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ELLIE'S POV

"ELLISON SANCHEZ,  ALZA SUBITO QUELLE CHIAPPE SODE DA QUEL LETTO, CI HO MESSO NOVE MESI PER FARTELE PER BENE, NON SPECARE IL MIO LAVORO E ALZATI!!"
Ed ecco come cominciano le mie giornate: con una pazza che urla per casa svegliando tutto il vicinato
"Si mamma mi alzo subito, 5 minuti e sono in piedi" le dico ancora piena di sonno.
-Si certo, ti crediamo tutti- dice la mia vocina interiore.
Spesso mi sento pazza nel sentirla, poi leggendo vari libri ho scoperto che anche molte protagoniste di quest'ultimi hanno questa voce antipatica tipo coscienza, quindi mi sono convinta del fatto che questa situazione sia normale, anche se non lo è .

Bene, dopo aver constatato che di normale non ho nulla, passiamo alle presentazioni...
Mi chiamo Ellison Sanchez, ho 18 anni e ho una sorella più piccola di me di cinque anni e un fratello più grande di quattro.
Elena sta al 2 anno delle medie mentre Mike lavora con papà.
Ha finito da poco gli studi, si è laureato in un accademia di polizia tipo, non me ne intendo di queste cose, so solo che papà e lui lavorano insieme in una centrale di polizia non lontana da qua.
Ho vissuto i primi 11 anni della mia vita a Napoli prima di trasferirmi  in California e non posso lamentarmi, per niente.
Mia madre ha origini italiane, napoletane per l'esattezza, mio padre invece viene dalla coloratissima Cuba.
Vi starete chiedendo: "E che cazzo c'entra la California?"
Beh,non lo so neanche io in realtà.
I miei si sono incontrati alla rispettiva età di 19 e 22 anni in Francia, dopodiché hanno girato il mondo per due anni.
All'età di 20 anni, mia madre ha scoperto di essere incinta quindi si sono fermati a Napoli per crescere Mike e poi me e, ai miei 11 anni,ci siamo trasferiti con gli Evans, la famiglia della mia migliore amica (Jessie), nonché figlia della migliore amica di mia madre, in California, a San Diego

In pratica, è tutto un gran casino la loro storia.

Mia mamma all età di 18 anni ha lasciato casa dei suoi a Napoli e ha iniziato a viaggiare per il mondo,lo stesso è successo a mio padre  scappato però da Cuba (e ancora oggi mi chiedo perché mai,ma vabbè).
Quel 5 ottobre del 1998 il destino volle Rebecca Giordani e Enrique María Sanchez bloccati nello stesso ascensore mentre salivano la Tour Eiffel.
Per loro è stato un "Colpo di fulmine", almeno così dicono...

"ELLIE FARAI TARDI IL PRIMO GIORNO, PUOI ALZARTI ADESSO?!?!"continua ad urlare mia madre.
"Sisi eccomi"sbuffo.
Penso sia arrivata l'ora di alzarmi,perciò mi fiondo giu dalle coperte mentre corro in bagno per lavarmi.
Dopo 15 minuti sono pronta (tempo record,dov'è la mia mezz'oretta di applausi?!)
"ELLIE È ARRIVATO L'AUTOBUS"
"Mamma ma cos'hai da urlare alle 7:30 del mattino?! Sono qui avanti a te e sto uscendo,che bisogno c'è di urlare?"sbotto esasperata.
Le voglio bene, ma quando urla di mattina non la sopporto.
Sa che a prima mattina non so manco il mio nome,che urla a fare?
"Wowowo, calma i toni tesoruccio, pensavo stessi ancora dormendo"
"No mamma, sono più che sveglia, ora scappo che sennò arrivo in ritardo" prendo al volo un cornetto e scappo.
"Buona giornata tesoro" dice con tono dolce e pacato. A volte i suoi cambi d'umore mi spaventano...
Esco di casa e aspetto alla fermata Jessie. Non la vedo da una settimana e mi è mancata tantissimo.
È andata in Italia dai nonni prima che cominciasse scuola, quindi non abbiamo avuto tempo di vederci.
Eccola... la sento da lontano...
"Ellie!!" Urla Jessie fiondandosi tra le mie braccia.
"Jessie!! Anche io sono felice di vederti ma così mi strozzi!" ride abbracciandomi.
Jessie è la solita ragazza ingenua e dolcissima che arrossisce per qualunque cosa.
È una ragazza davvero bella, ha lunghi capelli rossi, lentiggini che le coprono la maggior parte del corpo e due enormi occhioni verdi. È minuta, chiara e un fisico davvero bello, è invidiata dalla maggior parte delle ragazze nella nostra scuola e le vanno dietro tutti i ragazzi che incontra, ma a lei poco interessa.
Abbiamo un rapporto davvero bello, siamo praticamente nate e cresciute insieme ed è come una seconda sorella per me.
Arriva l'autobus, quindi entriamo e andiamo a sederci in fondo. Stranamente è più vuoto del solito..
"Pronta al nostro ultimo anno? Io si, non vedo l'ora di andare al college per vivere insieme"dice con tono sognante poggiandosi sulla mia spalla.
"Fragolina?" Sbuffa,so che odia quando la chiamo così "Non sono mai stata più pronta di così, spero solo che quest' anno finisca in fretta" dico poggiando a mia volta la testa sulla sua.

-Magnent Eyes-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora