My Dirty Girl ~ Negan

Alla Radura

Benvenute/i!

Volevo solo dirvi che la storia inizia dal finale della sesta stagione e per non essere ripetitiva e noiosa non ho trascritto ogni parola di Negan, sappiamo tutti cosa è successo 😅Ho inserito solo eventi/frasi "utili" alla mia storia.

Per il futuro non so bene come andrà e quanto seguirò la trama. Detto ciò vi lascio al primo capitolo. Buona lettura C:

°°°°

Camminavamo nel bosco, Maggie peggiorava rapidamente, noi non avevamo altre vie di fuga se non quella. Avremmo dovuto camminare ore al buio, gli occhi e le orecchie tese per sentire i vaganti. La notte era stranamente silenziosa e gli unici rumori a coprire i nostri respiri pesanti per la fatica erano gli insetti e il fruscio degli alberi mossi dal vento.

Sentii un verso orribile prima ancora di vedere il vagante uscire dagli alberi e puntare dritto verso Aaron. Rapidamente mi avvicinai estraendo il coltello dalla cintura, lo bloccai per la spalla e con un unico colpo affondai nel suo cranio. Quello cadde a terra con un tonfo e sotto le dita sentivo ancora l'umido delle sue membra mentre vari schizzi mi avevano coperto le vesti, ma continuammo a camminare.

Carl iniziò una conversazione con suo padre e roteai gli occhi, annoiata dall'idiozia di quel ragazzo. Dovrebbe fare silenzio, dovremmo muoverci come ombre e non parlare della vita o stronzate simili, non ora almeno. Stavo per avvicinarmi per dirgli di tacere, quando un fischio lo zittì. Al primo ne segue un secondo, ci guardammo attorno confusi, finché la voce di Rick non ci riscosse «correte!» urlò. Lo facemmo, iniziammo a muoverci velocemente, continuavo a controllare i lati mentre i miei amici portavano la barella.

Fu tutto inutile, i fischi diventavano più numerosi, più forti. Sapevo che non ce l'avremmo fatta prima ancora di raggiungere quella radura. Un faro si accese illuminandoci e di riflesso chiusi gli occhi. Quando li riaprii l'unica cosa che vedevo attorno a me erano sconosciuti armati, che ci osservavano continuando a fischiare, producendo quel suono terrificante. I miei occhi si posarono su Eugene, poi sul camper. Eravamo fottuti..

«Bene, finalmente.. Benvenuti alla vostra destinazione!» rabbrividii a quelle parole, consapevole che qualsiasi epilogo non sarebbe stato a nostro vantaggio. Erano troppi, ci circondavano, avevano pistole, fucili, auto e il nostro camper. Non avevamo vie di fuga né rinforzi su cui sperare.

Ci tolsero le armi e ci fecero inginocchiare, i tentativi di Rick furono inutili. Quegli uomini mi strapparono la cintura in cui avevo coltello e pistola, nonché la fondina ai miei piedi e il pugnale che tenevo sulla schiena. Oltre a un'occhiata feroce non potei fare altro.

Io e Abraham aiutammo Maggie a mettersi a terra, la coprii e lei si accasciò al suolo, priva di forze. Un furgone venne aperto e altri membri della nostra famiglia vennero condotti al nostro fianco. Cercavo di pensare, di sperare, ma ogni mio ottimismo veniva meno ad ogni secondo.

«D'accordo, siamo al completo. È ora di conoscerlo» disse l'uomo con quei ridicoli baffi, prima di bussare al nostro camper. La porta si aprì e scese un uomo che incuteva timore al primo sguardo. Era alto, visibilmente forte, stretto in un giubbotto di pelle e con una mazza ricoperta di filo spinato. Aveva capelli neri e barba incolta, segnata da strisce grigie. Tutto ciò era in ogni caso irrilevante, erano solo futili dettagli. La cosa che mi terrorizzò fu il suo sguardo. Non vi era timore né incertezza, né durezza, ma solo puro divertimento, che si rifletteva nel sorriso sghembo che gli disegnava lunghe fosse sulle guance.

Si avvicinò a passo lento e sicuro, confermando la mi impressione ad ogni parola e gesto. Cercai di trattenere le lacrime, di mostrarmi forte come i miei compagni, ma tremavo e non riuscivo a sostenere il suo sguardo. Mi limitavo a seguire i suoi passi ed involontariamente gli rivolgevo sguardi carichi d'odio, senza però incrociare i suoi occhi più di un secondo.