Osservo mia sorella sull'uscio della sua stanza mentre si prepara, enfatizzando le sue ciglia scure mettendo il mascara e rendendo la sua pelle più rosata con del fard sugli zigomi pronunciati.
Non parliamo dal giorno del notiziario, se non per mera necessità. In realtà, lei ha tentato i primi due giorni di instaurare un dialogo, però io non riuscivo a guardarla in viso e, inoltre, volevo celarle il mio profondo turbamento per la sua scelta. In verità non riesco ancora a comprenderla: il bene della famiglia è di gran lunga superiore rispetto alle motivazioni che l'hanno spinta a compiere questa decisione.
«È tardi» affermo mentre mi abbasso per allacciare i miei anfibi neri consumati.
Mia madre mi ha pregato mille volte di sostituirli senza ottenere nessun risultato, ci sono troppo affezionata. Sono i miei compagni di avventura da quando ho compiuto sedici anni.
«Per una che deve dire di no, sei molto impaziente» ribatte mentre sistema il colletto della camicia bianca. Si volta e scruta i miei jeans neri e il mio body dello stesso colore. «Potevi vestirti un po' meglio.»
«Come hai detto tu, io rifiuterò. Tu, piuttosto, non credi di esagerare? Devi affrontare una prova fisica, non una sfilata di moda.»
«Ci saranno i consiglieri a osservarci, devo essere impeccabile» dichiara, stirando una piega immaginaria sul pantalone beige.
Le lancio un'ultima occhiata prima di voltarmi verso le scale che conducono al piano terra. Supero diverse fotografie appese alle pareti del corridoio e mi arresto quando una di esse cattura la mia attenzione; ritrae me e Dalia da piccole mentre facciamo un castello di sabbia sulla spiaggia. Sfioro il viso sorridente di mia sorella e sento una fitta al cuore.
So che la selezione è ardua, ma conosco perfettamente le sue potenzialità. Se lei è determinata a partecipare, riuscirà a entrare tra le cinque.
Stringo il pugno della mano destra e mi mordo l'interno della guancia per non esplodere. La decisione spetta solo a lei, è la sua vita, e io mi devo fare da parte. Il mio compito attuale è quello di andare all'impianto sportivo di Calendula e chiudere questa faccenda una volta per tutte.
«Mamma, noi stiamo andando» grido quando raggiungo il piano terra in modo che mi possa sentire dalla cucina.
È taciturna da quando abbiamo ricevuto le lettere di selezione, ma con il passare dei giorni sta ritornando a essere la donna sorridente e felice che stimo e ammiro. Ho tentato di dirle che non l'avrei abbandonata, però, quando ho provato a iniziare il discorso, lei mi ha posato il suo dito indice sulle labbra e mi ha mormorato di scegliere liberamente la mia strada senza pensare a lei o a mio padre.
«Va bene, state attente» afferma mentre mi raggiunge.
Scosta una ciocca dei miei capelli corti per portarla dietro l'orecchio. Mi guarda con uno sguardo un po' amareggiato prima di darmi il consueto bacio sulla guancia. Sento mia sorella giungere alle mie spalle e mia madre le rivolge le stesse attenzioni. Valico la porta d'ingresso e percepisco una pressione intensa allo stomaco.
«È così triste» mormora mia sorella ancora sull'uscio.
«È delusa» ribatto prima di avviarmi lungo il vialetto.
«Sei tu quella delusa, non la mamma. Comunque, non capisco. Essere una delle prescelte è un grande onore per qualsiasi famiglia, perché per noi no?» domanda piccata.
«Non voglio diventare la pedina di nessuno, e di certo non voglio essere la regina di un bel niente. Io sto bene qui.»
«Stai scherzando, vero? Sai meglio di me che tutti noi siamo pedine del sistema. Saranno degli sconosciuti che decideranno il nostro futuro, ricordalo. Hai la possibilità di diventare una delle figure più importanti del paese e vuoi sprecarla? Per cosa?» mi chiede leggermente provata.
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Iris - Il regno di Flora
Ficção CientíficaNel regno di Flora è giunto il momento della scelta del successore del Re. Cinque principi si sfideranno per il trono e a ognuno di loro saranno associate dieci ragazze, selezionate tra le città del regno. È proprio il giorno della Messe che la vita...