Baby I'm preying on you tonight... Maroon 5, Animals
Capitolo 3 -Come va? Di merda, grazie-
Potevo sentire i suoi battiti cardiaci mentre si avvicinava al mio tavolo. Come si ricordava di me? Certo, ero quella che aveva mandato a puttane tutto il suo quaderno, come poteva non ricordarsi di me? Mi alzai in fretta tentando di andarmene al più presto, ma incontrai il suo sguardo. Era lo sguardo di un cacciatore che stava per catturare la sua preda. Era sempre più vicino e io ero in piedi ormai. Stavo per scappare a gambe levate quando lui aumentò il passo ancora di più. Dovevo pensare velocemente. Non volevo essere insultata davanti a così tanta gente, così mi voltai verso i bagni e ci corsi letteralmente dentro. Chiusi a chiave il primo libero che trovai e cominciai a ridere. Ma che cosa stavo facendo? Stavo veramente scappando da un ragazzo? La mia risata era nervosa, così per calmarmi uscii dal bagno e mi lavai la faccia. Ero una completa idiota. Il mascara stava colando sulle guance rigandomi tutta la faccia come se fossi una zebra. Feci per prendere i fazzoletti dalla borsa. Ma non avevo la borsa. L'avevo lasciata a casa insieme al telefono scarico. Che disastro. "Ma perchè cazzo è scappata?" una voce maschile stava parlando da dietro la porta dei bagni. "Volevo solamente ridarle quello stupido quaderno di algebra". Sentii un tonfo sulla porta e poi dei passi sempre più lontani. Aprii la porta piano piano e non c'era nessuno dietro. Il mio quaderno di algebra era lì per terra, addosso alla porta. Il locale intanto si stava svuotando sempre di più, così decisi che sarei tornata a casa anche io. All'uscita del locale c'era una macchina appostata esattamente davanti alla porta. Così feci il giro e cominciai ad incamminarmi verso casa. L'auto accese i fari e accelerò di colpo, prendendomi quasi sotto. Mi girai verso il conducente tentando di vedere chi era alla guida. Un ubriaco probabilmente. La portiera dell'auto si aprì e ne uscì l'ultima persona che mi sarei aspettata. Mister Occhi Grigi. Me lo ritrovavo ovunque. Mancava solo che scoprissi che era il mio vicino di casa. "Ti serve un passaggio?" . La sua voce era terribilmente roca e sexy. Pensai per un attimo solo alle possibilità che Mister Occhi Grigi fosse una specie di pedofilo, ma poi mandai a farsi fottere a tutte quelle possibilità. Mugugnai qualcosa come "Si, grazie mille" e mi diressi verso l'auto. Una figura alta e slanciata mi sorpassò e si diresse verso la macchina. Vidi quella ragazza e Mister Occhi Grigi baciarsi e poi lei salì in macchina insieme a lui. Arrivata a casa mi buttai sul letto ancora vestita e scalciai le Dr.Martens in un angolo della mia piccola camera. Che figura di merda. Presi il telefono e i caricabatterie e misi le cuffiette. Rilessi le righe che avevo scritto il pomeriggio, sembravano passati anni. "E tu sarai il mio primo sorriso la mattina e l'ultimo battito di ciglia la sera." Una lacrima ancora nera per il mascara scese fino al mento e si siucidò sulla mia canottiera bianca. Mandai a fanculo il mondo e mi tolsi la canottiera che aveva una chiazza nera proprio sopra il cuore. Mi ero illusa un'altra volta. Perchè mai avrei dovuto piacere a quel ragazzo? Scossa ancora dalla serata e dalla figura di merda, mi addormentai con i Maroon 5 nelle orecchie.La sveglia suonò allo stesso orario e arrivai allo stesso orario a scuola. Lo vidi di sfuggita entrando in classe ma avevo sorprese. Michael si era seduto vicino a me. Aveva spostato le sue cose e le aveva messe nel banco vuoto affianco al mio, quello in cui nessuno voleva sedersi perchè in quello vicino c'ero io. Sollevai lo sguardo verso i suoi occhi marroni e per un attimo credetti che mi avrebbe rivoluto indietro, che mi dicesse qualcosa di dolce nell'orecchio come faceva solo 3 mesi fa. "Hai una sigaretta?" Mondo di merda. "Sì, ne ho un pacchetto intero." risposi il più