paura d' amare

capitolo 13

GRACE

"Stai bene?" Mi chiede Ash quando mio padre se ne andato.
Io non gli rispondo... non ne ho il coraggio. Lo guardo e mi perdo in quegli occhi blu così rassicuranti. Non so perchè lui sia qui... ma ne son contenta.

"Ok...non stai bene..." continua lui strappandomi un piccolo sorriso.

"Perchè sei qui?"  Riesco a dire dopo qualche minuto di silenzio

"Volevo stare solo... e poi mi son ritrovato in uno scontro tra te e tuo padre..."

"Era questo che intendevi quando dicevi che non sei in buoni rapporti con lui vero?"mi chiede. Io mi limito ad annuire.

Il dolore che sento sulla guancia c'è ancora... ma oramai non ci faccio più caso.

"Non credo sia il caso di entrare in classe..." So bene che è una scusa per non andare a lezione ma effettivamente ha ragione... non me la sento di affrontare noiose lezioni sui vecchi compositori austriaci!

"Vieni con me!"dice afferrandolo per un braccio.

Scavalca il muro che cinge tutt'intorno al scuola e poi mi aiuta a fare lo stesso.
Mi conduce alla mia macchina... mi tiene aperta la portiera con fare teatrale strappandomi un altro sorriso.

Non so dove mi stia portando... ma qualsiasi posto mi andrà bene. E so che con questo sto solo inventando una scusa per stare con lui.

Dopo qualche minuto di silenzio straziante decido di rompere il ghiaccio

"Dove stiamo andando?"

"In un posto che per me è speciale..." dice.

"Se posso chiedere, perché è speciale?"

"In realtà e un posto qualunque ma... ogni volta che voglio stare solo o ho bisogno di pensare aiuta..."

Non so perchè ma... non riesco a smettere di fissarlo.
Oh Grace, ammetti che ti stai innamorando. 
Vorrei poter dire di sì... ma sono confusa! Io... non mi sento pronta a ricominciare.

"Eccoci arrivati!"dice Ash risvegliandomi dalla trans.

Viene ad aprirmi la portiera e mi porge la mano... e nuovamente non posso fare a meno di sorridere.

ASH

Appena nota il posto, sorride...
Me ne rallegro.

"Perchè al molo?"mi chiede lei.

"Non lo so...  È il posto in cui vengo sempre quando ho bisogno di star solo, te l'ho detto. Ma non ci ero mai venuto con qualcun altro!"

Resta in silenzio e si avvicina al ponte. Questo posto oramai non è più frequentato, non ci sono navi ne barche attraccate, non da quando ne è stato costruito un altro. Ma in realtà son contento che sia successo, perchè posso star solo e venire qui quando mi pare.

"Non riesco ancora a credere a ciò che è appena successo..." dice più a se stessa che a me.

"Non è la prima volta che litigate vero? Era questo che intendevi, ed è sempre per questo che ieri eri diversa?"

Non parla... si limita ad annuire. Lo fa spesso quanda si parla di suo padre...

"Litighiamo ogni giorno praticamente, per qualsiasi motivo, ma non mi aveva mai messo le mani addosso!"

"Almeno questo... Posso sapere perchè?"

"Non lo so, ma è da quando ho iniziato ribellarmi alla sua volontà...
Ha sempre voluto ottenere tutto quello che voleva, non si preoccupava di ciò che avrebbe pensato la gente, il che non è per forza negativo se non fosse che..."  le si è incrinata la voce e si è fermata. Riesco a capire il modo in cui si sente... ci son passato anche io ma... sentirlo da qualcun altro è strano...

"Con il tempo è diventato sempre peggio. Si sentiva il re e trattava noi come suoi schiavi, o almeno io mo sentivo così..."

"E tua madre...?"

"Lei... non fa nulla... non può! Ma neanche lei si sforza molto di dimostrare il suo 'amore materno'. La cosa peggiore è che in tutto questo casino ci sono coinvolti anche i miei fratelli e... loro sono ancora piccoli per capire la situazione e tutto ciò che accade a ma ricade su loro..."

"Ho cercato di evitare la situazione ma... non lo so... non ci riesco..." Uno strano istinto mi costringe a prenderla per le spalle e stringerla al petto. Lei sussulta ma non si ritrae.
Inizia a singhiozzare... sta piangendo!