37 PRIGIONE DORATA parte1

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Pov Alis

Aprii gli occhi e mi sentii la testa terribilmente pesante al punto da non riuscire a sollevarla.

Fissai dinanzi a me un soffitto riccamente decorato con intarsi dorati ma comunque segnato e logorato dal tempo.

Ancora distesa voltai il viso più volte e mi resi subito conto di non conoscere affatto il luogo dove mi trovavo.

Riuscii a forza a sollevarmi e portare le spalle contro la testiera del letto su cui mi trovavo,contemporaneamente il mio sguardo si spostava da un lato all'altro della stanza alla ricerca di qualcosa a me famigliare,ma inutilmente.

Non capivo dov'ero, ma poi un'immagine mi balenò alla mente e sobbalzai.

C'era anche un'oscura figura incappucciata con me in quella grotta,che avevo raggiunto quasi inconsciamente.

E quella figura era risultata essere il peggiore dei miei nemici:Vicktor Dragulia.

Ero proprio con lui poco fa in quella grotta.
E al sol pensiero cercai di rimettermi subito in piedi e di controllare le possibili vie d'uscita di quella stanza.

Ma proprio fissando la porta mi tornò in mente l'ingresso della grotta e le ultime parole di Vicktor.

Mi aveva detto con una certa sicurezza che non ero nel mio mondo indicando con la sua mano,sicura e spavalda, lo scenario che si era posto dinanzi ai miei occhi sconvolti e increduli.

E ricordando quasto piccolo particolare rabbrividii all'istante.

L'ultima immagine infatti,che avevo ancora ben salda nella mente prima che perdessi i sensi, era quel cielo rosso come il fuoco e quell'ambientazione quasi spettrale che mi si era presentata dinnanzi.

Ripensandoci avevo appena preso coscienza di essere in un altra dimensione e poi ho sentito la testa pesante perdendo poi subito dopo conoscenza.

Cosa sarà successo? Sarà stato lui e di conseguenza mi avrà portata quì?

~Di certo!~pensai.

Chissà per realizzare quale suo losco piano!?

Cercavo di dare a me stesse delle ovvie risposte ma comunque confuse e inconcludenti...ma dove mi aveva portata esattamente?!

Il panico mi scorreva nelle vene come la più pericolosa delle droghe.

Mi sentivo pietrificata e sopraffatta dai dubbi e dovevo cercare di chiarire tutta la situazione il prima possibile.

Mi diressi quindi subito verso la porta della stanza provando ad aprirla e che con mio stupore scoprii non essere chiusa a chiave.

La cosa mi sollevò d'animo per una frazione di secondo.

Mi immaginavo già incatenata qui,rinchiusa in questa stanza,lontano da tutti,costretta ad assecondare chissà quali vaneggianti richieste di Vicktor.
Ma a quanto pare non ero una prigioniera come io pensavo.

Ma allora cosa ero esattamente per Vicktor? Non potevo non chiedermelo ripetutamente. Cosa significava per lui avermi qui? E che genere di aiuto confidava di avere da me?

Che tutto questo sia uno dei suoi loschi piani per conquistare la mia fiducia per poi manipolarmi come meglio crede?

~Dovrò stare molto attenta~cercai di ricordare a me stessa.
~Sarò qui da sola ad affrontare tutto, esattamente come da sola mi ci sono ritrovata in tutto questo casino madornale~e mi portai una mano alla fronte scuotendo il viso,mi sarei schiaffeggiata da sola in questo momento ma non era decisamente il tempo dell'autocommiserazione.

DESTINO OSCURO La rosa nera(#wattys2019 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora