Amos amava disegnare le proiezioni ortogonali del tempo
Si accucciava sul muretto di casa, aspettava, aspettava fino a quando il sole, stanco del giorno, allungava le ombre, disegnando come fumettisti di manga lunghe macchie nere, come proiezioni ortogonali, solo che queste non erano parallele a nessun piano ...
Le sue ombre erano proiezioni ortogonali parallele al tempo, le catturava incrociando le dita delle mani a formare una specie di cancelletto nell'aria ... metteva a fuoco e come per magia la sua HB2 correva veloce.
Scarabocchiava l'infinito del tempo, il vertice terminava nel cuore della gigante argentea luna nel cielo blunotte.
(brevistoria pubblicata in quarta di copertina dell'antologia del 14' Premio internazionale di poesia narrativa e teatro "Memorial Gennaro Sparagna" Edizioni Stravagario)
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100 parole brevistorie
Acakscrivere storie, brevistorie, 100 parole e non di più, è una sorta di sfida perché mi dicono che il dono della sintesi non è nelle mie corde. Scrivo per far sorridere, scrivo perché è come scattare una foto, un fermo immagine di una emozione.