Oh sei tornato

79 2 1
                                    

Era passata una settimana dal mio ritorno a New York, mancava una settimana a Natale e tutto sembra essere tornato nella norma. Io e Noah eravamo amici, a volte durante le pause per il pranzo mangiavamo insieme o ci prendevamo un caffè. Ora come tanti anni fa stavamo guardando un film sul mio divano ma ad un certo punto qualcuno bussa alla porta.
-Noah, per favore, puoi andare tu, non ho voglia di alzarmi.- chiedo facendo la faccia da cucciolo
-e va bene- e si alza
Apre la porta guarda chi c'è dall'altra parte, cosa che non riesco a fare io, e mi guarda stranito.
-E tu chi sei?- chiede alla persona che ha bussato
- no tu chi sei?- chiede una voce maschile a me nota. Talmente tanto nota che mi alzo velocemente dal divano, sposto Noah dall'entrata e guardo il ragazzo. Era abbronzato, con un sorriso sgembo sulle labbra e gli occhi nocciola che emanavano furbizia.
Teneva in una mano un borsone e nell'altra un mazzo di fiori.
- E tu che ci fai qui?- chiedo sorpresa
- Non ti avevo per caso promesso che sarei venuto a trovarti?- chiede divertito.
Sorrido e gli salto al collo abbracciandolo. Guardo Noah perplesso che fissa in malo modo il ragazzo.
-Scusa tesoro, mi puoi dire chi è questo tizio?- chiede Dylan guardando con aria di sfida Noah
- oh ehm sì, scusate. Dylan lui è Noah, Noah questo e Dylan.-
Noah mi guarda stupito e Dylan era infuriato
-Oh e così questo è il famoso Dylan costruttore di case in Africa - lo sfotte il riccio
-e tu devi essere quello che dal giorno alla notte ha spezzato il cuore alla mia ragazza, rendendola insicura di se stessa al punto di non uscire più con un ragazzo per due anni!- urla Dylan
-parla quello che potrebbe averle fatto le corna- ribatte
-Non è mai successo, mi hanno scambiato per un altro.- Dylan e Noah sono faccia a faccia ,muso duro contro muso duro. Se gli sguardi potessero uccidere non so chi dei due possa essere già nella tomba.
-Ragazzi smettetela, non siete dei bambini ok? Dylan ,io e Noah siamo e resteremo sempre amici, Noah è il momento che tu te ne vada.- intervengo
-va bene, come vuoi- e se ne va dando una spallata a Dylan.
Noah p.o.v
Ah che odio! Odio quel coglione in modo assurdo. Ho bisogno di sfogarmi perciò accendo la mia chitarra elettrica e inizio a suonare come un pazzo.
- Ehi Ehi Amore, smettila, stai facendo un casino assurdo!- urla Jenny entrando in salotto
Mi fermo e la guardo, in questa settimana l'ho trascurata molto e mi dispiaceva, ma da quando Rita era tornata, non facevo altro che passare il tempo con lei.
-Scusa, mi dovevo sfogare.- dico prendendole la mano
-Noah cosa è successo?-
-niente, tranquilla. Anzi sai che c'è, stasera ti porto a cena fuori.- La guardo sorridere e la bacio.
——
Eravamo seduti al ristorante e senza che ce ne accorgessimo una coppia si era seduta nel tavolo affianco al nostro.
-Oh Rita Ciao!- dice Jenny
-Oh Ciao ragazzi, che coincidenza!- risponde imbarazzata
Alzo lo sguardo e la vedo esattamente difronte a me in piedi con la mano in quella di Dylan.
-Dylan, questa è Jennifer, la ragazza di Noah.- dice presentando il ragazzo a Jenny
-molto piacere. Cavoli Riri - Rita fece una smorfia, odiava essere chiamata così- hai fatto un bel colpo trovandoti questo bel ragazzo, che ne dite, uniamo i tavoli?-dice la mia ragazza ammiccando.
-tesoro forse volevano stare da soli- dico pacato
Anche perché sarebbe stato imbarazzante cenare con i due
-oh no anzi mi farebbe piacere- dice Dylan con uno ghigno in faccia.
Non so perché ma solo alla vista di quel ragazzo provavo un immenso fastidio.
——
Rita p.o.v
Fortunatamente la cena stava andando bene senza nessun problema. La neve cadeva sul cemento violentemente e pian piano stava ricoprendo ogni cosa.
-Cavoli sta nevicando davvero forte, è meglio che vada a casa finché le strade sono libere. Se no la macchina la dovrò lasciare qui.- dice Dylan.
-oh vengo con te se non ti dispiace. Io e Noah siamo venuti a piedi e non saprei tornare a casa con i tacchi- dice melensa Jenny.
-Certo, voi venite?- dice indicando me e Noah.
-oh ehm io dovevo andare a vedere come sta andando al pub, stasera c'è mia mamma e volevo salutarla- dice Noah
-come c'è Rose? Se non ti dispiace la vengo a salutare- dico con Noah
-bene allora risolto, tornate da soli. A dopo- e i nostri rispettivi partner se vanno lasciandoci da soli.
Ci recammo subito al Pub di Noah. Era pieno di gente. Alcuni al bancone bevevano divertiti, altri seduti nei tavoli mangiavano hamburger e patine, altri ancora ballavano al suono della musica prodotta dalla band che suonava sul palco. Tutto era accompagnato da una luce calda e un tepore accogliente.
-Ma quella ragazza lì non sarà mica Rita!- urla una voce conosciuta da dietro il bancone. La mamma di Noah si avvicina e mi abbraccia.
-Ciao Rose- dico di rimando
-Come sei cresciuta, sei una donna. Tesoro stasera divertiti offro io!- dice ridendo tornando in cucina.
Sul palco salí una faccia nota.
-Noah ma quello è Jo?- chiedo sbalordita
-Ebbene sí! Ora è il mio socio- dice ride
-Signore e signori!- urlò ubriaco- abbiamo il piacere di chiamare sul palco, il bambino cresciuto, perché uomo non è, che ha creato questo meraviglioso rifugio! Su Noah vieni a farci sentire qualche bella canzone!- urla di nuovo
Vedo i vecchi compagni della band di Noah prenderlo e spingerlo sul palco.
-Oh ehm buona sera a tutti. In questo periodo molti fantasmi, se vogliamo chiamarli così, sono tornati nella mia vita senza spaventarmi. Anzi ricordandomi quanto fosse bella la vita con loro. Quindi io e i miei cari amici ubriachi vi canteremo la nostra prima canzone in onore dei vecchi tempi.- dice imbarazzato guardandomi
Iniziò a cantare, e come sempre il mio cuore ebbene un sussulto. Ma poi mi ricordai le parole di Dylan : e tu devi essere quello che dal giorno alla notte ha spezzato il cuore alla mia ragazza. In effetti io e Noah da quando ci eravamo riappacificati non avevamo ancora chiarito il perché della nostra rottura.
Finito di cantare Noah scese dal palco e vide la mia espressione malinconica.
-Rita tutto a posto?-
-uh ehm sì certo. Ho voglia di una bella birra!- dico nascondendo il mio turbamento.

My stupid neighbour || Noah Centineo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora