E quando nel cielo son fulmini e lampi,
è come un leone che arriva nei campi.
Mi tolgo i fidati occhiali da sole, poggiandoli sul tavolino della stanza.
È un gesto che mi concedo solo lontano dagli sguardi della gente, nei momenti in cui posso finalmente respirare.
Non è che abbia paura di mostrarmi; semplicemente preferisco non vedere.
Il mondo ha le sue facce oscure che preferisco levarmi dagli occhi.
Ora posso finalmente guardare Miyu mentre si appresta a nutrire i sui pesci.
È bello poterla vedere distintamente, quindi sono contento di essermi tolto gli occhiali.
Lei non è impura come il mondo, vale la pena di essere osservata.
È solo con lei che mi concedo il lusso di lasciarmi andare, per quanto io sia in grado di farlo.
Sento che ci somigliamo molto, che mi capisce più di chiunque altro.
È l’unica che non mi scarica i suoi problemi addosso, sebbene ne abbia fin troppi.
Mi chiedo perché tutti facciano sempre affidamento su di me.
Con l’aspetto che mi ritrovo, dovrei essere l’ultima persona a cui andare a chiedere consigli o aiuto.
Eppure, finisco sempre con il dover fare da papà a tutti.
Ogni volta che c’è un problema, il mio cellulare è il primo a squillare.
E ogni volta che rispondo, sento qualcuno piangere dall’altro capo.
La vita è un campo di lacrime: appena inizi a versarne una, le altre scendono senza sosta.
Mi chiedo se solo io sono incapace di versarle.
Forse, dietro questa mia apparenza seria, prendo le cose troppo alla leggera…
La gente crede che io sia una specie di essere perfetto che si fa scivolare tutto addosso, capace di risolvere qualsiasi dilemma e di rispondere anche alle domande a cui nemmeno la vita sa dare una spiegazione.
Chissà, forse hanno ragione.
Io mi sento semplicemente un uomo come tanti che ha capito come gira il mondo.
Non sempre c’è una risposta a tutto, non sempre siamo destinati alla felicità, le cose belle non accadono alle persone buone e le favole restano solo favole.
Non c’è giustizia nel mondo, e l’unico modo per sopravvivere è scegliere di essere un lupo.
Le pecore vengono sbranate lungo la strada.
Forse questo mio modo di pensare non mi rende una persona onorevole, ma non mi importa.
Oggi come ieri vedo attraverso queste lenti scure cose che non vale la pena di vedere a colori.
Non mi interessa dare o avere risposte, per me la vita va presa come viene.
Devo essere sovrappensiero da un po’ ormai, vedo Miyu guardarmi con una faccia preoccupata.
Le sorrido: non voglio darle l’ennesima ragione per angosciarsi.
Estraggo dalla tasca il cellulare e lo spengo, mentre Miyu prende posto accanto a me.
Metto da parte la mia aria da duro e l’attiro a me in un bacio che non ha bisogno di inutili parole.
Per oggi non voglio saperne di nessuno se non di noi.
Il leone si riposa nella sua tana, in attesa che domani scoppi l’ennesima tempesta.
ANGOLO DELL’AUTORE
Spero di essere riuscita in queste poche righe (come è di poche parole Yasu stesso!) a rendere bene il suo personaggio. E spero soprattutto si sia capito come è collegato alla frase. Metto una spiegazione nel caso fosse stato un disastro! La frase “quando in cielo son fulmini e lampi” rappresenta l’idea dei problemi delle persone. Son fulmini e lampi, ovvero c’è un grosso conflitto, qualcosa che angoscia qualcuno. Yasu è “come un leone che arriva nei campi”, ovvero una figura stoica che tutti vedono come perfetta, e che arriva in aiuto.
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Welcome To My Mind (filastrocca dell'orrore)
FanficOtto strofe di una filastrocca per interpretare i pensieri di otto personaggi differenti. Anche le persone più diverse fra loro possono essere accomunate da un unico elemento: il dolore. 1- Takumi 2- Miyu 3- Hachi 4- Reira 5- Yasu 6- Shin 7- Nana 8...