Per la maggior parte del tempo trascorro la mia esistenza nel buio, chiusa, in uno scatolone dai confini indefiniti, stretta, ammassata con altre decine come me. Non sono richiusa all'interno di quella oscura cella, solo una volta l'anno, la mia unica occasione per poter osservare, sentire... vivere; fino a quando non sono costretta a far ritorno ad essere costretto nella scatola, nell'interminabile triste, attesa di uscire ancora una volta.
Tutte le mie esperienze e i miei ricordi sono condensati in quel mese, o poco più, nel quale sono allo scoperto, non nell'oscurità, in quello scatolone, a rimuginare ancora, e ancora, senza possibilità di fare altro se non ricordare.
Oh, i ricordi, come sono dolci e confortanti, unica via per abbandonare la solitudine dell'oscura costrizione. Ci sono tanti tipi di ricordi, si dono quelli dolci, che mi commuovo al solo pensiero, ad esempio come quella volta che riflessa in me c'era la scena del primo bacio del giovane Luca; alcuni ricordi possono essere fastidiosi, o dolorosi addirittura, come quelle volte nel quale il gatto mi fa continuamente cadere e mi fa rotolare in giro per la casa, colpendomi senza sosta, dolorosamente, con quelle sue dannate zampacce fastidiose, una volta, non mi ricordo quante uscite di scatolone fa, crepò addirittura la mia superficie irreparabilmente nel farmi cadere; i ricordi poi, possono essere anche felici, gioiosi, divertenti, come quando il piccolo Francesco e l'ancor più piccola Elisa, si sono divertiti, insieme al cuginetto Paolo, a mettermi di qua e di là, continuando a cambiarmi di posto, ed a ridere, cercando il posto perfetto dove mettere me e le altre; altri ricordi, forse i peggiori, emotivamente bene peggio delle zampate del gatto, sono quelli tristi, che sono anche quelli che tento di rievocare meno durante i mesi di vuoto, ad esempio come quando, la nonna Lucia, tanto affezionata a tutti quanti, morì, lasciando un irrecuperabile vuoto in tutti noi; fra tutti però, devo ammettere, che sono quelli gioiosi e pieni d vitalità che affollano spesso i miei pensieri, piacevolmente direi, per lo più questi sono quei ricordi che per fortuna si rinnovano ogni anno, i due giorni più bella di ogni uscita, quegli stessi giorni che attendo quasi con ansia, il Natale e, la precedente, Vigilia.
In questi due magici giorni succedono varie e divertenti cose, come i pranzi e le cene, che sono sempre buone scuse per affollare la casa di parenti e amici, con infinite chiacchiere e intrattenimenti; per poi, sul tardi della Vigilia, mandare via tutti pian piano e, dopo aver messo a letto i piccoli, la mamma e il papà, silenziosamente, nascondono i regali sotto l'albero, passando sotto di noi.
Tra me, le altre, e i genitori, esiste un tacito accordo, secondo il quale, noi, non diciamo niente ai bambini e ci sforziamo di sembrare più belle ogni giorno, e loro, invece, si sforzano di, ogni anno, tirarci fuori e appenderci, e, magari, difenderci, finché possibile, dal gatto, ma se qualche volta quello cattura uno di noi, di certo, non stiamo a prendercela troppo, non possono certo difenderci tutto il tempo da quella peste.
Tornando al nostro precedente argomento, a che punto ero arrivata? Ah già, i regali, giusto; andiamo avanti da lì. La parte più bella del Natale, prima ancora di pranzi, cene e chiacchiere, la parte che preferisco in assoluto è, quando al mattino preso, non ancora completamente svegli e parecchio esausti, i bambini si mettono a scartare i regali, ed io, con loro, mi diverto a cercar di indovinare cosa possano aver ricevuto quest'anno, e sempre con loro, mi diverto un mondo a scoprire cosa abbiano effettivamente ricevuto, ma sopratutto a vedere le loro facce sorpre e gioiose, a volte confuse o insoddisfatte, mentre li scartano e li scoprono.
I ricordi di questi giorni sono il mio unico accompagnamento nei mesi di oscurità, incertezza e immobilità totale, la mia unica possibilità di non impazzire davanti all'infinito tempo nei miei pensieri, quindi, proprio per questo motivo, se mai qualcuno mi dovesse concedere la possibilità di esprimere un desiderio di Natale anch'io, chiederei intensamente e unicamente, di poter vivere sempre, ogni anno, questo mese o poco più, come sempre ho fatto fin'ora, tutto, sia le parti felici , che le parti tristi o dolorose, come ad esempio il gatto, perché anche quelle costituiscono il mio essere e la mia vita.
Roronoa
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Temi e altri racconti
RandomTrascrizioni di temi scolastici oppure scrittura di idee, mi sembra semplice da capire. Roronoa Fierro