acidamente possibile. Schiacciai letteralmente sul suo banco una sigaretta che avevo trovato dentro l'astuccio e lui sorrise. "Come va?" mi chiese facendo quel suo solito sorrisetto falso che mi aveva tanto illuso. "Di merda, grazie," risposi guardandolo negli occhi. Volevo si rendesse conto che aveva gettato anche lui una pala di merda sulla mia vita. "Ah okay. Mi passi i compiti di algebra?" Era tutto ciò che voleva da me adesso. Ripensai al quaderno di algebra buttato insieme ai miei vestiti sul mio letto e risi di gusto. "Allora li hai o no?" disse un po' scocciato. Il mio sorriso si spense subito. E lui se ne accorse, eccome. Ed ecco che la sua mano veniva istintivamente verso la mia. Sperai per un attimo, ma lui la fece ricadere sul suo fianco. La prof intanto spiegava, senza che nessuno la ascoltasse. Mi stavo annoiando a morte, così chiesi se potevo andare in bagno. Chiusi la porta sbattendo e mi diressi verso i bagni delle ragazze. I corridoi erano completamente vuoti e i miei passi rimbombavano nel nulla. Sentii un'altra porta sbattere e vidi Michael imprecare e uscire dalla mia classe. "Aspetta!" mi urlò dietro. Io accelerai il passo per arrivare in bagno il più presto possibile, ma non fui abbastanza veloce. Sentii prima la sua mano sulla mia spalla e poi scendere sulla mia schiena fino al sedere. Mi voltai e senza indugiare gli tirai uno schiaffo in piena guancia. Corsi fino ai bagni senza voltarmi mentre sentivo la rabbia crescere dentro di me. Come si permetteva quell'essere?
Rimasi in bagno più del previsto immagino perchè sentii bussare alla porta. All'inzio non risposi poi i battiti si fecero sempre più insistenti e fui costretta ad aprire. Sbuffando girai la chiave del bagno e mi ritrovai faccia a faccia con Michael. "Scusami piccola, non l'ho fatto apposta" sembrava veramente pentito. Così pensai un attimo a cosa fare poi gli urlai in faccia "Ah e quindi non hai fatto apposta a toccarmi il culo? Ma chissà, forse il mio culo è una calamita e tu sei un pezzo di merda metallizzata? Vattene, o ti picchio sul serio." . Ho sempre avuto questa tendenza, a minacciare chiunque per proteggere me stessa. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito. Forse pensava di fare più danni di quelli che non aveva già fatto. Girò sui tacchi e mi lasciò da sola in bagno. L'adrenalina scomparve presto dalle mie vene e crollai sulle mie stesse gambe. Ero in un cesso, pentita di aver schiaffeggiato il mio ex che mi aveva toccato il culo. Ma che cosa avevo in testa? Dopo svariati minuti di lacrime, decisi che avevo veramente bisogno di un po' di sana pizza.
Uscii dal bagno di soppiatto e trovai una porta di servizio aperta. Le bidelle, che animali stupidi. Andai a piedi fino alla pizzeria più vicina e presi mezzo metro di pizza. Pensai al mio zaino e al mio quaderno di algebra ancora in classe, ma poi decisi che potevano resistere un giorno chiusi nella scuola. Finita la pizza pagai il conto e, dopo che il cassiere mi ebbe guardato male, andai nel parco più vicino. Forse non era normale che una ragazza andasse a mangiare la pizza alle 11 e mezza del mattino. Il parco era vuoto così decisi che la musica sarebbe stata un'ottimo analgesico. Toccai la tasca della felpa e, come un'iluminazione, mi accorsi che ero una stupida. Il mio telefono era dentro il giubbotto che era rimasto a scuola. Il mio zaino era fortunato, non avrebbe dormito a scuola. La porta sul retro era ancora aperta, ma mentre giravo l'angolo per entrare in classe degli occhi grigi e un corpo possente mi impedirono di avanzare.
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Fly With Me
Romansa"Respirai il suo profumo dolcissimo e seppellii il mio viso sulla sua felpa morbidissima. Lui cominciò ad accarezzarmi leggermente la schiena e sentii le lacrime scendere senza sapere il perchè. Quando trovai la forza di sollevare il viso dalla sua...