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Scesa al treno e sentite quelle parole, Gioanna Lindgren bruciò di rabbia. Avrebbe voluto ribattere, ma il figlio la fermò prendendole lievemente la mano. Il corvino si accorse subito di non dover bloccare solo lei, infatti, anche se non ne capì il motivo, Frans incluso reagì male alla notizia. Per il montanaro avrebbe significato passare insieme più tempo, ma forse, quei giorni trascorsi lontani, erano stati piacevoli, magari aveva addirittura trovato una moglie. Lui era di troppo. Leonard scacciò quei brutti pensieri, se fosse stato così, non sarebbe andato lì per salutarlo.

*sorrido al professore* Capisco la sua posizione - Figuriamoci, lo licenzierebbero se si opponesse. Perderebbe i suoi studenti e verrebbe bollato come deviato - Va bene, non verrò più alle lezioni. Immagino che anche la borsa di studio non sia più disponibile...

A dire il vero lo è ancora *prendo la mia borsa e ne tiro fuori un grosso plico di documenti passandoglielo* Semplicemente dovrai pensarci da solo d'ora in poi *incrociando lo sguardo di Frans Bergman indietreggio sentendomi gelare, peggio che se fossi al cospetto di suo padre* Arrivederci Leonard, buona fortuna *mi allontano*

Guardando l'anziana figura allontanarsi, Frans ripensò a quanto gli aveva detto poco prima ed a ciò che aveva sentito nel capanno. Ad aver messo Leonard in quella situazione era stata la sua stupidità. Era sempre stato appiccicoso e dipendente dal suo migliore amico, l'aveva ammirato e desiderato al proprio fianco fino ad innamorarsene, il vero malato era lui. Voltandosi verso il giovane Lindgren e guardando il suo viso, il biondo si sentì sciogliere. Il desiderio di confessargli la propria colpa divenne fortissimo fino a quando, la sua attenzione, non venne catturata da qualcosa di strano.  Sulla fronte, ben esposta a causa dei capelli ormai corti, anche se sbiadite, c'erano delle lettere.

*arrossisco* - Perchè mi fissa così? - C-che c'è? Ho qualcosa in faccia?

 F...R...  *leggo concentrato, ma poi lo vedo irrigidirsi e mi fermo* Ehm... no. Volevo solo sapere... Come ti sei fatto male? - Quindi è questa la scritta di cui stavano parlando... Quella che avrebbe dovuto impedire ai medici di curarlo? -

Come uno scemo *rido* Non parliamone adesso *stringo i fogli del professore e mi avvio verso il paese* Andiamo andiamo! Non vedo l'ora di tornare a casa!

Non fu una passeggiata molto piacevole per Leonard. Ad ogni passo, dalle stradine alle finestre delle case sentiva provenire il bisbigliare della gente. Nessuno dei compaesani, di coloro che lo avevano visto crescere, si fece avanti per porgergli qualche tipo di saluto o rassicurazione. A quei sussurri si aggiunsero delle risatine quando, passando vicino ad un gruppo di ragazzi, alcuni fra loro notarono la sua presenza. Il corvino si sentì fortunato ad avere Frans e sua madre al proprio fianco, lo aiutarono a mostrarsi, almeno in apparenza, più forte di quanto in realtà non fosse. L'amico gli parlò per tutto il viaggio aiutandolo a svuotare la mente, gli raccontò del bel tempo, dei lavori al banchetto per il mercatino, ma non nominò alcuna ragazza. Sapere chi c'era davvero nel cuore del giovane montanaro in quel momento, lo avrebbe sorpreso.

*entro in casa sospirando* Vado ad appoggiare i fogli in camera mia, ci metto un attimo, Frans. Se sei libero, che ne dici se andiamo a farci un giro! Possiamo tornare in biblioteca! *salgo lentamente*

Va bene *sorrido, ma mi incupisco appena scompare dal mio campo visivo* Signora Lindgren, quella parola...

Sapevo che l'avresti notata. Grazie per non aver continuato a leggerla davanti a lui *abbasso lo sguardo* "frocio" è una parola crudele... *stringo i denti* Serve per dire a qualcuno che il suo amore... Il suo modo di amare è sbagliato. Ma il vero amore non può esserlo, può portare solo alla felicità *fingo un sorriso* In ospedale qualcuno gli ha fatto uno scherzo scrivendoglielo addosso quindi...

  Mi dispiace... è tutta colpa mia *stringo i pugni*

E, a quelle parole, Gioanna Lindgren si rese conto che sapeva la verità. Non voleva obbligarlo a parlarne, almeno non ora che Leonard era appena tornato. Far riemergere l'accaduto avrebbe rovinato il loro pomeriggio insieme, proprio quando suo figlio stava cercando di combattere la paura a viso aperto. Però non sarebbe finita lì.

Frans, stagli vicino *appoggio una mano sulla sua* Parleremo, ma non oggi. Oggi aiutalo ad affrontare questa battaglia. Se fallisse, Leonard crollerebbe del tutto, questa casa diventerebbe la sua prigione...

Non succederà *mi asciugo il viso umido di pianto* mai!

*scendo tenendo stretta la bretella dello zaino dal lato del braccio sano* Eccomi, scusa se ci ho messo troppo! *mi avvicino a mia madre* Ehm... puoi controllare un attimo se riesci a trovare dei vecchi appunti che ho lasciato in camera?

Va bene *lo guardo confusa* - Non me lo ha mai chiesto - Divertitevi, ma tornate presto.

*le do un bacio sulla guancia* Sì, certo *vado alla porta e mi fermo*

A presto signora Lingren *prendo la mano di Leonard notano che sta tremando*- Esistono così tante parole terribili per definire chi sa amare. Ce ne saranno anche di belle per chi è come me? -  *apro la porta uscendo al suo fianco

Rassicurata, Gioanna ricordò le parole del figlio e salì al piano di sopra.

- Spero passeranno una bella giornata - *sorrido* - Il peggio è passato. Quei mostri hanno avuto la loro piccola vittoria. Per un po' ci lasceranno in pace -

Appena aperta la porta della stanza però, la donna capì quanto si stava sbagliando. La camera di suo figlio era stata completamente messa a soqquadro. Tutti gli oggetti più fragili erano stati distrutti, i vestiti strappati e imbrattati, la finestra era frantumata dall'esterno e, lungo le pareti, terribili insulti le si conficcarono nella mente come aghi. Sconvolta, la signora Lindgren corse immediatamente a chiamare la polizia, era disperata.

- Dobbiamo andarcene via da qui... -  *singhiozzo mentre uno dei poliziotti tenta di rassicurarmi* - Anche se non vuole abbandonare Frans deve cominciare a pensare anche a sé stesso! Lo uccideranno... se resteremo qui gli faranno del male... - *ripenso a quando sono usciti insieme* - L'unico che può fare qualcosa, è Frans  - 


1 X 1 - "In every moment, always and forever, me for you and you for me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora