~ Vuoi giocare? ~

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Quando credevo che tutto sarebbe andato per il meglio, che avessi trovato un compagno di stanza bello da mozzare il fiato e anche gentile; tutte le mie speranze furono spazzate via da quella domanda. - Sei gay? - e allora? Cosa importava chi mi portavo a letto? Mai, in un mese di convivenza, avevo fatto qualcosa di sbagliato nei suoi riguardi. Ero stato sempre al mio posto senza oltrepassare quella linea sottile che ci separava. Mi era venuto in mente che a Yoongi potessero piacere i ragazzi. Il rapporto che avevano lui e quel ragazzo dall'altrettanta bellezza, mandava segnali inequivocabili. Mi sbagliavo. Mi sentii ferito dalla sua reazione, triste di aver perso una persona alla quale mi stavo affezionando. Ma era davvero così? Si possono fraintendere tante cose: una parola, un gesto, un messaggio. Ma gli sguardi, quelli sono sinceri anche quando vorremmo che non lo fossero. E vedevo come mi guardava quando pensava che non me ne accorgessi. Sentivo il suo sguardo addosso penetrarmi la pelle e mi piaceva quella sensazione. Ma, a detta sua, odiava le persone come me, quando uscii dalla mia camera avrei potuto distruggere tutto talmente era grande la rabbia ma non potevo fare molto, se non sopportare i suoi sguardi d'odio e sperare che, quello che sentivo, sparisse. Quando tornai in camera Yoongi dormiva tutto coperto, sospirai e cambiandomi d'abito, cercai di addormentarmi anche io.

Pur di non disturbarlo troppo, mi alzai prima che si potesse svegliare, ero certo che avrebbe fatto di nuovo un altra scenata. Quando uscii dal bagno lo vidi seduto sul suo letto che guardava nella mia direzione. Lo fissai per qualche minuto e raggiungendo il mio letto, presi lo zaino pronto per uscire. - Ci vediamo dopo, compagno di stanza. - dissi a mo di sfida. Lo vidi stringere i pugni: - Io e te non siamo niente! - sputò arrogante. Non avevo mai visto quel lato di Yoongi e nonostante questo, il mio stupido cuore batteva all'impazzata. Seduto ad ascoltare la professoressa parlare di qualcosa di letteratura, il mio migliore amico si sedette vicino a me. Mentre cominciava a prendere appunti, sentivo che mi guardava, conosceva benissimo ogni mia espressione. - C'è qualcosa che non va? - chiese, continuando a scrivere. Sospirai facendo no con la testa. Non mi andava di parlarne con nessuno. - E perché a me sembra che non sia così? - chiese nuovamente. Misi su un piccolo broncio: - È qualcosa che posso risolvere da solo. - risposi, non avrei detto altro. Lo sentii sospirare: - Per caso due ragazzi hanno fatto a botte per te? - chiese, sapevo che lo stava facendo per farmi ridere. - Anio. - risposi cercando di seguire la lezione. - Hai visto qualcuno che ti piace ma hai capito che ti toccava stare sotto! - e li scoppiai a ridere, dandogli un colpo sulla spalla. - Idiota. - ci era riuscito.

- E che, vedere il mio raggio di sole, imbronciato, non è una cosa che mi capita spesso. - Jungkook era capace di prendersi cura di qualcuno in un modo a me sconosciuto. Era premuroso, gentile, sempre disponibile e il suo cuore era fin troppo grande. - Lo sai che puoi dirmi tutto. - ed era vero. Con Jungkook potevo parlare di ogni singola cosa, pure se ero andato in bagno morbido o duro. Eppure, non volevo che pensasse male su Yoongi. Nonostante si fosse rivelato un coglione, non volevo che nessuno pensasse male di lui. All fine pareva che il coglione fossi io. Le lezioni finirono, presi da mangiare a feci un gran respiro avviandomi verso quella che stava diventando la mia tortura. Una tortura che, chissà per quale motivo, ero contento di affrontare. Ripensai al giorno in cui entrò dalla quella porta. "Stavo sistemando le mie cose, tra uno scaffale e l'altro, pensando di aver portato troppo. Quando sentii qualcuno bussare alla porta che avevo lasciato volutamente aperta, voltai lo sguardo e rimasi affascinato da quel ragazzo. - Ciao straniero. - dissi sorridendo. Quando sorrise. Ah per Buddha, fu la visione più celestiale che avessi mai visto. - Qualsiasi cosa ti serve chiedimi pure, in fondo staremo qui per un anno. - dissi. Lo sentii sorridere e mi piacque davvero tanto quel suono." Se avessi anche solo immaginato quello che sarebbe accaduto...

