Quando mi sveglio verso le 3 di notte trovo Alex addormentata seduta con il computer ormai spento davanti.
Tolgo il computer mettendolo sul comodino e mi avvicino a lei.
- Alex sdraiati sarai più comoda. - sussurro al suo orecchio accarezzandole un braccio.
Mugola qualcosa e si sdraia, la copro e faccio per girarmi ma mi prende una mano.
- Haze non devi dormire nell'angolo se ti avvicini non ti mordo. -dice con la voce impastata dal sonno.
Mi avvicino a lei e mi sdraio poggiando la fronte sulla sua schiena, sentendomi non so come ma più al sicuro.
Mi riaddormento quasi subito rilassata dal calore che emana il suo corpo.
La mattina dopo ci sveglia Josh bussando forte alla porta.
- Ragazze sveglia che è ora di pranzo praticamente!!!
Sento Alex sbuffare scocciata.
- Tranquilla prima o poi lo ammazzo.
Sbadiglio e le accarezzo la schiena.
- E poi mi lasci qui da sola? Non hai paura che ti freghi la stanza?
La sento rilassarsi.
- No hai ragione. Poi metti casa qui e nono non si può fare.
Si mette a sedere e mi guarda.
- Hai dormito bene??
- Si.- sorrido guardandola e mi metto a sedere anche io -ma forse ora è meglio se cucino qualcosa perché ho la sensazione che sennò moriremo di fame.
Mi alzo dal letto e vado verso la porta e la apro.
- Ah Haze, oggi esco con Chiara, Cioè praticamente ora -dice guardando l'orario sul suo telefono - probabilmente starò fuori poco.
- Va bene- la guardo -fate una toccata e fuga in macchina?
- Non lo so, non me la sento di andare avanti con lei, non mi dà niente, non la sopporto più.
- È come se non conoscessi l'amore.
- Non mi sono mai innamorata davvero, o meglio è quello che ho sempre cercato di evitare. Quindi si credo tu abbia ragione.
- Non evitarlo per sempre, ti potrebbe rendere davvero felice.
- Tu sai cos'è l'amore? L'hai mai provato?
Chiudo la porta e mi riavvicino a lei.
- Non l'ho mai provato davvero ma una cosa la sò, ti devi sentire a casa, devi volerla in tutto e per tutto. Sennò non ha senso Alex, occupi solo uno spazio.
Annuisce e si alza mettendosi di fronte a me, dandomi un bacio sulla testa.
- Meglio che mi vesta così esco, oggi pomeriggio dovrebbero venire a controllare il termosifone ricorda.
- Va bene grazie, vado anche io così faccio da mangiare.
Scendo dalle scale trovando un Josh trepidante dalla fame.
- Sisi adesso cucino.- scoppio a ridere e vado in cucina seguita da lui.
- Cosa prepari di buono?
Apro il frigo, selezionando gli ingredienti.
- Carbonara va bene??
- ASSOLUTAMENTE SI.
Rido e tiro fuori tutto il necessario cominciando a cucinare.
- Ragazzi io vado.- compare Alex sulla porta e Josh le fa un cenno con la testa troppo concentrato a guardare l'acqua bollire.
- Ci vuole poco per farlo felice- sorrido guardandolo, poi guardo Alex -a dopo allora.
- A dopo Nana, torno presto lascia da parte un po di pasta anche per me.- mi sorride.
- Te l'avrei lasciata lo stesso per sta sera.
Le dò un bacio sulla guancia.
- A dopo.
Guardarla andare via mi lascia una strana sensazione sia sul petto che sullo stomaco ma l'archivio velocemente perché devo buttare la pasta.Mentre mettiamo via i piatti dopo aver mangiato suonano alla porta e subito penso agli idraulici invece sull'uscio incontro l'inconfondibile volto di Davide.
- Davide...
- Hazy...mi dispiace per come mi sono comportato, sono qui per questo e perché mi manchi, ho fatto una cazzata e preferisco stare con te in amicizia che perderti.
Lo fisso per un lo, la rabbia che provavo nei suoi confronti era passata quasi subito e la mancanza era diventata troppa, gli salto addosso abbracciandolo e lui mi prende al volo stringendomi a sé.
- Mi sei mancato anche tu, davvero tanto.
- Posso entrare per un po? Che dopo devo andare che mia sorella ha bisogno.
- Certo.
Passiamo una buona mezz'ora sul divano a parlare poi arriva l'idraulico e Davide decide di andare.
Mi saluta con la promessa di rimanere quello di sempre, "il solito rompiballe" e mi sono sentita veramente bene, perché perdere lui vorrebbe dire perdere tutto.
Mentre Davide esce Alex cammina sul vialetto verso la porta e quando incrocia il suo sguardo lo fulmina, poi incrocia il mio e le mimo con le labbra "va tutto bene".
Entra in casa, chiudendo la porta e mi guarda.
- Che ti ha detto?
