4 Partenza

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 Io e Dalia rimaniamo in silenzio a osservarci. Morde il suo labbro inferiore e una scintilla di preoccupazione si accende nei suoi occhi. Socchiude le labbra, ma la voce di Gardenia ci interrompe.

«Signorina Sartini, mi segua.»

«Ci vediamo dopo» sussurro a mia sorella prima di seguire la donna.

Ci incamminiamo verso le altre cinque pretendenti del mio gruppo che hanno superato la seconda fase. Heather segue i miei movimenti con attenzione per studiarmi; è come se mi considerasse la sua unica antagonista, il che è illogico visto che ci sono altre ventiquattro persone da tenere d'occhio. Osservo le altre con più attenzione fino a posare gli occhi sul sorriso di soddisfazione della ragazza alla mia destra. I lunghi capelli mori le conferiscono un aspetto docile al primo sguardo, tuttavia le sue iridi marroni fanno intuire ben altro.

«Congratulazioni. Voi siete le selezionate che hanno superato la Messe e vi recherete oggi stesso al palazzo reale» spiega Gardenia.

«Oggi? Che significa?» le chiedo interrompendola.

«È un avverbio, signorina Sartini, dovrebbe saperlo visto che si trova qui» mi schernisce, alzando l'angolo delle sue labbra tinte di un rosa cipria.

Le altre ragazze sorridono a loro volta; qualcuna è costretta anche a mettersi una mano di fronte alla bocca per celare il suono delle risa. Richiamo tutto il mio autocontrollo per non ribattere in modo sgarbato: non voglio avere altri problemi.

«Non torniamo a salutare le nostre famiglie?»

Lei solleva il sopracciglio perfetto. «No. Siete le prescelte, ma la selezione effettiva inizia adesso.»

Sofferma i suoi occhi su di me qualche altro secondo per poi guardare anche le altre componenti del gruppo. Sui loro volti è sparita ogni allegria: nessuno si aspettava di non rivedere i propri cari.

«Saliremo sul treno alla stazione di Calendula che ci condurrà al palazzo reale. Lì inizierà un periodo di assestamento prima che la competizione vera e propria cominci.»

«Assestamento?» chiede Heather circospetta.

«Proprio così. Avrete una settimana di tempo per ambientarvi al palazzo e fare la conoscenza del principe a cui siete assegnate. Si effettueranno anche delle sedute di addestramento, ma di questo ne discuteremo più avanti.»

Si volta e si dirige con passo aggraziato verso il gruppo di consiglieri ancora seduti sugli spalti. Istintivamente, la seguo e mi accosto al suo fianco.

«Mi scusi, davvero non possiamo vedere i nostri genitori?»

Lei continua a camminare impettita senza prestarmi attenzione. Aumento il passo e le afferro il polso per arrestarla. Si volta esterrefatta e fissa la mia mano sulla sua pelle con le sue iridi chiare; mi affretto subito a lasciare la presa.

«Ascolti attentamente. Da questo momento in poi è una pretendente e come tale deve sottostare agli ordini della famiglia reale e del consiglio. Tenetelo bene in mente e si dimentichi del suo passato» sibila prima di continuare per la sua strada.

Una morsa invisibile mi stritola lo stomaco mentre immagino i volti sorridenti dei miei genitori. Cerco mia sorella e la trovo tra le ragazze del suo gruppo. Per un momento considero l'idea di scappare via con lei verso casa per lasciarci tutto alle spalle. Come se fosse stata richiamata dal mio sguardo, Dalia si volta verso di me e leggo nel suo viso la stessa tristezza che aleggia sul mio. Lei era pronta a intraprendere questa strada, ma non credeva di non poter vedere più mamma e papà.

Sposto lo sguardo sull'ingresso dell'impianto sportivo per cercare una possibile via di fuga ed è proprio in questo frangente che realizzo di essere osservata; non solo io, ma tutte le pretendenti. Gli spettatori sulla tribuna ci guardano con sguardi furtivi mentre parlottano tra loro, tuttavia sono gli occhi vigili dei selettori che mi provocano un brivido sinistro lungo la schiena. Stanno attenti a ogni nostro movimento, distribuiti in cerchio per tenerci sotto controllo. Siamo in trappola.

Iris - Il regno di FloraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora