Eccoci in sala d'attesa nello studio del medico. Ho molta ansia. Molta più della nonna.
Ci chiama, finalmente.
"Salve signora. Signorina. Accomodatevi." ci accoglie calorosamente.
"Buongiorno dottore!" dico allegramente.
Poi dice alla nonna di coricarsi sul lettino così da poterla visitare. Le ascolta il cuore con lo stetoscopio e fa una strana faccia. Ascolta i polmoni e sembra serio. Ho paura.
Si siede di fronte a me e alla nonna, che è tornata vicino a me, con fare rassegnato.
Fa un sospiro e dice: "Signora, mi dispiace veramente tanto ma lei ha una rara patologia al cuore. Purtroppo non c'è alcuna cura e non le rimarrano più di due mesi di vita."
Non posso fare altro se non scoppiare in lacrime. Non posso credere che in solamente metà anno perderò tutta la mia famiglia. Non avrei mai pensato che la vita riservasse cosi tanti ostacoli.  Cosa farò senza di lei? Dove andrò?
La nonna mi stringe a lei. Il dottore sembra rammaricato.
Nessuno più mi darà la forza per andare avanti.
Il cagnolino, ormai, me lo posso anche dimenticare. Con chi potrà stare poi...
Accompagno la nonna a casa e le dico di stare sul divano a guardare la televisione e di non alzarsi per evitare che svenga ancora. Ho bisogno di andare da Alice. Ho bisogno di confidarmi con lei.

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