Erano quasi le undici e le strade di Chicago erano deserte. Zayn stringeva con insistenza il volante, mentre le nocche diventavano bianche e l'ansia si accumulava nel suo corpo.
L'ultima volta che l'aveva vista, l'aveva baciata di nuovo e poi era andato via senza dirle nulla. Sicuramente era incazzata, e quando lo era quella ragazza sapeva essere davvero una furia. Era anche per il suo carattere forte e, a volte, irascibile che lui l'amava tanto. Non era una di quelle ragazze con poco cervello e poco carattere e Zayn aveva sempre amato questo suo modo di essere, quel suo modo di sfidarlo ogni volta.
Mentre era preso dai suoi pensieri, intravide sul ciglio della strada una macchina che sembrava proprio quella di Eryn. Era buio, così ridusse gli occhi a due piccole fessure per abituarsi alla penombra della notte, e la vide. I suoi lunghi capelli rossi ricadevano sulla sua schiena, mentre lei prendeva a calci la ruota anteriore della sua auto. Sembrava davvero arrabbiata e forse vederlo avrebbe solo peggiorato il suo mal umore, ma lui doveva fermarsi. Il destino sembrava essere, ancora una volta, a suo favore e lui non poteva lasciarsi scappare un'occasione del genere, come non poteva lasciare il suo più grande amore sul ciglio di una strada. Così rallentò, fino a fermarsi a qualche metro dall'auto.
Eryn era così presa ad arrabbiarsi e ad imprecare conto il suo veicolo che non si accorse del suo arrivo.
-Sei una calamita naturale per i problemi.- affermò Zayn beffardo, mentre si avvicinava a grandi passi.
La rossa alzò gli occhi verso di lui, cercando di capire se quella voce fosse solo frutto della sua immaginazione oppure no. –E infatti eccoti qui.- sbuffò Eryn, alzando gli occhi al cielo.
Zayn si morse il labbro inferiore per non ridere alla sua reazione e al modo in cui lo stava guardando accigliata. Era bella anche in quelle condizioni, con i capelli arruffati e un grande solco tra le sopracciglia.
-Se vuoi me ne vado a casa e ti lascio qui.- Zayn voleva prenderla un po' in giro, voleva solo farla arrabbiare ancora un pochino, per vedere i suoi occhi verdi accendersi di quel fuoco di cui lui non riusciva a fare a meno.
-Puoi anche farlo.- Eryn incrociò le braccia al petto. –Posso cavarmela da sola.-
-No che non puoi cavartela da sola.- disse Zayn, sorpassando una Eryn adirata per dare un'occhiata alla ruota dell'auto. –E' completamente a terra.- disse dopo aver valutato la gravità del danno.
-Oh ma guarda, non me ne ero accorta.- rispose Eryn, sarcastica.
-Devi lasciarla qui.- proseguì il moro, non badando al tono sarcastico della rossa.
-Non ci penso nemmeno.- rispose lei, incrociando le braccia sotto il seno e battendo un piede a terra.
Sembrava una bambina, una bellissima bambina dagli occhi verdi che nel buio erano diventati due grandi fari, o lampioni, o diamanti. Comunque brillavano, brillavano di una luce che gli era mancata così tanto che non riuscì a trattenere un sorriso spontaneo che nacque sul suo viso.
-Perché sorridi?- gli domandò lei, guardandolo profondamente e accigliandosi ancora di più.
-Perché sei sempre la solita testarda.- e le sorrise ancora, perché di fronte a quegli occhi e a quel viso non poteva fare altrimenti.
Eryn alzò gli occhi al cielo, ancora, mentre Zayn scuoteva la testa divertito. –Andiamo.-
-Dove credi di andare? Io non lascio la mia auto qui.- Eryn non aveva nessuna intenzione di muoversi, ma a quell'ora della notte non c'erano meccanici in servizio, quindi dopo averci pensato un po' su e aver guardato Zayn entrare in macchina, sbuffò e, dopo aver recuperato le sue cose e aver chiuso l'auto, lo raggiunse.