- Che gli dispiace e che vuole rimediare.
- E tu l'hai perdonato.
- Certo.
- Stai bene?.- mi chiede dolcemente.
- Si sto bene e tu? Sei tornata presto.
L'accompagno in cucina e le riscaldo la pasta.
- Ho chiuso con lei quindi si sto bene, avevi ragione, era solo uno spazio occupato.
- Sono felice se ora stai meglio.
- Aspetta ma dov'è Josh?
- È con l'idraulico tranquilla.- scoppio a ridere guardandola.
- Allora appena finisco qua vado a chiedere cos'è successo.
Prima ancora che potesse alzarsi compare l'idraulico sulla porta accompagnato da Josh.
- C'è un problema con la valvola e va cambiata per fortuna ne ho una proprio di quella marca nel camion, faccio subito.
- Va bene grazie.
Alex si gira verso di me.
- Che ne dici se lasciamo qui Josh e andiamo a fare un giro?
- Si ho veramente voglia di uscire.
- Allora ti faccio vedere una cosa. Vestiti così andiamo.
- Subito capo! - corro al piano di sopra mettendomi dei pantaloncini corti, una canottiera e scarpe da ginnastica poi per sicurezza metto dentro al mio zaino una felpa leggera.
Torno da lei e ride guardandomi.
- Wow tempo record.
Rido anche io poi la spingo fuori dalla porta.
- Dai andiamo.
- Ti porto in collina. È qui vicino e si vede bene la città dall'alto.
- Non ci sono mai stata perciò va benissimo.
- Allora sali in macchina.
Non me lo faccio ripetere due volte e salgo in auto.
Mi sorride mentre si allaccia la cintura, poi mette in moto e partiamo.
Dopo un po', circa una ventina di minuti, parcheggia in un piccolo spiazzo poco sotto il punto più alto della collina e scendiamo.
- Vieni.
La seguo e quando arriviamo in cima troviamo tre panchine tutte disposte l'una accanto all'altra che danno la possibilità di vedere la città dall'alto senza stare in piedi.
Non mi siedo subito ma cammino un po'più avanti per osservare meglio la città.
- Ehi ehi ferma- mi prende per una mano fermandomi -va bene che non ho mai voluto una sorella, però ucciderti mi sembra esagerato.
Rido guardandola e scuoto la testa.
- Per tua sfortuna non mi ucciderò, non oggi almeno.
- Allora vieni qui.
Tenendomi per mano mi porta a sedere sulla panchina centrale.
Per un ora buona rimaniamo lì cercando di indovinare cos'è qualcosa che vediamo da lontano e a ridere.
Verso le sei e mezza mi metto la felpa cominciando a sentire freddo.
- Forse dovevo dirti di mettere dei pantaloni lunghi.- mi osserva le gambe poi sposta lo sguardo sui miei occhi.
- Sto bene ho solo freddo alle braccia ma la vista ne vale la pena. Poi qui si sta bene.
- Lontana da casa.- conclude mentre mi guarda e dal suo sguardo capisco che ha intuito più di quello che pensassi e che probabilmente sarebbe stato difficile nasconderle le cose.
- Mi ci devo abituare, non mi sento ancora a casa.
- Se vuoi sapere un segreto...- mi si avvicina - nemmeno io mi ci sono mai sentita a casa.
La guardo un po' stupita.
- Come mai?
- In quella famiglia anche prima del divorzio dei miei non mi sono mai sentita bene, mia madre era il mio vero punto di riferimento ma non è mai stata brava a fare la madre.
- Però sei diventata comunque una bella persona dentro e fuori.
- Mi hai fatto un complimento?? Ti stai sciogliendo nana?
- Posso ancora ritirare tutto.- rido guardandola.
- No non puoi ormai l'hai detto.- mi fa l'occhiolino.
Lo sguardo mi cade sulle sue braccia.
- Oddio ma tu non hai freddo?
- Io sto bene, non soffro molto il freddo, mica come le tue gambe che sono gelide.
Mi aveva appoggiato una mano sulla gamba.
- Forse è meglio se andiamo. Non vorrei ti ammalassi. Che ti sei già fatta male abbastanza.- dice guardandomi la mano ferita.
- Ora ti stai davvero preoccupando per me- sussurro- e non lo fai solo perché poi la colpa ricade su di te.
- Non l'ho mai fatto solo per quello.- sussurra anche lei.
- Neanche mia madre si preoccupa così per me.
Mi sistema una ciocca dietro l'orecchio.
- È ora di andare piccola. Che comincia a fare davvero freddo.
- Va bene andiamo.

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Ridipingimi Il Cuore
RomanceAlexandra 20 anni, Hazel 18. La madre di Hazel si innamora di un importante uomo d'affari, Alexandra è sua figlia. Sono due ragazze apparentemente diverse, due mondi distanti, che quando entreranno in contatto non potranno vivere l'uno senza l'altro...