XVII

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I file erano ordinati secondo un codice, ogni file conteneva un membro di Kurogiri con il profilo dettagliato, i nomi originali e le identità fittizie a loro assegnati, le foto, comprendeva anche le identità di tutti i mercenari, c'era anche un file sul Capo, ma su di lui non si sapeva niente se non il nome, Tomura. Di una figura non c'era traccia, il Consigliere. In conclusione, Mina era un'agente sotto copertura della polizia giapponese, era quasi riuscita a mappare tutta l'organizzazione, ma l'ultimo rapporto risaliva a quasi un anno prima, possibile che non abbia scoperto altro?

Iniziò di nuovo a cercare in diversi database il nome di Tomura, apparve solo un certificato di nascita, nessun parente, nessuna residenza, per il mondo Tomura non esisteva. Doveva assolutamente parlare con Mina, ma non poteva chiamarla, nemmeno irrompere in casa sua, se Kurogiri li osservava sarebbe stato un errore uscire allo scoperto e, probabilmente, li avrebbero uccisi, decise di aspettare il giorno successivo e parlarle a scuola. Dopo aver parlato con Mina avrebbe inviato un rapporto all'intelligence, con i nuovi dettagli, sarebbe andato in prigione per essersi intrufolato senza permesso in dati top secret, ma avrebbe fatto di tutto per trovare Bakugou.

Non poteva stare con le mani in mano, scaricò le foto dei mercenari e iniziò a cercare delle corrispondenze con le telecamere della città, voleva stanare Tomura, voleva cercare gli edifici più frequentati dai mercenari, era un lavoro che richiedeva parecchio tempo, quindi iniziò con il primo mercenario, si segnò tutti i luoghi in cui le telecamerere lo riprendeva, poi passo al secondo e restrinse la ricerca ai luoghi in comune.

La notte passò in fretta e il giorno dopo andò a scuola e cercò direttamente da Mina.

La portò sul tetto, dove potevano parlare senza essere disturbati, Mina non oppose resistenza. Kirishima non usò molti giri di parole e andò diretto al punto "Mina" fece una pausa e sospirò "So del coinvolgimento tuo e di Bakugou in Kurogiri, la prima volta che ci siamo incontrati nel tuo locale ti ho crackato il telefono, quindi so della tua vera identità, anch'io sono un infiltrato e appartengo all'intelligence." Mina guardò impassibile negli occhi Kirishima, si sentiva sollevata, stare sotto copertura per tanti anni era stato frustrante, non riusciva più a capire se fosse dalla parte di Kurogiri o dalla parte della polizia. Nell'ultimo anno non aveva più avuto rapporti con la polizia giapponese e aveva iniziato a pensare che si fossero dimenticati di lei. Aveva provato ad aggrapparsi alla persona più cara che le era rimasta, Bakugou. Il suo scopo era diventato quello di proteggerlo, sia da Kurogiri, ma anche dalla polizia. Ultimamente piangeva lacrime amare, le azioni che compiva erano tutte sbagliate, ma non sapeva più se le compiva a fin di bene o se ormai erano diventate un'abitudine. Kirishima le aveva ispirato fiducia fin dall'inizio, forse perché entrambi avevano votato la vita al loro ideale di giustizia, che non coincideva con quello imposto dalla legge, era qualcosa di più forte, di più imperativo, che si autoimponevano e guidava le loro azioni, proteggere le persone che amavano. Forse anche lui si chiedeva spesso quale fosse il confine tra giusto e sbagliato. Sentendo quelle parole, Kirishima le aveva ridato il lume della ragione, lei era una poliziotta e il suo scopo era decapitare Kurogiri. "Non riesco più a trovare Bakugou da nessuna parte, non c'è traccia di lui in nessun database dell'intelligence e della polizia, ho trovato il suo appartamento a soqquadro, penso che sia stato rapito da Kurogiri o peggio che lo abbiano ucciso. Voglio andare a cercarlo, ho letto tutti i tuoi rapporti, non credo che l'intelligence abbia scoperto la tua identità, perché io l'ho capito dopo che sono stato buttato fuori, non hanno hacker molto scaltri." Kirishima non sapeva cosa pensare, non riusciva a decifrare lo sguardo di Mina, forse aveva fatto un errore a parlarne, ma era la persona che si avvicinava maggiormente a poter essere un'alleata.

"Ti aiuterò, ma non possiamo fidarci dell'intelligence, hai visto che non ho compilato il file del Consigliere, vero? Bene, io so chi è, ma non ho potuto riferirlo, lo so da un anno, ma ho le mani legate, perché il Consigliere è capo dell'intelligence, il tuo capo."

Kirishima, riuscì a ricollegare molte cose, ma soprattutto come Kurogiri riuscisse sempre a far sparire i membri nel momento giusto e come i mercenari eliminavano in maniera chirurgica solo i poliziotti dell'intelligence che si erano infiltrati.

"Sai dove di trova il loro covo?" "No, ma a quanto pare tu sei un bravissimo hacker e io ho le persone perfette che ci possono aiutare" disse Mina, con un sorriso. "Sto cercando delle corrispondenze tra i volti dei mercenari e le telecamere" spiegò Kirishima, Mina lo guardò perplessa "Non credo che funzionerà, nessuno ti assicura che loro s'incontrino dove si trova Tomura, inoltre se io fossi un criminale di alto livello, cercherei un luogo poco sorvegliato, o ancora meglio in mezzo alle campagne. Ma... mi è venuta un'idea"

Mina non poteva rivelare l'identità del Consigliere alla polizia, sarebbe stata la sua parola, contro una delle massime autorità dell'intelligence, non poteva sostenere prove a riguardo perché l'aveva scoperto casualmente quando era al telefono con Tomura. Un anno prima, mentre Tomura le chiedeva di procurargli una nuova identità, aveva sentito una voce in sottofondo, l'aveva riconosciuta subito, perché prima di andare sotto copertura, gli organi della sicurezza giapponese avevano fatto una riunione e la voce di quell'uomo, che si presentava sempre e solo via Skype, l'aveva colpita per la profondità e il senso di oppressione che provava ascoltandola.

Mina compose un numero "Jirou, Kaminari... sono Mina, torniamo operativi." 

KiriBaku : "Nero come la notte, rosso come il fuoco".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora