08.

2.3K 125 150
                                    

Due settimane passarono, anche se sembravano essere passati due anni.
La scuola era ricominciata e gli studenti si stavano riprendendo. Qualcuno di più, qualcuno di meno.
Certi erano spaventati, certi determinati ancora di più. Certi stavano in camera a piangere dalla mattina all'ora di cena.
È quello era Todoroki, devastato dalla morte della sua migliore amica.
Non era solo, perché al suo fianco c'era sempre Midoriya, ma stava diventando un peso: si dava molto la colpa di tutto l'accaduto, gli mancava Momo e sopratutto si sentiva di troppo.
Di troppo in mezzo ai suoi compagni, alla sua famiglia, e al suo ragazzo.

Il processo era andato a finire bene, i fratelli Todoroki erano stati ripagati e il padre aveva la carriera rovinata. Non si parlavano più.
Con i soldi ricevuti, Shoto si poteva permettere di andare a scuola. Non gli importava, però, al momento.

Era stato una grandissima testa di cazzo negli ultimi giorni, nelle ultime settimane: non aveva dimostrato solo che odio nei confronti delle persone a lui più care. Riservava solo tristezza e rabbia nei loro confronti. Stava diventando veramente pesante per Izuku.

Era distrutto anche lui, anche lui aveva i suoi problemi, la sua migliore amica era in stampelle e lui si sentiva più che in colpa, cercava di aiutare il suo ragazzo e riceveva solo odio.

"Non sto facendo abbastanza?...che cazzo dovrei fare di altro?!"

Ma «Dobbiamo parlare.»

Shoto si presentò alla porta della camera di Izuku con capelli spettinati e occhiaie più che visibili.
Erano le 4:00 di mattina.

Un grugnito in risposta, ma Midoriya si spostò comunque, dandogli spazio per entrare e chiudere la porta dietro le sue spalle.
Non si aspettava una visita così improvvisa e, a dirla tutta, non aveva neanche la voglia e la forza per affrontarla. Le giornate erano diventate così monotone che non ne voleva sapere di altre sorprese.

Si sedette sul letto e Shoto si appoggiò alla scrivania, di fronte a lui.

«Mh...dimmi, cosa c'è?»
Forse suonò più scocciato di quello che era.

L'altro sospirò.
«Sono stato terribile nei tuoi confronti, ultimamente...»
Izuku lo guardò sgranando gli occhi.
Una parte di luì voleva controbattere, farlo sentire bene e a suo agio, un'altra parte pensò "finalmente". Si sentì in colpa per aver pensato una roba del genere.

«Mh.»
«...e uhm, è difficile da dire.» ci furono interminabile secondi di pausa, prima che «Vorrei che ci prendessimo una pausa.»

Midoryia sentì il pavimento crollare.
Stette in silenzio per un po', fissando Todoroki intensamente.

«Stai scherzando vero?»
Shoto scosse la testa in risposta, 'no'.

Improvvisamente Izuku si sentì tanto arrabbiato quanto quando era stato rifiutato. Si sentiva preso in giro.

«Quindi -iniziò, accompagnato da una risata sarcastica-, dopo TUTTO quello che ho passato per colpa tua, dopo aver trasportato tutti i nostri problemi sulle mie spalle, dopo avermi rifiutato in tutti questi giorni, tu...te ne vai?!» Si alzò dal letto.

Maledì di aver dato le sue chiavi di casa a Todoroki così che potesse entrare quando voleva.

«Ma ti rendi conto che le tue azioni posso fare del male alla gente?!»
«È proprio per questo che volevo chiudere.» Disse Shoto stizzito, indicando Izuku con la mano. «È la prova! Sono io il problema, "bravo Shoto, complimenti", ora che lo abbiamo capito, sei felice?»

Sembrava tutt'altra persona. Sembrava diverso.

Izuku trattenne un singhiozzo, gli bruciavano la gola e gli occhi. «Dammi le chiavi.» Porse la mano, e Shoto rimase scioccato.
«Dammi le cazzo di chiavi! Vuoi una pausa? Vaffanculo, non mi meritavo un trattamento del genere, mai meritato, è finita! Chiusa!! Ora dammi le chiavi e smamma!» Disse.

Il mio Eroe [TodoDeku]{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora