Capitolo 18

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Il risveglio tra le braccia di Harry era tutto tranne che traumatico, sentirmi al caldo e coccolata dalle sue grandi braccia mi faceva sentire protetta da tutto e tutti, come se solo stando accanto al suo corpo avessi avuto tutta la protezione di cui avevo bisogno per essere al sicuro.

Alzai lo sguardo trovando il volto di Harry sopra al mio, il suo respiro era lento, caldo e perfettamente regolare segno che stesse dormendo. La pioggia batteva all'impazzata sui vetri del soggiorno, e tutto era così fermo e silenzioso intorno a noi, su quel divano troppo piccolo per entrambi.

Mi alzai cautamente cercando di non svegliare Harry nel pieno dei suoi sogni. Il mio piede scalzo toccò il pavimento gelido, non avevo il coraggio di poggiarli entrambi. Rubai la camicia di Harry, la cosa più vicina a me, e la infilai, con un po' di coraggio camminai in punta di piedi verso la mia camera in cerca di qualcosa da mettermi addosso. Lanciai un occhiata dalla finestra della mia stanza e la pioggia sembrava aver allagato tutto durante la notte. Intenta a rovistare nel mio armadio sentii una presa dritta ai fianchi

"Aaaaah!" Urlai dallo spavento e dallo stupore, Harry mi prese con forza in braccio a mo di 'sacco di patate' e mi scaraventò sul mio letto ancora perfettamente intatto

"Ma sei matto?" urlai mentre mi dimenavo scalciando come non mai

"Sssh, da brava" mi sentì rispondere, Harry stava sopra di me mentre reggeva il suo peso su un gomito e con una mano cercava di farmi smettere di scalciare

"Guarda che pelle liscia che hai" affermò sfiorando con un polpastrello la mia gamba, a quel tocco mi irrigidì come un palo, la sua tecnica funzionava

"Guarda che profumo che emani" continuò

"Harry, se lo dici in questo tono sembri un maniaco" confessai, con quella voce roca più del solito era quasi da panico, scoppiai in una risata sonora, Harry cercò di fare il serio ma lo vidi sorridere sotto i baffi. Perlustrò ogni angolo del mio corpo, di nuovo, con il suo classico modo di fare che mi rendeva un fremito

"Mi mandi su di giri" continuava a toccarmi in punti sparsi qui e li e io continuavo a stare in sielenzio in attesa che facesse qualcosa di più

"Io...io dovrei andare da mia madre e..." mi veniva difficile parlare, mi sentivo quasi ridicola

"E..." disse continuando a viziarmi

"E quindi devo... cambiarmi" riusci a finire la frase e fui soddisfatta di me stessa quando toccando la mano di Harry gliela spostai prima sulle mie cosce e poi sulle sue, scollandomelo di dosso spingendolo

"Heyyy!" urlò mentre mi alzavo dal letto

"Non posso fare tardi" dissi ritornando a rovistare nell'armadio

"Devi farti perdonare in qualche modo..."

"Ti va di venire da mia madre?" proposi scegliendo una gonna scura e un maglioncino pesante

"Cosa?" Harry si tirò su dal letto quasi incredulo

"Hai sentito bene!" mi diressi di nuovo verso di lui, seduto sul grande letto e con un dito gli sfiorai le labbra e poi tutto il petto

"Le andrebbe di venire con me, signore?" sorrisi seducente

"Ma certamente, signorina" rispose

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"Credo di essere un po' nervoso" Harry continuava a toccarsi i capelli che stavano prendendo una strana forma

"Smettila, così rovini i ricci!" Dissi togliendogli le mani dai capelli e tenendo il volante con una sola mano

"Hey guarda la strada"

"La sto guardando" cantilenai

"Certo, al ritorno guido io" sembrava serio e irritato, forse era davvero troppo nervoso

"Harry" lo chiamai ma non mi voltai, non volevo farlo arrabbiare ancora

"Andrá tutto bene, é solo mia madre!" Sentivo i suoi occhi bruciarmi addosso, stavo iniziando ad arrossire

"Chiaro?" chiesi

"Chiaro" rispose, sorrisi

"Quella camicia é orribile, comunque" dissi lanciandogli un occhiata

"Cosa? Sul serio? Io..." Dio, era nervoso più di quanto immaginassi, eppure aveva giá conosciuto mia madre alla cena di lavoro

"Scherzavo idiota" mi fece la linguaccia e tornò a guardare fuori dal finestrino, mentre le ciocche dei capelli gli volavano al vento.

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Harry era stato impeccabile, davvero impeccabile. Un vero gentleman e nonostante questo mia madre non poteva ancora credere che me lo fossi portato dietro al nostro santo pranzo settimanale insieme. Eresia. Al secondo piatto avevo finto di dover andare in bagno e l'avevo trascinata con me, avevo provato a spiegarle quanto lui fosse importante per me ma lei continuava a vederlo nudo mentre le fa uno spogliarello davanti, proprio come la prima volta che lo vide. Ci credevo che Harry fosse nervoso, non si erano proprio conosciuti nel migliore dei modi. Nonostante questo, mia madre non sembrava contenta, ma nemmeno troppo dispiaciuta di averlo in casa. Dopo avermi detto più volte 'la Spagna ti ha dato al cervello!' Aveva imparato a conoscerlo poco a poco e se le cose avessero funzionato magari lo avrebbe accettato come 'Harry il ragazzo di mia figlia' e non come 'Harry lo spogliarellista da quattro soldi'.

"Era davvero tutto ottimo signora" Harry aprì le labbra in un lungo sorriso e mia madre lo guardò come se si fidasse di lui ma avesse ancora troppi dubbi per farlo sul serio

"Tesoro, andate pure sul divano, io sparecchio le ultime cose" anuii e mi diressi sul divano, Harry guardò mia madre

"Se vuole posso aiu..." oh andiamo, così risultava super noioso!

"Harry ti muovi a venire qui?" Urlai seduta dal divano di pelle chiara, Harry rise e mia madre gli fece cenno di raggiungermi. Allora non esitò. Lontano dalle grinfie di mia madre Harry si rilassò e io mi lasciai andare al suo tocco delicato mentre mi accarezzava i capelli

"Fa star bene" disse

"Cosa?" chiesi

"Questo. Cioé tua madre che non mi odia, la casa accogliente, io e te sul divano, tu..." sorrisi

"Giá, fai star bene anche tu" risposi

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