Capitolo 3 - "Black-Thorn"

18 0 3
                                    

I genitori di Sarah avevano una casa vicino alla Grand Old Street, una strada circa fuori città che passava in mezzo a un conglomerato di case che ospitavano i veterani della seconda guerra mondiale.

Marcus e i ragazzi in divisa si diressero proprio lì, lui per salvare Sarah e i poliziotti per provare a portare via quanti più veterani possibile; il viaggio non era lunghissimo ma le strade devastate erano lente e difficili da percorrere.

Uno dei poliziotti, per passare il tempo, iniziò a raccontare: "Avevo una figlia, si chiamava Lilly, un giorno decise di andare al college per cui si trasferì in una delle grandi città, io e lei purtroppo non andiamo molto d'accordo e non seppi mai dove andò, buffo da dire, poco prima di ieri sera la sentii per una decina di minuti ma riagganciò, poi più tardi nella serata... Bhe la storia la conoscete... Diamine, spero che questa cosa sia successa solo qui... E tu gringo che racconti ?" disse rivolgendosi a Marcus, lui rispose: "Sto cercando una persona importante e sono veramente preoccupato".
Non era un tipo di molte parole e Sarah gli ripeteva sempre che questo lato del suo carattere lo faceva sembrare sempre un vero duro e a Marcus faceva piacere questa cosa.
Detto ciò il poliziotto replicò: "Eddai gringo, qui siamo tutti amiAHHHHHH ODDIO CHE DOLORE AHHHHH", poco prima che riuscisse a finire una di quelle cose si era attaccata all'autobus, era riuscita ad infilare la testa semi schiacciata in uno dei finestrini e riuscì a mordere la spalla al poliziotto, le pistole erano scariche ma rimaneva un ultima cosa, sul sedile per disabili dell'bus c'era una chiave a pappagallo tolta dalla cassetta degli attrezzi; Marcus la prese e la cacciò con prepotenza sulla testa della cosa, la scena fù disgustosa ma mollò la presa e il poliziotto riuscì a liberarsi.

Subito uno di loro prese il kit di primo soccorso in fondo all'autobus accanto alla moto legata e corse a medicargli la spalla, nei minuti che passarono perse molto sangue e svenne ma per fortuna il poliziotto riuscì a bloccare l'emorragia, lo pose su un paio di sedili e lo lasciò riposare. Il peggio sembrava essere passato e i ragazzi arrivarono alla casa.

L'uomo in divisa che Mully aveva chiamato capo diede la pistola di quello sdraiato a Marcus e gli disse che poteva tenerla, la speranza di tutti era di trovare quello che cercavano e delle munizioni al più presto.
Si divisero e Marcus andò subito verso la casa dove si sarebbe trovata Sarah; i dintorni erano puliti, nessuna traccia di quelle cose e la casa sembrava intatta. Marcus si avvicinò alla porta, il cuore batteva e le mani tremavano, era a un passo per poter portare in salvo il suo amore.

Aprì la porta e il cuore gelò. La casa era deserta, non c'era nessuno. Le finestre erano chiuse e le tende serrate, tutto era immobile e l'unico rumore era una goccia d'acqua che il lavandino perdeva. Per un attimo Marcus sentì un dolore tremendo al petto, come se il suo cuore stesse per uscire, delle lacrime caddero sugli stivali da motociclista in cuoio nero; la mano con su tatuato una frase -Love Life Family- stringeva il petto. Restò immobile per qualche istante ma vide qualcosa con la coda dell'occhio.
Un volantino con scritto in grande -Sito di evacuazione Charlie-, Marcus lo prese e lesse meglio, "A tutti i cittadini è richiesto dirigersi con effetto immediato al sito di evacuazione Black-Thorn più vicino, la mappa sottostante ne mostra l'ubicazione".
Negli occhi di Marcus si riaccese una speranza e l'unico modo per trovare Sarah era dirigersi li, ora più che mai era il momento di agire, prese il volantino e se lo mise nella tasca della giacca di pelle, si mise a posto il berretto girato e una volta uscito chiuse a chiave la porta. Il nuovo obbiettivo... Sito di estrazione Charlie... Black-Thorn...

F I N DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora