Capitolo 28

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Manhattan risuona di clacson e sirene più o meno lontani, la città è in pieno subbuglio; eppure quell'area verde sembra così pacifica, come se non appartenesse alla realtà in cui è immersa. Il tempo stesso pare essersi fermato o quantomeno aver rallentato il suo scorrere.

Uno scoiattolino abituato a cercare cibo vicino agli esseri umani scende dall'albero sul quale abita. Annusando l'aria con il nasino appuntito, si avvicina di soppiatto alla ragazza dai capelli corvini che sta seduta in mezzo all'erba con la schiena dritta e un'espressione concentrata sul viso. Quando il roditore è arrivato a pochi centimetri dalla giovane, questa si morde il labbro inferiore con un flebile verso di fastidio e disappunto. L'animale drizza le orecchie per un istante, ma sembra rilassarsi subito dopo. Invece di avanzare o retrocedere, tuttavia, si sdraia. Anzi, si accascia e si appallottola gemendo sommessamente per pochi secondi mentre il verde sotto ed intorno a lui assume un colore marrone nerastro. La ragazza, che sembra essere rimasta in apnea per mezzo minuto, espira profondamente ed assume un'espressione più rilassata.

. . .

Thomas sta camminando in circolo tra gli alberi e i cespugli del parco. Dopo aver passato un buon quarto d'ora seduto poco lontano dalla figlia di Ade ha cominciato ad annoiarsi. Ha cercato di ignorare il pensiero della morte di suo padre senza risultato, più si sforzava più l'idea si rafforzava. Dopo un po' decide di cambiare tattica: ora sta vagando lì nei paraggi, giusto per avere qualche cosa da fare. Ha sguainato la propria spada e si sta riscaldando, ripassando i movimenti principali imparati da Lady Sif.

Regolarmente rivolge lo sguardo alla sia ragazza: non vuole perderla d'occhio considerata la situazione di crisi globale. O sarebbe meglio definirla universale?

Ad un tratto, nel raggio di un metro attorno a Bianca la terra sembra diventare bruciata, a metri di distanza si sente come un odore di marcio. Il ragazzo muove un passo per avvicinarsi a lei, quando una sorta di micro sisma crea delle crepe nel terreno. Le fenditure sono disposte a raggiera attorno alla giovane, come se lei fosse stata l'epicentro della scossa.

Poco dopo una sorta di pesante massa di fumo nero comincia ad uscire dalle spaccature; resta vicina al terreno e si espande lentamente.

Probabilmente era questo che intendeva la figlia di Ade quando gli ha ordinato di allontanarsi, dicendogli di non volerlo ferire per errore, suppone il ragazzo.

A questo punto, solitamente, Hela avrebbe commentato qualcosa col suo solito tono acido, ma non accade. Tira fuori da una tasca i frammenti del ciondolo, li guarda e chiude dolcemente la mano attorno ad essi. Poi appoggia il pugno sulla fronte e serra gli occhi.
"Lo so che ci sei ancora" sussurra.

· · ·

Una delle strane creature arrivate dallo spazio entra d'improvviso nel campo visivo del giovane semidio a cui non è ben chiaro se anche l'altro l'abbia notato o meno. In mezzo secondo di riflessione, Thomas classifica come infruttuosa, nonché stupida, l'idea di avventarsi urlando contro l'alieno mentre sventola la spada come fosse il bastone pomellato di una majorette impazzita. È decisamente meglio avvicinarsi all'essere con cautela, dopo aver controllato che non ce ne siano altri in arrivo che possano attaccare Bianca. Non pensa di essere in grado di lanciare un incantesimo di occultamento, per fortuna la ragazza è al riparo da occhi indiscreti, quasi completamente sparita nella nube nerastra in continua espansione.

Deve distrarre la creatura aliena per avvicinarvisi senza essere notato. Creare una falsa proiezione di se stesso potrebbe essere l'opzione preferibile, dopotutto è la magia che ha appreso meglio; è stato suo padre stesso, nei primi tempi in cui era ad Asgard a suggerigli di aprire un determinato libro ad una certa pagina. Loki non aveva aggiunto altro, si era limitato a mettergli una pulce nell'orecchio.

Si concentra per creare un immagine di sé che risulti più che credibile.

· · ·

Il guerriero sta esplorando il territorio alieno alla ricerca di umani: come in ogni altra invasione, Thanos ha ordinato di dimezzare la popolazione del pianeta. Questa, infatti, sembra essere l'unica possibilità di salvare ogni pianeta abitato della galassia. I vari militari si sono suddivisi la città in piccole aree per assolvere al compito.

