05.

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Le cose sembravano aver preso il verso giusto: Endeavor non si fece più vedere, per la vergogna (la notizia che si era rifiutato di pagare e che era stato avaro si era sparsa velocemente), Shoto e Izuku avevano una reazione che andava a gonfie vele e Todoroki aveva iniziato ad andare da un terapista. Una cosa che sicuramente non avevano notato era il fatto che sia Ochako che Momo si stavano comportando in modo strano da giorni, forse settimane, e se ne erano accorti tutti tranne loro, troppo concentrati su loro stessi.

Concentriamoci su un fatto che ci rende tutti felici: era finalmente arrivato il venerdì.
Erano state settimane interminabili per entrambi, tra emozioni molto forti e situazioni troppo grandi per degli adolescenti.

Si erano dati appuntamento, Shoto ed Izuku, ad un bar vicino a casa di Jiro: si diceva che era molto carino, uno di quei posti dove a musica Jazz non manca mai, piacevoli.
Durante il tragitto parlarono un po' di Natale. Era molto vicino ed entrambi lo adoravano: l'atmosfera, le luci, il cibo...
Mentre i due si tenevano per mano (cosa che ormai facevano frequentemente e senza neanche accorgersene), Deku propose a Todoroki una sua idea, non delle migliori: «Potremmo fare un grande cenone di Natale con le nostre famiglie.»
Shoto lo guardò storto. «Amore,sono consapevole che tieni a me, ma sono anche consapevole del fatto che mio padre è un omofobo di merda e che farebbe di tutto per ammazzarti, sempre se si presenterebbe; poi tua madre svenirebbe, mia sorella andrebbe nel panico e mio fratello inizierebbe a fare domande scomode da eterosessuale e-» E venne fermato da un bacio a stampo. «Andrà bene, vedrai. Per favore?»

Todoroki lo guardò per un momento.
Gli occhi verdi del suo ragazzo lo incatanvano, senza di lui cosa farebbe?
Quando è senza Izuku, Shoto piange.
Piange di notte nel suo letto, perché non vuole abbandonarlo e perché ha paura.
Si accorse di essersi perso nei suoi pensieri e che stava mangiando l'altro con lo sguardo, così tagliò corto imbarazzato: «Ci penserò su...».

Continuarono a camminare, fino ad arrivare al famosissimo bar.
Si sedettero e ordinarono un té verde è una fetta di torta da condividere. Andava tutto per il verso giusto, quando una voce famigliare interruppe i due: «Hey, ciao Todoroki, che fai? Possiamo sederci? Grazie!» fece Momo, seguita da Uraraka. Quest'ultima era cupa e silenziosa, guardava a terra, arrossendo.
Presero due sedie e si sedettero prima che gli altri potessero dire qualcosa.

A Midoriya dava fastidio Momo: gli dava fastidio come fosse sempre appiccicata al suo partner, gli dava fastidio che lo baciava sulla guancia, che lo abbracciava...in pubblico.
Voleva essere lui il solo a portarlo baciare, anche solo sulla guancia, e voleva farlo in pubblico.
Intanto, si sentiva anche molto a disagio: mentre Yaoyorozu stuzzicava Shoto, la sua amica, Uraraka, guardava il telefono. Non era da lei sicuro, non conversare ed essere introversa.

Si schiarì la voce.
«Uraraka -quest'ultima alzò lo sguardo a malavoglia, ma arrossendo- volevo scusarmi per l'altro giorno, mi sono- sono stato davvero maleducato nei tuoi confronti.»
Lei sorrise e pronunciò parole ferme e senza emozioni, prima di ricominciare a guardare il telefono: «Non preoccuparti.»

Ricalò il silenzio tra i due, e l'unica cosa che si poteva sentire era la voce stridula della corvina e Candy Crush dal telefono di Uraraka.

«Mi rifiuto di stare qui un minuto di più.»

Shoto si alzò e prese Izuku per un braccio, prima di trascinarlo via da quel bar, lasciando qualche spiccolo per pagare e le due ragazze lì.

