c'era più, e quella mattina era stata unita inmatrimonio al cugino del suo amato, Eete, che lei non aveva maipotuto soffrire.
Neanchesei mesi prima, i due innamorati stavano per convolare a quelle tantosospirate nozze, ma una battuta di caccia, fatta un paio di giorniprima del lieto evento, portò alla morte di Deucalione.
Unincidente, così dissero, ma Medea sapeva che era solo una bugia.
Disseroche il vento, scostando le foglie, fece scivolare un raggio di soleall'altezza degli occhi di Eete che stava per scoccare la freccia indirezione del cervo, questo lo destabilizzò, la freccia partì einvece che colpire il cervo, trafisse a morte il suo stesso cugino.
Ilgiovane era costernato, sembrava distrutto per ciò che avevacommesso, ma non aspettò che pochi giorni prima di chiedere la manodi Medea, della quale era sempre stato follemente innamorato, ma mairicambiato.
Ilpadre di Medea, Sicheo, che aveva sempre avuto un occhio di riguardoper Eete, che era, per sfortuna della giovane, anche il suofiglioccio in quanto figlio del suo migliore amico, accettò congioia la proposta del ragazzo. Una parte di lui temeva che l'adoratafiglia potesse chiudersi per sempre in sé stessa a causa del lutto,e lui non poteva permetterlo.
Acconsentirea quel matrimonio avrebbe, secondo lui, portato alla felicità dellafiglia, unendo le due famiglie come i due amici avevano sempresperato.
Sicheoaveva acconsentito al matrimonio fra Medea e Deucalione, ma avevasempre segretamente sperato che la giovane mostrasse interesse per ilsuo prediletto, e quella tragedia sembrava essere stata la rispostadegli Dei alle sue preghiere. Non aveva chiesto la morte delfidanzato della figlia, ma quella situazione, per quanto orribile,sembrava essere stata la giusta soluzione che gli Dei gli avevanoofferto.
Medeasi era ritrovata fidanzata nuovamente senza che avesse potuto dire ofare niente per impedirlo. Era ancora così sconvolta che non capìla gravità di quello che stava accadendo fino a pochi giorni dallosposalizio. E lei pregò, stava al tempio a pregare tutti i giorni,chiedendo agli Dei una soluzione. Una qualsiasi per evitare ildisastro.
Efu allora che una delle sacerdotesse della Dea, Madre di tutti gliDei, Era, impietosita dalla disperazione della giovane, le consegnòquella fiala che conteneva un veleno letale.
Medeavide in quella fiala e nel suo prezioso, quanto pericoloso,contenuto, la salvezza.
Aspettòfino a quel giorno per poterla usare, stava solo attendendo che ilsole calasse per andarsene proprio al tramonto, il momento del giornoche aveva sempre preferito.
«Medea,mia adorata, non vieni a festeggiare? I tuoi ospiti ti stannoaspettando per l'ultimo brindisi!» le disse il padre con allegria.
«Nonmi ero neanche accorta che mi avessi raggiunta, padre. Dammi soloqualche minuto ancora» Medea ebbe un attimo di esitazione, e Sicheosorrise abbracciandola teneramente, ignaro delle intenzioni dellafiglia.
«Tivoglio bene, bambina mia». Medea aveva la gola chiusa per isinghiozzi che riusciva a malapena a trattenere. Non poteva dirgliche quello sarebbe stato il loro ultimo incontro.
«Tene voglio tanto anche io, papà».
Sicheonon colse il segnale, non capì che quella reazione della giovane nonera frutto dell'emozione di felicità mista a tristezza perché siera sposata, aprendosi a un suo futuro, con tuttavia un certo pesonel cuore per il fatto di dover abbandonare la casa paterna.
«Nonmetterci troppo», disse baciandola sulla fronte, ripercorrendo isuoi passi per tornare alla loro bella villa dai numerosi ospiti percontinuare coi festeggiamenti.
Medeasi sedette sulla sabbia tiepida, con gli occhi ancora pieni dilacrime vide il sole che si congiungeva col mare, aprì la boccetta ebevve tutto quel liquido viscoso con un sol sorso.
Fuun istante, il suo corpo cedette, facendola accasciare a terra.
Sisentì come se qualcuno la dividesse in due, materia e anima, eallora vide Thanatos, il Dio della morte che le tendeva la mano.Medea si girò scorgendo sua madre avvicinarsi di corsa al suo corpo,steso a terra sotto ai suoi piedi, la donna gridò non appena ebbecompreso cosa era capitato alla sua bambina.
«Addio,madre» pensò lei con dispiacere.
Dopodi lei accorsero altre persone, ma lo spirito di Medea era giàdisceso negli Inferi scortata dal Dio, e non poté quindi vederequanto dolore si era lasciata alle spalle.
Lagiovane venne condotta nel gran salone dove le anime venivanogiudicate, ma invece dei tre giudici o del Signore dell'Averno, vitrovò la sua amorevole sposa che, come i bardi avevano narrato, nonsolo era bellissima, ma molto gentile e dolce.
LaDea la prese sottobraccio, e cominciò a parlare, dicendo all'umanaquanto le sue sofferenze erano riuscite a toccarle il cuore. Ilsuicidio non era una bella cosa, ma capiva il perché lo aveva fatto,e le confermò che i suoi sospetti sul tradimento commesso da Eetenei confronti del cugino, erano fondati.
Persefonecondusse Medea fino al gran portone.
«Daqui dovrai proseguire da sola» le disse esibendo un dolcissimosorriso indicandole la via.
Medeaera spaventata dall'idea di quello che avrebbe trovato dall'altraparte: era forse destinata a subire un supplizio eterno nel Tartaro?
Vedendolaesitante, Persefone non riuscì a trattenersi: «Ti sta aspettando,non farlo più attendere».
PerMedea fu questione di un attimo, il volto si illuminò, e abbracciòd'istinto la Dea, ringraziandola e gettandosi nella luce che vedevaal di là del portone.
Adattenderla, c'era un uomo a braccia aperte.
«Finalmenteinsieme...» disse lui con le lacrime agli occhi.
«Persempre» concluse lei stringendosi a lui.
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Un sorso per la salvezza
Short StoryLa giovane Medea si è appena sposata. Dovrebbe essere al settimo cielo, ma non è con il suo grande amore Deucalione che è convolata a nozze, bensì con Eete, il cugino di lui. Deucalione è morto pochi giorni prima di sposarsi con Medea, tutto per un...