*Dario's pov*
4:30
sta mattina sto da schifo. twitto "sto da schifo, un mio caro amico". che poi che twitto a fare tanto neanche li legge i miei tweet. vado a prepararmi tra un'ora devo essere in studio
5:30
strano sono il primo. dov'è nic? dobbiamo fare le schede. porca puttana è sempre in ritardo quell'uomo! vado a editare, almeno mi metto avanti
6:00
"oh eccoti cazzo! dovevi essere qui mezz'ora fa!" ok forse non era il tono migliore con cui dirglielo
"scusa, la sveglia non ha suonato" mi dice nic abbassando lo sguardo. forse sono stata troppo violento. "no scusa tu" gli dico avvicinandomi. nic alza lo sguardo ho gli occhi rossi, gonfi dal pianto. "oi nic tutto aposto? che è successo?" gli chiedo frettolosamente. non mi piace vederlo stare male, mi sono legato tanto a lui nell'ultimo periodo.
nic mi guarda per un attimo. poi scoppia a piangere, quasi cadendo a terra. lo afferro prima che cada e lo porto sul divano, quello del salotto, quello è il divano più comodo di tutto lo studio. lo faccio sedere e lo abbraccio. lo abbraccio forte. "ora parlami nic. che succede?"
*Nic's pov*
5:30
cazzo cazzo cazzo sono in ritardo, dario mi ammazza. "CHIARA ESCI SUBITO DAL BAGNO DEVO ANDARE A LAVORARE" urlo incazzato. "E DEVO ANDARE A SCUOLA! E POI DARIO TI PUÒ VEDERE ANCHE IN 'STE CONDIZIONI NON FARE LA FEMMINA!" mi urla lei di risposta.
chiara è l'unica che sa di dario, è l'unica di cui mi fido per una cosa del genere. a entrare in bagno ci rinuncio, quando dice così ha almeno un'ora buona da stare in bagno, e vado in camera a cambiarmi.
sta notte è stata proprio una brutta notte e piangere non ha sicuramente aiutato. cazzo ho tutti gli occhi rossi dario vorrà sicuramente sapere cos'è successo. vabbe non ho tempo per pensare a questo. volo in cucina prendo 3 paste fatte da mia mamma le do un bacino e al suo "perché tre?" rispondo un semplice "sono ancora ini ritardo" e dicendo questo chiudo la porta. mamma nemmeno l'ho guardata, non voglio si accorga che sto male.
6:00
cazzo dario è già qua. è la mia fine.
entro appoggio le paste sul tavolo. "oh eccoti cazzo! dovevi essere qui mezz'ora fa!" dario è arrabbiato lo sapevo. "scusa, la sveglia non ha suonato" dico abbassando velocemente lo sguardo per non far notare i miei occhi. dario si sta avvicinando. perché dario si sta avvicinando? "no scusa tu" alzo di poco lo sguardo che fino a quel momento era stato fisso sul computer che cesare aveva lasciato lì la sera prima, dario lo noterà, ne sono certo. "oi nic tutto aposto? che è successo?" lo sapevo se n'è accorto. voglio dire qualcosa, inventarmi una scusa, ma appena vedo i suoi occhi stanchi preoccuparti per me scoppio in un pianto che coinvolge tutto il mio corpo. le gambe non mi reggono e rischio di cadere, ma dario mi afferra velocemente e mi porta sul divano del salotto. mi fa sedere e mi abbraccia. riesco, più o meno, a smettere di piangere. vorrei dire qualcosa ma prima ancora che io possa alzare lo sguardo dario mi dice "ora parlami nic. che succede?"