Qualche minuto dopo si fermarono.
«Cristo, mai visto gente così maleducata e soprattutto ovvia!» disse Todoroki frustrato.
«Lo sanno che stiamo insieme o...?»
«Dovrebbero saperlo? In teoria» sospirò.

I due si guardarono e poi ricominciarono a camminare senza una meta precisa.

«Ti va se ti porto in un posto?»
«Uh, sì certo.»
«Seguimi allora.» disse Midoriya per poi trascinare l'altro in un giardinetto pubblico abbandonato.

«Io venivo qua a giocare,da piccolo. Era un posto migliore qualche anno fa...senza siringhe per terra, intendo.» disse Izuku.
Poi si sedette su un'altalena, cominciando a dondolarsi con le punte.

«Potresti spingermi?»
«Ovvio.»

Todoroki cominciò a spingere l'altro, il quale adorava sentire il vento tra i capelli, si godette il momento.
Cinque minuti dopo si fermarono, per stanchezza e per paura che l'altalena si rompesse.

Shoto accarezzo l'altro da dietro, e quando l'altro alzò la testa per guardalo, lui gli piantò un bacio sul naso.
Izuku ricambiò con un bacio a stampo.
«Ti amo.»
«Ti amo anche io.»

E proprio in quel momento la vecchia altalene cedette, facendo cadere Midoriya a peso piombo.
«GAH!!» strillò quest'ultimo, aggrappandosi al collo dell'altro.
Shoto in un movimento fluido lo prese al volo, facendo finire entrambi a terra.

«Merda.»
«Oh mio Dio.»
Risero entrambi, abbracciati per terra. L'altalena rotta sotto la schiena di Shoto e la catena arrugginita attorno ad Izuku.

La domenica sera, quest'ultimo, era al telefono con il suo ragazzo.

«Shoto, cosa facciamo domani?»

«Cosa intendi?» fece l'altro, dall'altra parte.
«Con Yaoyorozu e Uraraka.»
Il weekend era passato così velocemente che le due non avevano neanche sfiorato i pensieri di Todoroki; invece Izuku ci aveva pensato, anche fin troppo.
«Ignoriamole, se poi ci parlano eventualmente chiariremo, no?» rispose.
«Mi starai vicino?» chiese Midoriya, volendo sentire una risposta romantica.
«Ti sono mai stato lontano?»
Risero entrambi, piano.

«Tesoro, come sta andando la terapia?»
«Sto meglio, molto meglio. Non avrei mai immaginato che mi avrebbe potuto aiutare così tanto.»
«Ne sono felice, ma rispondimi sinceramente: ti tagli ancora?» chiese Izuku. La mano gli tremava, ma cercò di nascondere almeno il tono di voce ansioso.
«No, voglio dire, ci penso molto, ma no.» "Grazie a Dio." pensò l'altro: «Se mai avrai bisogno di parlare, per favore dimmelo. Sei hai un problema dimmelo, okay?»
«Ovvio, ovvio...domani a casa tua per il progetto?»
«Ovvio, ovvio.»

Deku sentì l'altro ridacchiare.

«Buonanotte, amore.»
«Notte.»

bip.
01:37 minuti di chiamata.

«Izuku,non mi avevi detto che avevi una ragazza!»
Midoriya si girò: la madre era sulla soglia della porta e chissà quanto aveva origliato. Si trovò con le spalle al muro.
«Devi farmela conoscere!»
Per la prima volta Izuku ebbe l'impulso di rispondere male alla madre, ma l'unica cosa che riuscì a dire fu «A NATALE!».
Lo aveva urlato, così improvvisamente che la madre sobbalzò e lui stesso si tappò la bocca.
«Ahem, a Natale...?»
Ora aveva messo Shoto con le spalle al muro.

AN
scusate il ritardo di 24h. davvero perdonatemelo,
non ho scuse, ma la causa è la scuola: è un periodo pieno zeppo di verifiche.
giuro che mi faccio una lista delle cose da fare nei prossimi giorni.
scusate ancora il ritardo, spero vi piaccia almeno il capitolo^^
-todoxsan

Il mio Eroe [TodoDeku]{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora