Non Posso Più Perderlo

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Il giorno dopo

POV GIOVA
Non mi è ben chiaro ciò che è successo la notte scorsa, non so se davvero Andrea mi ha baciato, ma so che il desiderio di lui è sempre di più. Tiro fuori una mentina dalla tasca e inizio a masticarla, era l'unico modo che avevo per sfogarmi.
La bellezza di Sara non valeva nulla in confronto al mio amore per Andrea. Perché in fondo era sempre stato quello, era sempre stato amore, quel desiderio così forte di lui che mi mandava fuori di testa.
Non volevo portarmi dietro questo peso, dovevo lasciare Sara.
Glielo dissi, andai da Sara e senza troppi giri di parole arrivai a dirle "senti, non c'è sentimento tra noi due, è inutile stare insieme".
Sara mi prese con forza a schiaffi.
Io ero inerme incredulo di tutto ciò che stava accadendo.

POV ANDREA
Sto ancora ripensando a quanto successo stamane all'alba.
Giovanni, le sue labbra, il suo corpo.
Decido che oggi pomeriggio andrò a trovare Giovanni.
Alle 15 ricevo un suo messaggio
-Senti Andre ho bisogno di parlarti vieni a casa mia alle 16.-
Non vorrà mica parlarmi di quello che è successo stamattina vero?
Ahh temo sarà così, in ogni caso dovrò negare tutto.
Guardo il cellulare, sono le 15:55, esco di casa e vado da Giovanni.
Io cancello è aperto e la macchina di Sara sfreccia fuori dal parcheggio.
Appena mi vede gira lo sguardo mi urla "pezzo di merda" e se ne va.
Salgo le scale e busso a Giovanni.
Nessuna risposta.
-Gio? Sei qui?-
Sento l'acqua scendere dal lavandino.
-Giovanni ti prego mi sto preoccuoando-
Ancora nessuna risposta.
La porta era soltanto socchiusa perciò decido di aprire.
Vedo Giovanni al lavandino che si lava il braccio sinistro.
-Andrea devi andartene?-
-E perché?-
-Ti sto dicendo di andartene, esci da casa mia.-
-Cosa ti sta succedendo Giovanni?-
-Assolutamente nulla e ora esci da questa cazzo di casa.-
-Perché stai ancora bagnando quel braccio? Perché ho visto Sara uscire dal parcheggio di corsa, insultandomi?-
-Ti ho detto di andartene!-
Lui con me non era mai andato via, c'era sempre quando avevo bisogno di aiuto.
Richiudo la porta alle mie spalle.
-Andrea non farlo, esci! Riapri quella cazzo di porta e vattene via!-
Mi avvicino a Giova, tenta di nascondere il braccio e mi dice di andarmene.
Riesco a notare un taglio di coltello sul suo polso sinistro sembra abbastanza profondo.
Lo tiro per l'avambraccio rimettendo la ferita sotto l'acqua, lui oppone resistenza.
Lo guardo dritto negli occhi, i nostri volti sono vicinissimi.
Il cuore prende a battere all'impazzata, ma non è il momento di farsi prendere dalle emozioni.
-Lasciami fare-
Giovanni si lascia andare metto la sua ferita sotto l'acqua, mi impressiona decisamente, ho sempre avuto una specie di fobia per le ferite, ma ora devo aiutarlo.
Non ho mai lavorato in croce rossa come Leo, ma a farmi male sono sempre stato bravissimo, perciò riesco a Medicare a qualche modo la ferita di Giovanni.
Lo faccio sedere al tavolo per mettergli la garza, tiene la fronte nel palmo e ha gli occhi chiusi, gli starà facendo malissimo.
Mentre mi alzo per prendere lo scotch gli dico -È stata lei vero?-
Non mi risponde.
-Mh... Capisco. Perché l'ha fatto-
Giovanni prende un lungo respiro, la sua voce è molto debole.
-Non volevo prenderla in giro. Non sono innamorato di lei, ho sempre avuto bisogno di un'altra persona, così credevo di poter colmare quel vuoto stando con lei. Ma ho capito che non potevo più andare avanti così.-
Nell'ascoltare Giovanni dire queste cose premo troppo sulla garza.
-AHIA!-
-Scusa Giova.-
Ci fu un momento di silenzio.
-Solo... Perché non mi hai mai parlato di quest'altra persona? Magari avrei potuto aiutarti.-
-Non vorresti sapere di chi si tratta fidati.-
Giovanni inizia come sempre a guardare il cellulare, per i successivi cinque minuti non apriamo bocca.
-Perché l'hai lasciata farti questo?-
-Me lo meritavo-
-No, tu non ti meriti nulla di tutto ciò-
Quante cose vorrei dirgli, quanto vorrei baciarlo di nuovo.
-Grazie Andrea, tu non avresti mai fatto una cosa del genere, sei sempre stato troppo buono con me.-

Pov Giova
-Sei sempre stato troppo buono con me.-
Andrea sorride, quanto cazzo è bello?
Per la prima volta da quando Andrea è arrivato qui uso un tono scherzoso.
-Cosa sorridi? E poi saresti quello cinico eh?-
Ridiamo assieme, dopo tanto tempo.
-Sai...- Mi dice Andrea abbasando lo sguardo.
-Mi erano mancati questi momenti. Quando ti dicevo che eri cambiato mi riferivo a questo, era solo il mio fottuto egoismo. Non volevo perdere questi momenti assieme a te per Sara, scusami se ho pensato queste cose.-
Gli sorrido mettendogli una mano sulla spalla.
-Scusami te, non mi sono comportato da amico. Mi dispiace di esserti mancato così tanto.-
Dico in modo scherzoso.
-Non esagermiamo eh, non mi sei mancato così tanto.- dice lui ridacchiando.
È così bello stare con lui.
Ci guardiamo negli occhi per un secondo.
Mi avvicino a lui, non posso più perderlo.

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