Prologo

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Le urla di quei pazzi aumentavano sempre di più.
E tutti ne erano stanchi. Appena uno usciva fuori a bere cocaina e droga in discoteca, la vicina di casa che ha 88 anni si lamenta sempre, gridando: «Qui c'è gente che vuole dormire!!!! Andatevene via!!!!!»
A volte i ragazzi e le ragazze ribattono secchi: «Sta zitta, stupida!!» o a volte fanno finta di non sentire, quasi sempre. Ora quella vecchia se ne andata via, dato che aveva un problema ai polmoni e si ritrova in un noioso ospedale o manicomio per anziani. Dopo alcuni giorni scopriamo che è morta e ha lasciato la casa a me. «Tieni, le chiavi ora vanno a te! Tu sei l'unica di cui mi posso fidare, l'unica buona e di preoccupa per me!»
«Ma perché a me?!» questa è una bella domanda.
«Conservale e vai pure a ficcare il naso dove vuoi. Tanto ora appartiene a te la casa. Sei stata bravissima con me, tutto mi prendevano per pazza. Fidati di me, va a te la casa!»
I piango disperata, ero nel manicomio, e la dottoressa mi ha detto: «Deve riposare la signora, può uscire, per favore?»
«Sì, ti voglio bene!» e ci abbracciamo.
I giorni d'oggi tutti non pensavano neanche a lei è io, nella mia poltrona, vedevo delle foto di lei e me. Era così brava e buona.
Eppure, oggi sento ancora la sua mancanza, il suo odore, le sue carezze, mi manca tutto di lei. Era talmente buona!
«Maria, svegliati, cosa guardi?!» mia madre mi chiama dai miei adorati pensieri che c'erano in testa e guarda il mio telefono dove scordo delle immagini vecchie, circa 62 anni fa «Oh, ancora quella vecchia! È MORTA, MORTA!!»
«Per me è speciale, forse per voi no!» ribatto secca.
Vado fino alla casa della mia mamma e piango disperata.
«Mamma!» penso.
«Speriamo che sia in cielo a proteggermi, mi manchi molto!» alcune lacrime mi scendono, ho il viso bagnato e dopo scivolano sul mio corpo fino sulla punta dei piedi.
E, quella storia della mia mamma non la dimenticherò mai! Per me è un personaggio molto importante, non tutto si avvicinano alle vecchie qui, solo il 32% si avvicina, tra quale io faccio parte.
Prendo un fazzoletto che ci sono in questa casa, senza polvere, ragni o ragnatele giganti o piccole e mi asciugo le lacrime.
Sul tavolo c'è un biglietto per me:
Cara Maria,
spero che tu legga questo foglio, per me è importante, quando morirò io sarò per sempre con te, sarò come una farfalla dentro al tuo cuore e spero che tu sia felice senza di me,
«No, non lo sono!» tolgo altre lacrime ma è inutile, perché si stanno moltiplicando.
comunque se tu stai bene nel tuo piccolo mondo io sto anche bene, vorrei che tu fossi qua, ma è impossibile. Ciao e la tua cara
                                                          La tua Vecchia
«Tu non sei vecchia,» alzo un po' la voce «Tu non sei vecchia!!!» urlo disperata.
Non capì molto il significato, che mi ripeto: «Una farfalla in fondo al tuo cuore.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 08, 2020 ⏰

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