Quasi tutti i terrestri si sono nascosti: non sembrano capire il dono che stanno per ricevere. Mentre attraversa una zona priva di insediamenti abitativi, ma ricca di quelle che sembrano forme di vita inanimate, nota quello che gli pare un essere umano camminare nella sua direzione. Quando si trova ad una dozzina di passi lo identifica come un maschio della sua specie, prossimo all'età adulta.

Il giovane umano tiene alzata una lama, ma le mani gli tremano. Se questo è un guerriero terrestre, allora sarà facile sconfiggerlo. La fattura della sua uniforme da battaglia ricorda molto allo stile dei passeggeri della nave asgardiana che hanno intercettato e salvato qualche tempo prima.

"Ti sfido a duello," dice il fanciullo terrestre abozzando una posa audace, la spada tesa in avanti, sbilanciato.

"Ma certo!" sorride il soldato di Thanos preparandosi ad uno scontro facile.

Il guerriero extraterrestre inizia con degli affondi, convinto di poter infilzare in fretta il marmocchio esuberante che gli sta di fronte. Con suo sommo stupore, il ragazzo schiva tutti i colpi con agilità e arretra progressivamente fino a portare il proprio avversario in mezzo agli alberi

"Ti avviso, fanciullo, -annuncia l'alieno dopo qualche tempo, stufo di colpire l'aria.- io non gioco sempre secondo le regole."

Colpisce in pieno petto l'opponente con la sua ascia Lochaber, lo trapassa e la lama si conficca in un albero.

Sorprendentemente, il giovane umano non barcolla né geme: si limita a sorridere, un sorriso inquietante con un che di velenoso.

La figura del terrestre trafitto diventa dapprima traslucida per poi dissolversi. Non c'è traccia di sangue sulla lama Ancora sconcertato fa per liberare la propria arma dal tronco quando si sente pungere alla base della schiena. Una manciata di secondi più tardi vede la punta di una spada comparire sul davanti del proprio addome e un calcio sugli stinchi lo costringe a cadere in ginocchio.

"Neanche io gioco lealmente," sussurra al suo orecchio il ragazzo di prima.

"Che succede?" pronuncia a fatica mentre vede il terreno macchiarsi del suo stesso sangue scuro.

"Magia..." spiega con voce piena di odio.

"Cosa stai aspettando? -il guerriero alieno, conscio di essere ferito ad organi vitali, attende un colpo di grazia che non vuole arrivare- Finiscimi!"

Thomas esita. L'extraterrestre non è un mostro che si dissolverà in una nube di polvere per poi riformarsi a tempo debito: rimarrà il corpo. Inoltre, è un membro dell'armata che ha dimezzato gli asgardiani e, in mezzo al turbinio di pensieri che affollano la mente del ragazzo, inizia a farsi largo uno dall'aria malvagia, quasi sadico. Comincia a nascere in fondo al suo animo un desiderio di vendetta che vorrebbe dare all'avversario una morte lenta e piena di dolore.
Un brivido gli percorre la schiena e lo riscuote. Estrae di scatto la spada dal nemico, facendo leva con il piede sinistro sulla schiena di quello. L'extraterrestre cade a terra boccheggiando mentre il suo sangue nerastro irriga il terreno circostante. Il giovane semidio pulisce la propria lama infilzandola nel terreno, quindi se la fissa sulla schiena.
Una sorta di sesto senso gli dice che ne arriveranno altri.

Si avvicina con cautela alla nube scura che ancora avvolge Bianca. Fermatosi qualche metro da essa, la chiama per nome un paio di volte e per poco non cade all'indietro dallo spavendo quando la massa informe inizia a muoversi, come dotata di vita propria. In una manciata di secondi il fumo nero si assembla in un ringhiante cane di grossa taglia.

"Fermo, Rex, -la semidea greca apre gli occhi e, come se non fosse successo nulla, sorride al ragazzo.- Perché quella faccia, Tom...? Oh..."

"Dobbiamo andarcene da qui," le spiega l'altro.

"Ma non ho ancora trovato Tony!"

"Lo so che hai promesso di tenerlo d'occhio, ma qui non è sicuro: cerchiamo un altro posto. Ok?"

Bianca lo fissa per un istante, quindi annuisce e si alza. "D'accordo. Ma sbrighiamoci o potrebbe arrivare troppo oltre la mia portata."

Nuovi Mondi - Ritorno A MidgardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora