88 Volte(Ayamatsu)

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Ha sentito un forte calore nella pancia.

Subaru: ahia! Brucia!
Colpendo con la propria faccia qualcosa di duro, Subaru ha capito, di trovarsi per terra. Non riusciva a muovere né le braccia né le gambe - e non era in grado rialzarsi. Subaru sentiva, come se il suo corpo non eseguisse più i suoi ordini. Perdipiù, sentiva costantemente un dolore atroce provocato dal bruciore.

Subaru:Fa male-male-male-male...

Quando ha aperto la bocca ha sputato un grumo sangue. Non riuscendo a respirare propriamente e sentendosi soffocare. Subaru provava dei dolori spaventosi. Cosa ha fatto per meritarsi tutto questo? Certo, Subaru sapeva di non essere un esempio ideale da seguire. Ma non si poteva dire nemmeno il contrario. Poichè non esiste uomo senza peccato. Qualcuno si sente in colpa per ciò che ha fatto, qualcuno si pente completamente, qualcuno cerca di auto-convincersi con scuse ridicole, e qualcuno... Pensa di essere innocente. Ma perché... Deve soffrire solo Subaru? Perché gli tocca prendere la responsabilità per tutti gli altri?

Subaru: Maledizione...

Insieme agli schizzi del suo sangue si sentiva anche il suo lamento silenzioso. Lui provava odio verso le sue debolezze, verso il suo destino crudele... E verso se stesso. Ma persino così... Persino con tutte le ferite... Con tutto il dolore... Con tutte le morti... Persino con questo bruciore... Persino quando le sofferenze diventano insostenibili... Lui di nuovo e di nuovo ripete il proprio destino, ricordando il sorriso di quella dolce ragazza. E per questo...

Subaru: Io...

Di nuovo e di nuovo... Dopo un innumerevole numero di volte decide di crede, in ciò, che è la sua consolazione, la sua salvezza... È il tuo peggior incubo. Tutto questo tempo Subaru cercava di trovare il suo futuro felice, si scontrava con ostacoli e difficoltà insuperabili - e non poteva trovarlo in alcun modo. Con ogni secondo che passa Subaru sentiva sempre meno il dolore e il bruciore. E con le ultime forze ha urlato... Proprio come un animale che sta per morire...

Subaru: Non importa come, Io ti salverò.

Dicendo questo, Subaru è morto.

***

La scena familiare gli provocava allo stesso tempo un sentimento di libertà e di stanchezza

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La scena familiare gli provocava allo stesso tempo un sentimento di libertà e di stanchezza.

Subaru: Siccome ce l'ho fatta a tornare, non posso lamentarmi.

Guardando gli spostamenti nella capitale, ha cominciato a disegnare delle linee per terra con un bastone. Dopo un po' di tempo le ha cancellate con il piede e... Ha espirato. Sì questo era Natsuki Subaru, quel neet che saltava la scuola, arrivato in questo mondo dal terzo pianeta del sistema solare,conosciuto come "Terra". Chiunque avesse visto la sua uniforme sportiva, scarpe il sacchetto del supermercato, l'avrebbe capito subito. Però questo si riferiva solo quelle persone, che sono abituate a vivere nello stesso posto e nelle stesse condizioni(sulla Terra) di Subaru... Quindi tutta questa situazione con l'evocazione in un mondo parallelo - è una grande rottura. Accanto è passata una carrozza, trainata da un enorme lucertola. Una scena del genere era impossibile nel mondo di Subaru. Per certo si poteva pensare che era semplicemente un cavallo che è stato "travestito" - ma non era decisamente così. Le strade della Città erano piene di queste creature, ognuna delle quali veniva guidata da una persona. Qui si potevano incontrare anche persone per metà animali, proprio in questo momento Subaru vedeva una trentina di rappresentanti di questa specie. Ovviamente qui c'erano anche umani come Subaru, però lo stile dei loro vestiti era completamente diverso. Comunque sia Subaru non poteva stare fermo tutto il tempo pensando solo a cavolate. Tutto intorno non era una scena di qualche film o un opera teatrale. Per questo mondo questa era solo una scena di tutti i giorni. La verità è che solo Subaru qui era "differente". Vivendo qui circa dieci giorni l'ha capito a pieno.

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