Quando aprii la porta, ogni cosa di mio possesso, era stata infilata dentro le valigie, pronte per essere portate via. - È questo il gioco a cui vuoi giocare Yoongi? - molto lentamente e con la tristezza nel cuore, disfai di nuovo quelle borse piene dei miei oggetti, non avrei lasciato la mia camera a costo di sopportare quel deficiente per tutto l'anno. Era sera quando rientrò, dalla sua espressione, si aspettava di trovare una stanza vuota.
- Perché diavolo sei ancora qui? - chiese stringendo i pugni. - Non dovresti toccare la roba altrui, è da maleducati! - risposi mentre prendevo le cuffie dal cassetto. Prese le borse che avevo lasciato sul suo letto e le lancio verso di me. Non mi spostai, permettendo che la roba mi toccasse: - Si può sapere cosa diavolo ti ho fatto? - chiesi stanco di quell'atteggiamento ostile nei miei confronti.
- Non puoi colpevolizzarmi solo perché mi piacciono gli uomini. - continuai mentre lui rimaneva immobile a fissarmi senza proferire parola. - Odio le persone come te. Odio che esistano. - strinsi i pugni cercando di non reagire violentemente. Non volevo rovinare quel viso che era dannatamente perfetto. - Perché non te ne vai, fai un favore a me e fai un favore a te stesso. - continuò. Mi avvicinai pericolosamente alla sua faccia, lui rimase immobile. - Non ho fatto niente. Se proprio vuoi andare, sai quale cazzo è la porta. - e detto questo, misi le cuffie mettendomi comodo nel mio letto. Dannazione a te Min Yoongi.

Si poteva essere così stronzi da ferire il prossimo a titolo gratuito? Cosa diavolo gli era successo per avere quel tipo di atteggiamento con chiunque gli dicesse di essere omosessuale? Più continuava a infastidirmi, più provavo attrazione per quel maledetto ragazzo. Passarono i giorni, perlopiù in silenzio, nessuno dei due proferiva  parola, fin quando una sera, quando rientrai dalle prove, Yoongi era in camera con quattro ragazzi, musica alta e un sacco di cose da mangiare per terra. - È arrivato il tuo coinquilino, forse è meglio che andiamo via. - fu lo stesso ragazzo che vedevo sempre con Yoongi, a parlare. Da vicino era ancora più bello di quello che mi aspettavo, per un attimo mi sentii geloso della sua vicinanza con Yoongi.
- Non è necessario, Hoseok è d'accordo, è molto disponibile. - disse Yoongi con un sorrisetto fastidioso. - Yoongi smettila. - e di nuovo, fu quel ragazzo a prendere posizione.
- Potete rimanere. Ero solo venuto a cambiare lo zaino. - e detto questo, feci finta di prendere altra roba mente sentivo chiaramente il suo sguardo addosso. Si può sapere cosa diavolo vuoi da me Min Yoongi? Pensi davvero che ti lascerò vincere solo perché metti in atto degli stupidi giochi da bambino viziato? Lo fissai per qualche minuto, sostenendo il suo sguardo su di me. Strinsi la tracolla e salutando educatamente uscii dalla stanza. Sarei rientrato quando tutti sarebbero andati via.












Ed ecco un'altro capitolo. Perdonate l'attesa. Per chiunque conosca la serie da cui traggo ispirazione, noterà che qualcosa sarà diversa, così come tutta la storia di per se. Non voglio essere denunciata 😂 e poi penso che uguale uguale non possano essere. 💜

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