Feci le elementari in una scuola privata, di conseguenza fui obbligata ad andare alle medie che erano nello stesso istituto.
Era tutto connesso, avrei avuto gli stessi compagni di classe, avrei fatto la stessa strada per andare a scuola, avrei avuto gli stessi insegnanti.
Iniziai le medie, non vedevo l'ora che tutto questo finisse, i compagni non facevano altro che prendermi in giro, le insegnanti trovavano sempre un modo per tirarmi su i voti anche se andavo malissimo, tutto cambiò in pochissimo tempo e io ero davvero scombussolata.
Alle elementari ero amica di tutti, ero sempre quella adorata, che invitava tutti a casa, che cercava sempre un modo per non far litigare la gente, ero quella che odiava le litigate che voleva sempre far divertire tutti, ma non fu più cosi, giorno dopo giorno i miei voti si abbassarono, il mio morale era al limite, ero sola, ma forse era la cosa giusta.
Mi sono allontanata da tutti, preferivo la solitudine che stare con persone ipocrite, che si credevano le migliori, senza un briciolo di rispetto.
come ogni giorno mi faccio il mio pezzo di strada a piedi, Tarquinia anche oggi è fredda... è da qualche giorno che un ragazzo gira per questa strada in motorino ed è da qualche giorno che ogni volta mi sorride ma cerco di evitare il suo sguardo.
è un ragazzo un po strano, Sembra quasi che se la tira, è alto, un po muscoloso ha circa 3 anni in più di me, come ogni volta è con la sua sigaretta in mano appoggiato al motorino e porta gli occhiali da sole.
Cammino con il mio zaino sulle spalle, sguardo basso, cuffie nelle orecchie, ho paura di guardalo in faccia per incrociare il suo sguardo, è un mio difetto, appena incrocio lo sguardo di un ragazzo divento rossa e distolgo i miei occhi dai suoi.
Il ragazzo si precipita d'avanti a me bloccandomi la strada, alzo lo sguardo e mi toglie le cuffie dalle orecchie.
X: eih ciao
io: ciao
X: Piacere Francesco....Tu come ti chiami?
io: io mi chiamo Payton....
Frà: perchè non mi guardi in faccia?
io: perchè non ti sposti che devo andare?
Frà: perchè invece non ti fermi a parlare con me?
io: dovrei andare a casa...
fra: ti do un passaggio con il motorino
io: ti pare che accetto un passaggio da uno sconosciuto?
Frà: hai ragione... posso passare per un maniaco.
io: sei un maniaco..... poi quanti anni hai? 18? io ne ho 14 quindi ciao.
Frà: no 19 e non sono un maniaco, se mi guardassi in faccia capiresti che sono uno a posto
io: se lo dici tu.
Frà: ti accompagno a piedi posso?
io: se ci tieni tanto si.
I giorni passavano cosi, mi aspettava sempre a metà strada e mi accompagnava a casa cercando di non farsi vedere dai miei genitori, ormai era una cosa giornaliera, uscivamo spesso, era il mio primo vero amico... o primo vero amore?
iniziavo a guardalo in faccia e minuto dopo minuto mi piaceva sempre di più, quando stavo con lui il mio cuore batteva forte, e quando mi guardava non riuscivo a non provare un emozione forte.
Un pomeriggio decise di portarmi a fare un giro a Viterbo, Lungo la strada il Motorino si ferma e l'unica spia luminosa è quella della benzina.
Frà: cazzo la benzina, ero di fretta per venire a scuola a prenderti che mi sono dimenticato di farla
scoppiai a ridere, era cosi dispiaciuto che mi faceva tenerezza, con quei occhi da cucciolo bastonato emanava dolcezza.
fra: non ti rendi conto che quando ridi puoi suscitare delle emozioni fortissime negli altri?
Si avvicina lentamente e mi bacia dolcemente, il mio primo bacio, il vero bacio, quello che da piccola sogni di ricevere dal principe azzurro, l'uomo che nelle fiabe ti sposa e ti rende la persona più felice del mondo, quell'uomo che ti regalerebbe il suo regno per farti felice.
Passano i giorni, i mesi, era un rapporto sereno, ero cresciuta con la sua figura in parte, avevo capito che non importa l'età di una persona, se la vuoi davvero accanto a te il problema non si pone nemmeno.
Passarono 2 anni, quel ragazzo che ormai era un uomo, non si accontentava di quei baci passionali e delle carezze, voleva arrivare oltre, ero disposta a far quel grande passo? no non lo ero, e con una gesto, una parola io distrussi tutto quanto ciò che avevamo creato.
Sparì da un giorno all'altro, non si faceva sentire, ormai erano iniziate le superiori e non avrei piu fatto quella strada fatta ogni giorno, non avrei più immaginato il sorriso sul suo viso, è stata una storia adolescenziale, importante per me, non posso negarlo, per l'anno seguente pensai ancora a lui, a quella storia, a quei momenti, ma era ora di non pensarci e godermi le superiori.
Torno a casa da scuola, accendo la tv, metto su radio Italia TV per vedere se era uscito qualcosa di nuovo che potesse emozionarmi, partì un video, un po cupo, la melodia bella, c'è una stanza ricoperta di cellofan, il video è interessante,inizialmente si vede un ragazzo cantare, ciuffo ribelle, piercing al labbro inferiore, successivamente noto vari ragazzi suonate ma uno cattura il mio sguardo... Maglietta nera, giubbino senza maniche di jeans...lo guardo bene... è lui, Francesco, era li.. in quel video che cantava, la sua voce era maturata, lui era diventato un vero uomo.
la canzone era stupenda, alla fine della canzone uscì il nome del gruppo e lo cercai su internet.
c'erano varie interviste, iniziai a vederle tutte, lui era cosi diverso, era cambiato e i miei pensieri iniziano a tormentarmi.
ascoltai altre canzoni evitando le varie interviste, erano bravi artisticamente, erano 5 ragazzi con la passione nel cuore e nell'anima e da li iniziai ad ascoltarli.
sono passati parecchi anni, ormai ho 23 anni, sono cresciuta, sono cambiate parecchie cose come ad esempio mi sono trasferita a Roma vicino alla mia famiglia,l'unica cosa che non è cambiata è la passione per la loro musica, non ci ho mai parlato ma sono andata spesso hai loro concerti, instore, ho sempre cercato di evitare Francesco perchè la mia paura di soffrire superava la voglia di abbracciare uno dei miei idoli.
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"Ricomincio da me"
FanfictionChi l'avrebbe mai detto che sarebbe tornato un fantasma dal mio passato? Francesco Pierozzi, il ragazzo che ho amato da tutta la vita, l'unico uomo che mi ha dato la voglia di combattere per ciò che amo, lui, il ragazzino che un giorno mi rubò il cu...